Gianni Santucci per il “Corriere della Sera”
Martina Levato Alexander Boettcher
Martina, 23 anni, studentessa della Bocconi, ha un piccolo segno sulla guancia, quasi coperto dai lunghi capelli scuri. Sembra un tatuaggio. In realtà è una cicatrice, lasciata da un’incisione. A guardarla con attenzione, è una lettera. Una A .
In casa di Alexander, 30 anni, facoltoso amministratore di proprietà immobiliari (della madre), i poliziotti hanno trovato un bisturi chirurgico e una bottiglia di cloroformio. Gli hanno chiesto: «E con questa roba che ci fai?». Lui ha spiegato: «Alcune donne mi chiedono di incidere sul loro corpo le mie iniziali». Un marchio. Gesto di delirante onnipotenza di un ragazzo che in vacanza esibiva le sue spalle palestrate indossando una canottiera con la scritta: Alexander the king .
Domenica pomeriggio erano insieme, all’ultimo stadio di deriva della loro «relazione totalizzante», come spiegava ieri la dirigente dell’Ufficio prevenzione generale della polizia di Milano, Maria Josè Falcicchia. «Alcuni dettagli ci hanno lasciato a bocca aperta, allibiti» dicono gli investigatori.
Martina e Alexander erano insieme per l’agguato che avevano organizzato in via Giulio Carcano, alla periferia Sud della città. Lì hanno attirato Pietro B., 22 anni, ex compagno di scuola di Martina Levato, suo ex fidanzato, oggi studente in un’università di Boston, tornato a casa per le vacanze di Natale.
Lo chiamavano da giorni fingendosi addetti di una ditta di spedizioni; dicevano di dovergli consegnare un pacco regalo. Mentre il ragazzo stava citofonando, incappucciati, l’hanno raggiunto alle spalle: Martina gli ha scagliato addosso un contenitore pieno di acido muriatico; Alexander Boettcher l’ha inseguito con un martello. Pietro si era fatto accompagnare dal padre; l’uomo ha bloccato l’aggressore; la ragazza è stata invece trovata nella notte a casa dei genitori, due professori di matematica.
Da ieri, dopo le prime indagini coordinate dal pm Marcello Musso e dal procuratore aggiunto Alberto Nobili, sono in carcere. La loro vittima è ricoverata: gravi ustioni gli deturpano il volto; ancora da valutare le conseguenze agli occhi. Non poteva immaginare, Pietro, di diventare il bersaglio di quella relazione tra Martina e il suo nuovo fidanzato (sposato con un’altra donna da 7 anni) che era entrata in un vortice psicologico morboso e deviato.
L’estate scorsa Martina e il suo ex si erano risentiti per messaggio, lei aveva raccontato della sua nuova storia, aveva aggiunto particolari di un’intimità violenta e sadica. Pietro le aveva consigliato: «Interrompi. Stai lontana». C’erano state forti liti. A un certo punto anche Alexander aveva cercato il ragazzo negli Stati Uniti e gli aveva proposto di coalizzarsi contro Martina. Poi era scomparso.
Nel passato della ragazza c’è anche la denuncia di un suo ex: lei lo aveva cercato (dice il ragazzo), s’erano visti per un aperitivo, s’erano appartati in un parcheggio, lei a un certo punto gli aveva detto «chiudi gli occhi», e lui li aveva riaperti in tempo per accorgersi che la ragazza impugnava un coltello vicino alle sue parti intime. Lo ferì a una mano e lui scappò via.
Il 25 dicembre Pietro ha mandato a Martina gli auguri di Natale. Lei non ha risposto. Deve averlo però raccontato al suo uomo, che per sentirsi Alexander the king in qualche modo la soggiogava psicologicamente. Il progetto della vendetta impastata di follia è nato in quel momento.