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DATE SOSTEGNO ALLA SCUOLA – SLITTA IL CONCORSO DI SPECIALIZZAZIONE PER GLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO BANDITO DAL MINISTERO: LE UNIVERSITÀ NON SONO RIUSCITE A ORGANIZZARSI E CHIEDONO PIÙ TEMPO – C’È PERÒ IL RISCHIO CHE LE LEZIONI SI FERMINO, VISTO CHE I PARTECIPANTI ALLA SELEZIONE SONO PERLOPIÙ PRECARI

Lorena Loiacono per www.leggo.it

 

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Allarme nelle scuole per i corsi di sostegno: i due giorni di selezione non hanno ancora alcun bando tra quelli previsti dalle università che organizzano le selezioni, così ieri sera il Ministero dell'Istruzione è costretto a far slittare le prove dal 28-29 marzo al 15-16 aprile. La richiesta di far slittare le prove è arrivata proprio dagli atenei per avere più tempo per l’organizzazione.

 

Ma con il rischio che potrebbero fermarsi le lezioni proprio a ridosso della pausa prevista per Pasqua, visto che sarà difficile sostituire l'esercito di docenti aspiranti alla vittoria nei test d'accesso. Si tratta infatti di una selezione molto attesa nel mondo della scuola, tanto che l'adesione da parte dei precari sarebbe altissima.

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In Italia, purtroppo, la carenza di docenti specializzati sul sostegno è molto elevata e quindi avere un titolo simile garantisce l'assunzione. Basti pensare che la scorsa estate furono appena 1.639 le immissioni in ruolo per i posti di sostegno sulle 13.329 chieste dal ministero dell'istruzione. Visto che mancano gli specializzati in graduatoria ad esaurimento, ora il Miur rilancia con 14.224 posti per la specializzazione, da svolgere nelle università, per un totale di 40mila posti in tre anni.

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Le supplenze sul sostegno, solo nell'anno scolastico 2018-2019, sono state oltre 50mila. Considerando che i posti per il sostegno sono in tutto 139mila, tra cui 88mila di ruolo e 51mila supplenti, oltre uno su tre è precario. E quindi ogni anno, avendo contratti annuali, cambia cattedra. Non solo: dei 51mila supplenti, oltre la metà sono in deroga Vale a dire che sono affidati a docenti di altre classi di concorso.

 

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Da qui la necessità di nuove specializzazioni e, di conseguenza, la forte adesione da parte dei precari, che nei due giorni previsti dal decreto ministeriale saranno impegnati nelle prove selettive, lasciando vuote molte cattedre. «Siamo ancora in attesa dei bandi denuncia Marcello Pacifico dell'Anief e mi chiedo perché siano stati assegnati i posti in base alla disponibilità degli atenei e non in base alle esigenze del territorio: in una città come Palermo, ad esempio, non sono previsti posti per Medie e Superiori. È assurdo». In effetti va in contrasto ad esempio con Macerata che ha ben 400 posti nelle stesse categorie, 880 in tutto. Ben al di sopra anche di Torino, che per la Materna ne ha solo 15, mentre sono 50 alle Elementari, e complessivamente 200.

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