1. E DUE. SECONDA VITTORIA DELL’ITALIA E SECONDO SCIOPERO A ROMA: DOPO I LAVORATORI DELL'ATAC, IERI A FIUMICINO SI SONO FERMATI DALLE 13 ALLE 17 I CONTROLLORI DI VOLO PER GODERSI LO SHOW DI EDER 2. CANCELLATI 115 VOLI, 56 IN PARTENZA E 59 IN ARRIVO. PASSEGGERI INFURIATI
Franco Bechis per “Libero Quotidiano”
E due. Due vittorie dell' Italia, e due scioperi a Roma per potersi godere in santa pace le mirabolanti gesta di Giaccherinho e di Eder. L' esordio fu alle 21, e incrociarono le braccia gli autisti della azienda dei Trasporti della capitale, l' Atac. Ieri per godersi la Svezia hanno scioperato i controllori di volo nell' orario giusto: dalle 13 alle 17, in modo da riempirsi con calma la pancia e poi godersi la partita degli azzurri. Grazie a loro all' aeroporto di Fiumicino sono stati cancellati ben 115 voli, 56 in partenza e 59 in arrivo.
Lo sciopero a dire il vero era nazionale, e su questo si era innestato (comunicandolo per altro un mese prima) quello di due sigle sindacali, la Unica e la Licta. La strage di voli però c' è stata solo a Roma, perché lì fra i controllori di volo deve essere scattata la minaccia: «Chi non salta quattro ore Ibra è». Figurarsi essere additati di tradimento con il nemico sportivo del momento: nessuno si è tirato indietro.
Siccome bisognava calmare i viaggiatori non preavvisati dalle varie compagnie e restati intrappolati nello scalo perché il loro volo risultava cancellato, la società che gestisce l' aeroporto ha cercato di calmarli montando dei bei schermi per consentire loro di vedere al meglio Italia-Svezia.
A molti probabilmente non fregava un fico secco, non essendo né italiani né svedesi e magari disprezzando pure il pallone. Pare però che abbiano apprezzato gli scioperanti, e molti di loro erano lì seduti vedendosi in HD come non avrebbero potuto a casa l' agognata partita.
A dire il vero, sospettando la strana coincidenza, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva provato a disporre un breve rinvio dello sciopero: che mai sarebbe cambiato farlo qualche giorno dopo? Ma quelli si sono irrigiditi: tutto, ma non toccate la partita della Nazionale. Si sono rivolti alla magistratura e il Tar- manco a dirsi, quello del Lazio- ha dato subito ragione agli scioperanti: vorrai mica negare a quei poveretti il diritto di tifare per Antonio Conte e compagnia?
Non che le istituzioni della capitale possano dare chissà quale lezione ai controllori di volo o agli autisti Atac. La partita alle 15 ieri deve avere sottratto una discreta parte del Pil mensile di Roma. A quell' ora la città sembrava fantasma. I lungo Tevere di solito intasati erano scorrevoli come il 15 agosto, i ministeri sembravano lugubri cattedrali nel deserto e in molti di loro, nonostante il cielo nero e qualche goccia di pioggia, non si vedeva una sola luce accesa. Abbiamo provato a comporre il numero dei loro centralini.
Nessuna risposta. L' unico abitante dei Palazzi romani che si è perso la partita della Nazionale sembra sia il presidente del Consiglio, Matteo Renzi: in quel momento era in Russia impegnato con il presidente Vladimir Putin. Disperato però di dovere lavorare in un frangente simile, e ha voluto confidare agli italiani il rammarico su Twitter. All' estero c' era anche il ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan- e forse per questo ieri nel suo palazzo romano nessuno rispondeva al telefono - che sulla carta era impegnato nei lavori dell' Ecofin a Lussemburgo.
Deve essersi visto la partita, perché la conferenza stampa per informare sull' andamento dei lavori l' ha convocata esattamente nell' intervallo di Italia-Svezia. È una mania, e a dire il vero non solo Roma è stata contagiata. A Palermo è nato un caso per l' epidemia che ha colpito gli autisti di bus proprio nel primo pomeriggio: gli 8 malati del mattino alle 15 sono diventati improvvisamente 40 su 225 di turno. Colpa dello scirocco e dei germi che trasportava? Chissà. L' azienda però non se l' è bevuta, e ne ha segnalati 15 alla procura della Repubblica.
Certo, con questo trend nella capitale rischia di venire meno una delle bandiere che sventolava chi propone di fare lì le Olimpiadi 2024: quella della crescita indotta del Pil. Se a Roma per ogni gara che possa vedere un azzurro in campo, si svuotano uffici e si sospendono servizi, il Pil della città crollerà, altro che avanzare...
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riproduzione riservata L' aeroporto romano di Fiumicino con i passeggeri appiedati dallo sciopero: almeno hanno potuto "godersi" Italia-Svezia sul maxischermo...