1. AEROPORTO DI FIUMICINO, TROPPE CODE E DISAGI: DA MEZZANOTTE VOLI DIMEZZATI
Corrado Zunino per “Repubblica.it”
Dalla mezzanotte di oggi l'aeroporto di Roma Fiumicino sarà praticamente dimezzato. L'Ente nazionale per l'aviazione civile ha appena accolto la richiesta di Aeroporti di Roma di far scendere l'operatività dello scalo dall'80 al 60 per cento. Troppo pochi gli imbarchi rispetto ai flussi - che in queste giornate si aggirano sui 120-130 mila passeggeri -, troppe code, qualche malore. L'aeroporto non può reggere in queste condizioni e con l'arrivo, la prossima settimana, della prima ondata di passeggeri per la stagione estiva le cose non possono che peggiorare.
La decisione di scendere al 60 per cento è stata presa dalla direttrice del sistema aeroporti Lazio dell'Enac, Patrizia Terlizzi, che ha valutato che i troppi check in rispetto ai pochi gate mettono in difficoltà la sicurezza dell'intero aeroporto causando code lunghe e faticose nei passaggi doganali e agli imbarchi. Questo accade perché, dopo l'incendio al Terminal 3 nella notte tra il 6 e il 7 maggio, la procura di Civitavecchia, oltre a sequestrare l'area del rogo, il 27 maggio ha chiuso anche il Molo D togliendo quattordici imbarchi ai 47 dell'intero aeroporto.
La situazione del traffico passeggeri e peggiorata ogni giorno, da allora, e non è bastato spostare i voli low cost (ventimila passeggeri) su Roma Ciampino per risolverla. Domenica scorsa il picco di 131 mila tra arrivi e partenze ha messo in crisi lo scalo, causando ritardi nelle partenze e negli arrivi.
La chiusura del Molo D dipende dal fatto che controlli effettuati per quattro giorni dall'Istituto superiore di Sanità, su apparecchiature dell'Arpa, hanno segnalato per tre volte lo sforamento dei livelli delle polveri sottili nell'area e la presenza di due tipi di diossine in quantità notevole. Aeroporti di Roma ha sempre risposto che tutti i controlli effettuati dalla società privata ingaggiata hanno escluso la presenza di sostanze inquinanti o pericolose. La Procura ha chiesto quindici giorni di tempo per valutare i risultati finali, che da lunedì prossimo dovrebbero essere consegnati al ministero della Salute.
Ieri, però, non sono arrivati quelli attesi del Cnr. Il presidente di Enac, Vito Riggio, ora dice: "Spero di salvare i voli intercontinentali, ma ridurremo le rotte europee e gli aerei italiani: stiamo respingendo turisti e peggiorando la vita dei nostri pendolari. Dopo 35 giorni la sanità pubblica non ci riesce a dire se al Molo D c'è un rischio per la salute oppure no. Qualcuno dovrà pagare questi danni, che si aggiungono ai cento milioni dell'incendio. Solo Alitalia dal 27 maggio a oggi ha perso 15 milioni".
Le alternative non ci sono: Napoli e Ciampino sono saturi, Firenze è piccolo. Michele Anzaldi, deputato del Pd che ha sollevato la questione, dice: "Questi ritardi nel dare certezze a Fiumicino sono uno schiaffo al tentativo di ripresa economica del paese, chiederò al governo di valutare l'utilizzo straordinario dell'aeroporto militare di Grosseto".
2. FIUMICINO, ANZALDI (PD): SITUAZIONE INSOSTENIBILE, APRIRE GROSSETO E PRATICA DI MARE
(ilVelino/AGV NEWS) "La situazione a Fiumicino e' sempre piu' insostenibile, con il dimezzamento dei voli da stanotte. Il gravissimo ritardo con il quale le istituzioni pubbliche stanno adempiendo alle rilevazioni ufficiali della qualita' dell'aria nello scalo causa danni inimmaginabili per l'economia e disagi indegni. Il governo valuti se non sia opportuno aprire in maniera straordinaria ai voli civili gli aeroporti di Grosseto, Pratica di Mare e Latina, per salvare la stagione". Lo dichiara il deputato del Partito democratico, Michele Anzaldi.
"Nel disinteresse generale delle istituzioni - spiega Anzaldi - a Fiumicino si sta consumando l'ennesima brutta pagina della burocrazia. Da giorni sono attesi i dati ufficiali sulla situazione dello scalo, a seguito del rogo di inizio maggio. Intanto i passeggeri aumentano e l'Enac e' costretta a ridurre l'operativita' al 60% per evitare danni alla sicurezza. In un periodo decisivo per il turismo, come quello dell'inizio dell'estate, a Roma assistiamo al paradosso che i turisti vengono mandati via invece di essere accolti. E gli stessi lavoratori aeroportuali vengono lasciati nell'incertezza".