il fratellastro di kim

UNA FOTO SHOCKING MOSTRA IL FRATELLASTRO DI KIM JONG-UN SPROFONDATO IN UNA SEDIA ALL'AEROPORTO A POCHI MINUTI DALLA MORTE - LE DUE RAGAZZE-KILLER CREDEVANO DI FARE LE COMPARSE PER UNO «SCHERZI A PARTE» DELLA TV MALESE. O ALMENO È QUESTO CHE HANNO DETTO ALLA POLIZIA PER GIUSTIFICARSI

Guido Santevecchi per il Corriere della Sera

la killer di kim jong namla killer di kim jong nam

 

Credevano di fare le comparse per uno «Scherzi a parte» della tv malese. O almeno è questo che le due giovani donne arrestate per l'assassinio a Kuala Lumpur di Kim Jong-nam, il fratellastro del capo del regime nordcoreano Kim Jong-un, hanno detto alla polizia per giustificarsi.

 

kim jong il e kim jong namkim jong il e kim jong nam

Tutti i sospetti (o quasi) sono sui servizi segreti della Corea del Nord, mentre almeno altri quattro uomini coinvolti nell' azione compiuta lunedì 13 febbraio all' aeroporto della capitale della Malaysia sono ricercati. I quattro si sarebbero finti produttori del reality tv per agganciare le due ragazze e spingerle a compiere inconsapevolmente il delitto.

 

Ecco la ricostruzione: lunedì mattina alle 8.20 Kim Jong-nam, 45 anni, da 15 esule e critico del regime nordcoreano, aspetta di salire a bordo di un aereo per Macao, dove risiede sotto la protezione dei servizi segreti cinesi. Gli si presenta davanti una ragazza che attira la sua attenzione: è Siti Aishah, 25 anni, indonesiana, hostess in un nightclub di Kuala Lumpur. Da dietro Doan Thi Wong, 28 anni, documenti vietnamiti, gli mette sulla faccia uno straccio: 10, 15 secondi al massimo.

la killer di kim jong nam la killer di kim jong nam

 

C' è qualcosa che non va, veleno nello straccio, spray o una puntura letale: Kim si sente mancare e chiede aiuto, poi sviene.

Morirà pochi minuti dopo su un' ambulanza. Nel frattempo le due donne escono e separatamente vanno ad aspettare un taxi. Secondo le immagini delle telecamere di sorveglianza perdono tempo, non sembra che avessero preparato una via di fuga.

 

kim jong namkim jong nam

Due giorni dopo, la vietnamita Doan viene arrestata: era nuovamente all' aeroporto. Era quella che il giorno del delitto indossava una maglietta vistosa con una grande scritta LOL, che significa nel linguaggio giovanile «Laughing out loud», un sacco di risate, e potrebbe essere una trovata da «Scherzi a parte». Racconta la sua versione secondo la quale era stata ingaggiata da una troupe tv per un gioco innocuo.

 

La polizia rintraccia i suoi movimenti. Sabato 11 aveva preso una stanza in un hotel a due stelle vicino all' aeroporto, chiedendo la meno costosa, senza finestre, pagando in contanti. Il 12, giorno prima del delitto, cambia albergo e la notano perché oltre a una valigia ha un grosso orsacchiotto di peluche. Paga sempre in contanti, da un grosso rotolo di banconote.

 

la killer di kim jong nam      la killer di kim jong nam

Chiede alla reception un paio di forbici e la mattina dopo la donna delle pulizie troverà molte ciocche di capelli per terra. Doan si è cambiata il look: perché? Lascia l' hotel alla mattina presto e la ricordano per quella maglietta con la scritta LOL, ma sembrava tranquillissima. La notte dopo la morte di Kim l' ha passata in un altro alberghetto, poi il 15 l' hanno bloccata, di nuovo all' aeroporto.

 

Siti Aishah, indonesiana, quella che lavorava in un nightclub di Kuala Lumpur e avrebbe distratto Kim, arrestata il 16, ha detto di essere stata avvicinata da un uomo che le aveva dato 100 dollari per partecipare al gioco televisivo. La ragazza sostiene di non avere avuto idea che la vittima dello scherzo fosse Kim Jong-nam.

kim jong nam. kim jong nam.

 

Un matrimonio fallito, un figlio a carico, un lavoro da domestica prima di tentare la fortuna a Kuala Lumpur, dove aveva trovato un nuovo fidanzato malese. Non sembrerebbe proprio una spia nordcoreana.

 

Si può credere a questa storia dello scherzo inconsapevole? «Il comportamento di Doan è tipico di una agente operativa, questo è il modo in cui operano, spostandosi sempre, pagando in contanti e cambiando aspetto», dice una fonte investigativa. E i quattro ancora in fuga erano agenti nordcoreani?

 

kim jong nam.   kim jong nam.

Secondo l' intelligence di Seul, Kim Jong-un aveva ordinato l' eliminazione del fratellastro da tempo: temeva che i cinesi potessero usarlo per un cambio al vertice di un regime divenuto incontrollabile.

kim jong nam.    kim jong nam. kim jong nam           kim jong nam kim jong nam      kim jong nam

 

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”