DECOLLI & TRACOLLI - IL BOEING 737 DELLA “ETHIOPIAN AIRLINES” PRECIPITATO POCO DOPO IL DECOLLO ERA DELLO STESSO MODELLO DELL'AEREO DELLA “LION AIR” CADUTO NEL MARE DI GIAVA LO SCORSO OTTOBRE - DUE TRAGEDIE CON MOLTE ANALOGIE: IN ENTRAMBI I CASI L'AEREO HA PERSO QUOTA DOPO IL DECOLLO, CON FORTI OSCILLAZIONI DELLA VELOCITÀ NELLA FASE DI ASCESA VERTICALE - IL PROBLEMA TECNICO POTREBBE ESSERE LEGATO AL SISTEMA ANTI-STALLO

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1 - TUTTI I SOSPETTI SUL 737 MAX SISTEMA ANTI-STALLO NEL MIRINO

Mauro Evangelisti per “il Messaggero”

 

SCHIANTO DEL VOLO ETHIOPIAN AIRLINES SCHIANTO DEL VOLO ETHIOPIAN AIRLINES

Sei minuti dopo il decollo da Addis Abeba precipita il volo Et302 di Ethiopian Airlines diretto a Nairobi. È un Boeing 737 Max-8. Come quello di Lion Air caduto il 29 ottobre in Indonesia, anche in quel caso dopo il decollo.

 

Boeing ha spiegato: «Il 737 Max-8 è sicuro come qualsiasi altro aereo». Ma la Faa (l' autorità americana dell' aviazione) il 7 novembre aveva diffuso una direttiva urgente sulle procedure da seguire quando scatta il sistema automatico anti-stallo. Lo ha fatto dieci giorni dopo la prima tragedia in Indonesia. Sono cento compagnie aeree di tutto il mondo che hanno ordinato oltre 4.500 esemplari di 737 Max, considerato all' avanguardia per efficienza e consumi.

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È presto per arrivare a conclusioni, ma due incidenti e un totale di 346 vittime in meno di cinque mesi per un tipo di aereo il cui primo volo è avvenuto nel 2016 e che vede 350 esemplari già operativi, non possono passare inosservati.

 

PRECEDENTI

Dopo l' incidente in Indonesia la Faa (l'agenzia federale dell' aviazione degli Stati Uniti) ma anche la stessa Boeing diffusero dei documenti di avvertimento alle compagnie sul sistema anti stallo. L' equipaggio Lion Air, si disse, non era adeguatamente addestrato. Ma il caso di Ethiopian Airlines coinvolge una delle compagnie più stimate sul fronte della sicurezza (quanto meno negli ultimi anni), con piloti molto esperti. Il comandante del volo Et302 di certo conosceva il precedente di Lion Air, possibile che non abbia saputo interpretare correttamente un'anomalia del sistema? Per questo, prima di arrivare a conclusioni sarà necessario attendere l' analisi dei voice e data recorder (di fatto la scatola nera).

 

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Secondo un esperto di Airline ratings nel caso del volo precipitato in Indonesia c'erano state «forti oscillazioni della velocità» non riscontrabili nel decollo del volo Ethiopian. Per Mary Schiavo, analista di aviazione della Cnn, «ciò che è avvenuto è altamente sospetto, abbiamo un aereo nuovissimo precipitato due volte in pochi mesi, questo fa scattare un campanello d' allarme».

 

Però un punto fermo c'è: i documenti di Faa e Boeing, a novembre, ricordano che per evitare che l'aereo vada in stallo con un determinato angolo di attacco i sensori fanno scattare gli equilibratori, di fatto agiscono automaticamente abbassando il muso. Se però il sensore registra in realtà un dato sbagliato, ci sono delle procedure da seguire per mantenere l' assetto di volo giusto. Il Wall Street Journal, sempre a novembre, riportò le accuse di un sindacato di piloti secondo cui Boeing non ha comunicato con efficacia le nuove procedure da seguire.

 

RICOSTRUZIONE

SCHIANTO DEL VOLO ETHIOPIAN AIRLINES SCHIANTO DEL VOLO ETHIOPIAN AIRLINES

Ma ciò che è successo all' aereo decollato alle 8.38 locali da Addis Abeba e scomparso dai radar alle 8.44 è sovrapponibile a quanto avvenuto in Indonesia al Lion Air? No, sarebbe scorretto arrivare a una conclusione così rapida. I dati a disposizione mostrano che l' Et302 in quattro minuti raggiunge l' altitudine massima, circa 8.000 piedi, poi si abbassa, dopo sei minuti risale a 9.000, infine perde ogni contatto con i controllori di volo. Gli esperti però fanno notare che comunque l' aeroporto Bole di Addis Abeba si trova a 7.000 piedi, dunque in realtà il Boeing 737 Max-8 non si era alzato di molto dopo il decollo.

 

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I radar hanno registrato una «velocità verticale instabile». Racconta il Ceo di Ethiopian Airlines, Tewolde Gebremariam, nel corso di una conferenza stampa: il comandante Yared Getachew, nato in Etiopia ma di cittadinanza keniota, «ha chiesto ai controlli di volo di potere tornare indietro perché aveva rilevato dei problemi, era stato autorizzato a farlo».

