LADRI TRA LE DUNE – A SABAUDIA È ALLARME PER IL BOOM DI FURTI NELLE CASE – OLTRE A “VIPERETTA” FERRERO SONO STATI VITTIME VELTRONI, GIOVANNI MALAGÒ E LE SORELLE FENDI – FURTI IN VILLA ANCHE DI GIORNO E SPESSO “DOPPIETTA”, RUBANDO LE CHIAVI DELLA CASA DI CITTÀ
Gian Maria De Francesco per “Il Giornale”
L'ultimo in ordine di tempo è stato il presidente della Sampdoria, nonché imprenditore cinematografico, Massimo Ferrero. Qualche giorno fa i ladri hanno «visitato» nottetempo la villa presa in affitto sul lungomare di Sabaudia e hanno rubato la sua Porsche. «Er Viperetta» è stato pure fortunato perché ha ritrovato il suo bolide.
Molte abitazioni dei vip, infatti, sono state derubate, di recente e in passato, in questa incantevole località del Circeo, soprattutto d'inverno. Hanno pagato dazio l'ex segretario del Pd, Walter Veltroni, il presidente del Coni Giovanni Malagò e le sorelle Fendi. Il fenomeno dei furti, però, sta evidenziando una preoccupante recrudescenza. I ladri colpiscono durante la stagione estiva, talvolta in pieno giorno e persino quando vi sono persone nelle case.
A Sabaudia, inoltre, è stato messo a punto un modus operandi totalmente nuovo: il «furto in due tempi». La vittima viene seguita, ne vengono studiate le abitudini e poi si procede in due modi. O le si rubano le chiavi dell'auto e se vi sono attaccate quelle delle villa, si procede anche lì. Oppure ci si introduce nelle residenze e si rubano i documenti e le chiavi della prima abitazione, generalmente a Roma (dalla Capitale proviene il maggior flusso turistico; ndr), dove poi la banda farà il colpo.
Difficile individuare i clan di riferimento. A Sabaudia e sul litorale pontino agiscono nell'ordine: criminalità locale proveniente da Latina, bande di rumeni e malavitosi del Casertano e del Napoletano in trasferta. Le forze dell'ordine tendono a escludere i rom che si spingono giù dagli accampamenti di Roma. I nomadi che si dedicano ai furti rubano «solo» denaro e preziosi. La stazione dei Carabinieri, con una ventina di effettivi, ogni giorno è chiamata agli straordinari.
La Polizia è a Latina. «A Sabaudia vengono inviate due volanti per svolgere anche attività di prevenzione», afferma Matteo Masi, segretario provinciale del sindacato Sap, lamentando la carenza di rinforzi. «Il ministero dell'Interno d'estate assegna due effettivi per ciascuno dei commissariati di Latina, Terracina, Formia, Fondi e Gaeta: alla fine sostituiscono chi va in ferie nonostante i turisti facciano triplicare la popolazione», aggiunge Masi.
Basta che un agente sia assegnato alla scorta di un politico (e qui ce ne sono tanti) o che sia chiamato in Tribunale per un servizio d'ordine o per testimoniare e Sabaudia resta scoperta. «Si sta diffondendo l'uso dei narcotizzanti per compiere le rapine, servono più uomini, non si può fare spending review sulla pelle dei cittadini», conclude Masi.
Drammatica la testimonianza di Amedeo Bianchi, consigliere comunale di opposizione. «La mia famiglia ha una piccola attività nella frazione di Borgo Vodice: abbiamo subito una decina di furti e tre tentativi di incendio, ultimamente ci hanno lasciato un lumino votivo», racconta lamentando l'inazione del sindaco Maurizio Lucci che «fa approvare le mozioni sulla sicurezza della minoranza, ma non le mette in pratica. «Hanno rubato l'auto di mio fratello, rubandone prima le chiavi a casa di mia madre», rileva.
Gli incendi dolosi (di auto o di boschi) fino a due mesi fa erano all'ordine del giorno. Il questore di Latina sta indagando sulle varie escalation di criminalità, però l'attività investigativa richiederà molto tempo. Come in molti posti del Sud non c'è voglia di fare troppo rumore a Sabaudia. «Si tratta di incendi dolosi a scopo estorsivo, probabilmente legati al racket dello spaccio di stupefacenti e dell'usura», evidenzia l'avvocato Bruno Bellassai, presidente dell'associazione «Cambia Sabaudia» ed ex assessore. «Il contrasto alla criminalità è molto ridotto, qui il sindaco ha anche le funzioni di prefetto e potrebbe coinvolgere maggiormente le forze dell'ordine», conclude. Mentre i turisti temono per la loro incolumità, si staglia sull'Agro pontino la triste ombra di Gomorra.