FURBETTI IN CAMPANA – ENTRO OGGI BANCHE E POSTE DEVONO COMUNICARE ALL’INPS LA GIACENZA MEDIA NEL 2014 DEI NOSTRI DEPOSITI – IL DATO SERVE PER VERIFICARE I MODELLI ISEE – CASO STRANO, DALL’INIZIO DELL’ANNO C’È STATO UN CROLLO DELLE DICHIARAZIONI “PATRIMONIO ZERO” E SONO CALATE ANCHE LE RICHIESTE DI PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE
Carlo Gravina per “la Stampa”
Scade oggi il termine entro cui banche, e operatori finanziari, dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate i dati sui conti correnti dei contribuenti italiani. La giacenza media, questo il valore che sarà comunicato all’Anagrafe tributaria, verrà poi inserito nei database dell’Inps per essere utilizzato per il calcolo del nuovo Isee. I «furbetti» del welfare, quindi, hanno le ore contate.
Da quest’anno, infatti, chi presenta la domanda per accedere a prestazioni sociali agevolate, o avere sconti su mense e tasse universitarie, non ha più la possibilità di autocertificare le somme depositate in banca. Cosa che invece avveniva fino all’anno scorso causando notevoli distorsioni perché, in mancanza di controlli, nella maggior parte dei casi i contribuenti dichiaravano di non possedere un conto corrente. Basti pensare che nel 2014 il 73% di coloro che hanno richiesto l’Isee, ha dichiarato di non avere un conto in banca.
La norma
La decisione di richiedere alle banche i dati sui conti correnti per la compilazione del nuovo Isee è stata presa nell’ultima legge di Stabilità. Si tratta nello specifico di un provvedimento anti-evasione che intende colpire chi, nel corso degli anni, ha utilizzato prestazioni sociali agevolate senza averne diritto. I dati che ora arriveranno nell’Anagrafe tributaria, verranno incrociati con quelli di chi presenta la domanda per avere l’Isee.
Di fatto, per chi farà richiesta dell’attestazione del reddito familiare sarà impossibile barare. Ma c’è di più. I dati che arriveranno all’Entrate, saranno utilizzati anche per effettuare controlli sulle richieste Isee presentate negli anni precedenti al 2015.
La giacenza media
Banche, sia tradizionali che online, Poste e altri intermediari finanziari dovranno comunicare entro oggi - ma l’operazione è partita da tempo - la giacenza media dei conti correnti degli italiani riferita al 2014. Per giacenza media si intende l’importo medio delle somme a credito del cliente su base annua. Il calcolo della giacenza media si determina dividendo la somma delle giacenze giornaliere per 365 (base annua, ndr), indipendentemente dal numero di giorni in cui il deposito risulta attivo.
Si tratta in realtà di un calcolo semplice, ma da oggi sarà direttamente l’Inps, in caso di richiesta dell’Isee, a incrociare i dati dichiarati dal contribuente con quelli inseriti nell’Anagrafe tributaria.
I primi risultati
Il giro di vite previsto con la legge di Stabilità approvata a dicembre sta già dando i primi risultati, facendo emergere patrimoni mobiliari prima non dichiarati nelle richieste Isee. Un recente studio della Cisl, che ha preso in esame i primi tre mesi del 2015 confrontandoli con il 2014, mette in evidenza come la componente patrimoniale, e quindi conti correnti e investimenti, risulta maggiore rispetto al passato. Il peso sul calcolo per l’Isee è infatti passato dal 13,6 al 20,5%.
Il patrimonio zero
Per quanto riguarda le dichiarazioni con patrimonio «zero», si è invece verificato un vero e proprio crollo visto che nei primi 3 mesi di quest’anno l’assenza di un conto corrente è presente solo nel 24% delle richieste Isee rispetto al 73% del 2014. Più in generale, visti i criteri più stringenti introdotti quest’anno, su base nazionale il numero delle richieste Isee è calato del 15%, con dei picchi nelle quattro regioni meridionali - Campania, Puglia Calabria e Sicilia - dove negli anni passati si verificavano le distorsioni più evidenti.