 

L'aereo, nuovissimo visto che era stato consegnato a Ethiopian il 15 novembre, era arrivato in mattinata dal Sud Africa e non erano state segnalate anomalie. A febbraio c' erano stati sul velivolo i controlli di routine e, anche in questo caso, non erano emersi problemi. Il comandante Getachew lavorava sui 737 da dodici anni e aveva alle spalle più di 8 mila ore di volo.

 

Per comprendere se davvero vi sia un problema specifico per questo aereo bisognerà comunque attendere l' esito dell' inchiesta. In ballo ci sono investimenti corposi: il colosso Ryanair ne ha ordinati 135, la compagnia italiana AirItaly ne sta già utilizzando così come avviene normalmente in tutto il mondo.

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2 - È IL SECONDO 737 MAX 8 A SCHIANTARSI IN POCHI MESI. ECCO PERCHÉ POTREBBE ESSERE CADUTO

Francesco Russo per www.agi.it

 

Erano attesi entro agosto i risultati dell'inchiesta di Boeing sul 737 Max 8 della Lion Air che cadde il 29 ottobre 2018 nel mare di Giava pochi minuti dopo il decollo da Giacarta, causando la morte di 189 persone. Nel frattempo, un altro incidente mortale, con una dinamica che sembra analoga, ha coinvolto lo stesso modello. Era infatti un 737 Max 8 anche l'aereo della Ethiopian Airlines schiantatosi poco dopo aver lasciato l'aeroporto di Addis Abeba, portando con sè le vite delle 157 persone a bordo. Anche in questo caso il velivolo era in servizio da circa quattro mesi.

 

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Tra gli acquirenti anche Air Italy

Il nuovo incidente ha portato l'aviazione civile cinese a sospendere l'utilizzo dei 737 Max 8 operati dalle compagnie aeree del Paese, una decisione assunta nelle stesse ore dall'Etiopia. Ma gli esemplari in funzione di quello che doveva essere il fiore all'occhiello della Boeing sono centinaia e gli ordinativi totali ammontano a circa 5.000 unità, un record. Tra i committenti alcuni dei maggiori vettori globali, dalla American Airlines alla United Airlines, da RyanAir alla Norwegian Air Shuttle, fino ad Air Italy, che ne ha acquistati dieci.

 

Il modello fu messo sul mercato rapidamente, per rispondere al lancio del nuovo modello di A320 dell'eterna rivale Airbus. Una fretta che forse è stata fatale. Va ricordato che la prima consegna, nel maggio 2017, fu ritardata da un problema alle turbine risolto con l'installazione di componenti sostitutivi. Il primo vettore a ricevere un 737 Max 8 fu proprio la Lion Air.

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Il colosso di Seattle aveva presentato il 737 Max 8 nel 2017 come la versione più aggiornata, in termini di tecnologia e di efficienza energetica, del suo jet più popolare. La corsa agli ordini fu la più rapida della storia dell'azienda. Ma le ripercussioni su Boeing potrebbero essere molto pesanti, dal momento che la dinamica dei due incidenti è talmente simile da far ipotizzare che la causa possa essere la stessa. In entrambi i casi l'aereo ha perso quota dopo il decollo, con forti oscillazioni della velocità nella fase di ascesa verticale. E in entrambi i casi il pilota aveva chiesto il permesso di rientrare in aeroporto poco dopo la partenza, per poi perdere contatto con la torre di controllo.

 

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Un software difettoso

Una decina di giorni dopo il disastro della Lion Air, Boeing aveva emesso un avviso di sicurezza su un software di pilotaggio automatico che, entrando in conflitto con altri avvisi di cabina, avrebbe potuto confondere i piloti facendo precipitare l'aereo e, in attesa di risolvere il problema, aveva emesso delle linee guida al personale di bordo perché riuscisse ad aggirarlo. Nei dettagli, a non funzionare bene era stato il sensore che misura l'angolo di incidenza (che, nel caso della Lion Air era stato sostituito, perché difettoso, il giorno prima del disastro) ovvero, in parole povere, controlla se l'aereo ha raggiunto la velocità necessaria per rimanere in aria.

 

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Nel caso dell'incidente della Lion Air, dalle indagini preliminari risulta che il sensore avesse segnalato per errore all'equipaggio una fase di stallo, ovvero una velocità insufficiente a restare in quota, confondendo il pilota. In questi casi, se il pilota non riconosce la segnalazione come erronea e prende gli adeguati provvedimenti, il sistema di pilotaggio automatico prende il controllo e l'aereo cade all'improvviso per recuperare la velocità che il software ritiene necessaria a superare la fase di stallo.

 

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Se ciò avviene dopo il decollo, il risultato è lo schianto del velivolo, anche perché, in questo caso, il software legge e trasmette al pilota informazioni erronee sull'altitudine. Occorrerà adesso capire se l'equipaggio del volo Ethiopian Airlines fosse stato adeguatamente informato del problema e se avesse gli strumenti per superarlo.

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