LA FRANCIA GHIGLIOTTINA UBER – DOPO I DISORDINI E LE VIOLENZE CONTRO I CONDUCENTI DI UBER, DUE DIRIGENTI VENGONO ARRESTATI – CONTESTATO IL SERVIZIO UBERPOP, QUELLO CON CONDUCENTE PRIVATO CITTADINO – PER IL GOVERNO SI TRATTA DI LAVORO NERO ED EVASIONE FISCALE

Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera

 

THIBAUD SIMPHAL UBER FRANCETHIBAUD SIMPHAL UBER FRANCE

I tassisti francesi prendono a sassate gli autisti concorrenti e i poliziotti, bruciano pneumatici e bloccano le strade per l’aereoporto, e in custodia cautelare ci finiscono i dirigenti di Uber. Tre giorni dopo la protesta violenta contro la società californiana, ieri sono stati convocati, interrogati e trattenuti — per almeno 24 ore — Thibaud Simphal, direttore generale di Uber France, e Pierre-Dimitri Gore-Coty, general manager di Uber per l’Europa occidentale. 


L’inchiesta è cominciata nel novembre scorso, ma è significativo che la richiesta di comparire per i due dirigenti sia scattata adesso, quando il governo risponde alla collera dei tassisti assecondandoli e ripetendo che «UberPop è illegale e va chiuso». Si tratta dell’offerta più economica all’interno del servizio Uber: grazie all’applicazione sullo smartphone, un cliente prenota il passaggio offerto da un comune cittadino, privo di formazione, assicurazione specifica e licenza, che si improvvisa autista. 

PIERRE DIMITRI GORE COTY UBER FRANCEPIERRE DIMITRI GORE COTY UBER FRANCE


Lo fanno in migliaia a beneficio di oltre 400 mila clienti in tutta la Francia ma i vertici dello Stato, dal presidente Hollande al premier Valls al ministro dell’Interno Cazeneuve, dicono che UberPop è concorrenza sleale perché ignora qualsiasi obbligo fiscale e contributivo: lavoro nero insomma. Uber replica da mesi con una serie di ricorsi sospensivi, allora i prefetti di 12 città francesi tra le quali Parigi hanno emanato dei decreti per fermare immediatamente l’attività di UberPop. 


Ai due dirigenti Uber, interrogati nei locali della «divisione repressione delinquenza stradale», è stata contestata l’«organizzazione illegale» che mette in relazione cittadini e clienti e anche la «conservazione illegale di dati personali», legata al fatto che tutto il sistema si basa sull’applicazione per lo smartphone. 

rivolta tassisti in franciarivolta tassisti in francia


«Siamo sempre felici di rispondere alle domande che le autorità ci pongono a proposito del nostro servizio — ha detto Benedetta Arese Lucini, general manager Uber in Italia — e non vediamo l’ora di risolvere queste questioni. Nel frattempo garantiamo la sicurezza dei nostri utenti e dei nostri conducenti, dopo i disordini della settimana scorsa in Francia». Frecciata che allude al discutibile tempismo dell’operazione. 


Il governo francese è giustamente preoccupato di fare valere le leggi, ma allo stesso tempo sarebbe forse chiamato a uno sforzo di immaginazione in più. L’innovazione tecnologica non può essere cancellata per decreto, e poi la situazione attuale è assai poco difendibile: i tassisti — pochi rispetto ai bisogni del mercato e costosi — da anni impediscono la concessione di nuove licenze, e a Parigi lavorano in una situazione di sostanziale monopolio (le due compagnie apparentemente rivali, Taxis G7 e Taxi Bleus, fanno capo a una stessa persona, «il re dei taxi» Nicolas Rousselet). 

tassisti francesi contro uberpop  9tassisti francesi contro uberpop 9


Ad aggiungere un po’ di grottesco, uno dei protagonisti della vicenda è il deputato Thomas Thévenoud, relatore della contestata legge che a gennaio ha dichiarato illegale UberPop (un anno di prigione, 15 mila euro e confisca del veicolo). 


Thévenoud è stato espulso dal Partito socialista quando si è scoperto che — per anni — non ha pagato le tasse, le multe dell’auto, le fatture mediche e l’affitto di casa («ho la fobia amministrativa», ha spiegato); il 1° giugno scorso il fisco lo ha denunciato per frode. Thévenoud è ancora deputato, e ieri si è fatto mediatore promuovendo un incontro tra tassisti e società di auto con conducente. Uber però non l’ha invitata, «non rispetta le regole». 

tassisti francesi contro uberpop  8tassisti francesi contro uberpop 8

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…