IL GIUDICE DELLA DIETA – A BERGAMO MOGLIE E MARITO LITIGANO SULL’ALIMENTAZIONE DEL FIGLIO 12ENNE: MACROBIOTICA O HAMBURGER LIBERO? – ALLA FINE VANNO IN TRIBUNALE E IL GIUDICE DECIDE PER LORO: CARNE TRE VOLTE A SETTIMANA

Paolo Berizzi per “la Repubblica

 

L’insostenibile leggerezza del miglio contro la sfacciata supremazia dell’hamburger. Riso integrale e finocchio bollito da una parte: la madre. Cotoletta e patatine fritte dall’altra: il padre. In mezzo, un giudice chiamato a decidere (e lo ha fatto). Contrordine genitori: nell’anno di Expo il tema non è come «nutrire il pianeta», ma come nutrire i figli. Se siete carnivori, attenti a non rimpinzare il bambino di bistecche formaggi e dolci. Se siete macrobiotici, occhio a non sfinirlo a colpi di cereali, pesce e legumi. In caso contrario potreste trovarvi uno di fronte all’altra in un’aula di Tribunale: oggetto del contendere, l’alimentazione di vostro figlio.

veganesimoveganesimo

 

Loro sono una coppia di genitori bergamaschi divorziati (dal 2009): lui commerciante di prodotti agricoli, lei casalinga che, dal 2008, ha smesso di mangiare carne perché «sono figlia di allevatori di suini, per vent’anni ho visto macellare animali. È più forte di me, non riesco nemmeno a sfiorarla la carne». Figuriamoci a cucinarla per il figlio che ha 12 anni e — giura cuore di mamma — «con la dieta macrobiotica sta benone e ha 10 a scuola». La storia gastrogiudiziaria — tra carte bollate, accuse incrociate, weekend di presunte abbuffate e settimane di «mantenimento», perizie alimentari e diagnosi pediatriche — inizia con un avviso bonario.

 

Bonario si fa per dire, visto che a scrivere alla madre del bambino è l’avvocato del padre. Il quale non ne può più di sapere che Marco — nome di fantasia con cui lo chiameremo a sua tutela — si alimenti come la madre: colazione, pranzo, cena: tutto rigorosamente a base di ingredienti macrobiotici.

 

VEGANOVEGANO

La goccia che fa traboccare il vaso è la scelta del menù vegano alla mensa scolastica. Scatta dunque l’invito all’ex moglie «affinché osservi i fondamentali doveri genitoriali relativi alla condivisione delle scelte». La mamma di Marco non abbozza per niente: e attacca. «Mio figlio il lunedì (quando torna dopo il weekend passato col padre, ndr ) accusa forti mal di stomaco.

 

Certe proteine — carne, uova, latticini — può assumerle solo in piccole porzioni. Non le digerisce perché il suo corpo è abituato a nutrirsi di sostanze pure ». Nei fine settimana iperproteici — secondo mammà — Marco mangerebbe carne a volontà, hamburger fast food, polpette, bistecche.

 

Con rinforzo di salsiccia polenta e gorgonzola servita dalla nonna paterna. Il padre, con tanto di perizia di un esperto alimentare, replica che, al contrario, è la dieta macrobiotica a essere fuori luogo, «ingiustificata ». La storia — come riportato da L’Eco di Bergamo — finisce in mano ai giudici della prima sezione civile del Tribunale di Bergamo. L’ex marito chiede che il giudice «voglia assumere, in mancanza di accordo fra i genitori, gli opportuni provvedimenti con riguardo al regime alimentare del minore».

 

VEGANOVEGANO

A metà` aprile le parti raggiungono un accordo. Lo propone il giudice per tagliare la testa al toro. La madre si deve impegnare a cucinare la carne per Marco almeno una volta durante la settimana; il padre, al contrario, non deve mettergliela nel piatto per più di due volte, nel weekend. A tavola, tuttavia, non è servito nessun lieto fine. E forse siamo solo alla prima portata.

 

«Non posso credere che la legge italiana mi obblighi a dare carne a mio figlio — commenta la madre — . Io la carne non gliela darò. Continuerò a fargli mangiare pesce e alimenti sani». Perché, scusi, ha firmato l’accordo? «Per mettere fine a queste imbarazzanti udienze in tribunale, e per la serenità di mio figlio». La signora snocciola fiera — con tanto di foto — la colazione macrobiotica servita ogni mattina a Marco: tè Beicha, riso semintegrale in crema, pane fatto in casa con lievito di pasta madre condito con miele di castagno.

shake shackshake shack

 

Il padre, si suppone in mancanza di prove, opta per latte e brioche al cioccolato. Curiosità: chi verificherà quale dieta verrà somministrata — da entrambe le parti — al bambino? I vigili? Un ispettore? Un nutrizionista incaricato dal Tribunale? I giudici di Masterchef? L’impressione è che la guerra dei menù, anziché alla fine, sia solo all’inizio.

OBAMA HAMBURGEROBAMA HAMBURGER

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