Kim Pilling per http://www.independent.co.uk
Dopo due anni di fidanzamento (e di scopate), una ragazza inglese ha scoperto che il suo “uomo” di nome Kye Fortune era in realtà una sua ex compagna di studi, Gayle Newland, di 25 anni. La Newland era riuscita a sedurre la sua vittima e ad incontrarla più volte in una camera d’albergo dove la penetrava servendosi di una protesi fallica, facendole indossare una maschera con una scusa. Dopo aver scoperto l’inganno, la vittima ha portato Gayle in tribunale con l’accusa di averla ripetutamente violentata tra il febbraio e il giugno del 2013, accuse che Newland respinge.
gayle newland scortata in tribunale
Tutto è iniziato con una richiesta d’amicizia su Facebook nel 2011, quando Gayle Newland si è presentata per la prima volta all’amica nelle vesti di Kye Fortune, un ragazzo metà latino e metà filippino che era stato coinvolto in un grave incidente d’auto dopo il quale i medici gli avevano individuato un tumore al cervello. Per questo, ha spiegato la ragazza alla polizia, Kye le diceva che stava troppo male per vederla e che per ora la loro relazione doveva andare avanti solo tramite la chat e il telefono.
gayle newland arriva in tribunale
Con il passare del tempo, i due sono diventati più che amici e alla fine hanno deciso di incontrarsi in un hotel di Chester, non lontano da Liverpool. Unica condizione: lei avrebbe dovuto indossare una benda per tutta la durata del loro incontro perché “lui” si sentiva troppo a disagio con le sue cicatrici. Dopo aver fatto sesso nel letto d’albergo cosparso di petali di rose e peluche, Kye le ha detto che doveva tornare urgentemente in un ospedale privato di Manchester per una visita.
A quel primo incontro in hotel ne seguirono altri fino a quando Kye non accetto di andare a casa della vittima e, proprio mentre i due stavano facendo sesso, lei afferrò la testa di “lui” e capì che qualcosa non andava. "Ero seduta sul letto – ha raccontato la vittima in tribunale - lui era in piedi e qualcosa mi ha convinto a strapparmi la benda. Quando lo feci mi ritrovai davanti Gayle, che si copriva il volto con le mani e mi diceva che non era come poteva sembrare”.
Dopo aver smascherato l’inganno architettato dalla Newland, la ragazza è andata in commissariato per raccontare tutto alla polizia. “Non potevo credere che mi avesse imbrogliata per due anni – ha detto la vittima in tribunale - So che è assurdo ma avrei preferito essere stuprata da un uomo piuttosto che da una donna”. La ragazza ha anche detto al procuratore che prima del loro primo incontro, Kye le aveva mandato per posta un anello dicendole che da quel momento potevano considerarsi ufficialmente fidanzati.
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Dopo la fine della storia, la vittima è tornata a scrivere a Kye–Gayle, dicendole che per lei era “il male assoluto” e che non capiva perché avesse dovuto prendere di mira proprio lei, ma poi si è rifiutata di ascoltare le sue spiegazioni. In tribunale, la vittima ha detto che le sarebbe stato impossibile riconoscere che dietro Kye Fortune si stesse nascondendo Gayle Newland: primo, perché i due parlavano solo al telefono e lei usava un tono di voce basso per sembrare un uomo; secondo, perché sulla pagina facebook di Kye c’erano le foto di un ragazzo e lei pensava che si trattasse di lui.
Ma l’avvocato difensore della Newland crede che la vittima in fondo fosse d’accordo con il suo cliente. Alla domanda diretta: "Sapevi che Kye era una donna e che faceva quelle cose con il tacito assenso di entrambi?” la vittima ha risposto: "L'unica cosa che ho sempre voluto e a cui non voglio rinunciare è una vita normale". Il processo continua domani.
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