DOVE SONO FINITI I 187 MILA EURO CHE GABRIELE DEFILIPPI SI E’ FATTO DARE DALLA POVERA GLORIA ROSBOCH? LA DONNA E’ STATA UCCISA PROPRIO PERCHÉ VOLEVA INDIETRO I SUOI SOLDI - IL 22ENNE, “TRANS-FORMISTA” E POLISESSUALE, SOSTIENE DI AVERLI DATI AL COMPLICE E AMANTE ROBERTO OBERT: “CERCATE NELLA SUA CASSETTA DI SICUREZZA”
1 - LA PROF UCCISA, CACCIA AI SOLDI SCOMPARSI
Ottavia Giustetti e Paolo Griseri per “la Repubblica”
Il movente in una cassetta di sicurezza. Verrà aperta questa mattina in una filiale di banca a Forno Canavese dove vive Roberto Obert, il complice di Gabriele Defilippi nell’omicidio della professoressa di Castellamonte. Defilippi, 22 anni, allievo di Gloria Rosboch, l’ha uccisa perché la donna, truffata, voleva indietro i 187mila euro che aveva consegnato a Gabriele nell’ottobre del 2014. Dove sono finiti quei denari?
«Li ho dati a Roberto - ha risposto Gabriele confessando il delitto - perché lui è più esperto di me in queste cose. Li ha messi da parte e mi ha dato i primi 50mila euro per le mie necessità ». Tanti soldi: «Quando Gloria me li ha consegnati in auto non ci potevo credere. Non avevo mai visto tanti biglietti». Obert non conferma.
GABRIELE DEFILIPPI - GLORIA ROSBOCH
Ma Gabriele insiste: «Andate a cercare nella sua cassetta di sicurezza». È quel che questa mattina il pm, Giuseppe Ferrando, e i carabinieri faranno appena aprirà la filiale. Cercano i 257 biglietti da 500 euro che dovrebbero essere rimasti nelle casse del complice.
I particolari dell’omicidio saranno chiariti negli interrogatori di convalida che inizieranno oggi al tribunale di Ivrea. I misteri non mancano. Il principale riguarda la dinamica del delitto. Un omicidio premeditato: «Ci siamo trovati al ristorante due sere prima», racconta Obert, «e Gabriele mi ha chiesto di trovare un posto per far sparire la professoressa. Non sopportava che lo avesse denunciato per truffa. Io gli ho indicato un posto in campagna ma non credevo che dicesse sul serio».
gabriele defilippi gloria rosboch
Invece era un progetto maledettamente serio. Il 13 gennaio, un mercoledì, Gabriele e Roberto danno appuntamento alla professoressa. La caricano sulla Renault Twingo di Roberto. Lasciano una seconda auto a pochi chilometri di distanza. Poi vanno verso la strada di campagna. All’inizio guida Roberto, la vittima è seduta di fianco e Gabriele sul sedile posteriore.
le mille facce di gabriele defilippi
La versione di Roberto è lineare: «Appena imboccata la stradina di campagna Gabriele ha preso un cordino per stendere i panni e l’ha stretto intorno al collo della donna e ha tirato. Lei ha perso i sensi quasi subito ». Gabriele smentisce: «Arrivati nella stradina Roberto è sceso ha preso una borsa nel baule con la scusa di restituire i soldi a Gloria. Invece si è seduto sul sedile posteriore e l’ha strozzata». Quel che è certo è che non c’è alcuna pietà nel loro comportamento: «Dopo siamo andati a Ri- varolo alla Locanda dell’Orco».
ROBERTO OBERT le mille facce di gabriele defilippigloria rosboch
GABRIELE DEFILIPPI CON LA MADRE