“FRENCHGATE”, CAPITOLO DUE - NELLE INTERCETTAZIONI NSA C’ERANO ANCHE L’EX MINISTRO DELL’ECONOMIA MOSCOVICI E UN CENTINAIO DI GRUPPI INDUSTRIALI FRANCESI - GLI USA NON SPIAVANO PER QUESTIONI DI SICUREZZA MA PER DIFENDERE I LORO INTERESSI ECONOMICI
A.G. per “la Repubblica”
Lo spionaggio della Nsa sulla Francia non aveva solo scopi politici o geopolitici, ma anche economici. Le nuove intercettazioni svelate da Wikileaks – cinque report classificati top secret dall’agenzia statunitense – mostrano come l’America abbia usato il suo potente sistema di sorveglianza anche per fini commerciali e di spionaggio industriale. Per raggiungere i suoi obiettivi, la Nsa non ha esitato ad ascoltare, attraverso satelliti o altri “ mezzi non convenzionali”, anche ministri dell’Economia.
A cavallo del 2012, per esempio, la Nsa ha trascritto prima una conversazione tra la direzione generale del Tesoro e l’allora ministro François Baroin a proposito della riforma bancaria in discussione al G20. Qualche mese dopo, con il cambio di maggioranza, tocca invece a Pierre Moscovici, nuovo ministro dell’Economia, finire nella rete dell’agenzia americana.
Il report della Nsa riferisce di una conversazione tra Moscovici e un senatore a proposito della pessima congiuntura. «Nessuno prende in considerazione la gravità della situazione economica francese e delle misure drastiche che andranno prese» spiega Moscovici, ora Commissario europeo. La settimana scorsa, in seguito alle prime rivelazioni di Wikileaks che citavano il suo nome, Moscovici aveva detto: «Se sono stato ascoltato dalla Nsa, sono profondamente scioccato e chiedo spiegazioni alle autorità americane. E’ inaccettabile tra paesi alleati».
Il Frenchgate, insomma, continua. I nuovi documenti sono stati pubblicati ieri sera sul sito di Wikileaks in collaborazione con l’ Espresso , Libération , Mediapart , Sueddeutsche Zeitung e il quotidiano greco Ethnos .
Dopo aver svelato il 23 giugno che la Nsa ha sorvegliato ben tre Presidenti francesi – Jacques Chirac, Nicolas Sarkozy E François Hollande – l’organizzazione di Julian Assange mostra quelle che viene definito uno «sporco gioco» della Nsa: non si tratta più di sicurezza, diplomazia o antiterrorismo, ma solo di difesa degli interessi economici americani.
In una nota del 2012 intitolata “Francia: sviluppi economici”, l’agenzia raccomanda di raccogliere tutte le informazioni sulle pratiche commerciali tra Parigi e i partner esteri, ma anche istituzioni internazionali come il G8 o il G20. La Nsa chiede anche ai suoi agenti di monitorare contratti e appalti all’estero di imprese francesi superiori a 200 milioni di dollari.
Lo spionaggio riguarda molti settori strategici: elettricità, gas, petrolio, nucleare, trasporto, biotecnologie. Gli affari di un centinaio di grandi gruppi transalpini sarebbero stati intercettati dalla Nsa. La Nsa può così entrare in possesso di informazioni preziose su sviluppi e progetti in corso. L’interesse ovviamente aumenta se le società francesi sono in concorrenza con gruppi americani. I contenuti delle intercettazioni si possono poi trasformare in un vantaggio competitivo per gli Usa.