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Estratto dell’articolo di Marco Preve per www.repubblica.it
La Rai è stata condannata dal Tribunale civile a trasmettere, in un orario di massimo ascolto preserale, una rettifica in cui venga precisato che “Gerusalemme non è la capitale di Israele e non è riconosciuta come tale dal diritto internazionale”.Tutto nasce da una svista che risale al 2020 quando Flavio Insinna allora conduttore della trasmissione L’Eredità, durante la puntata del 21 maggio incappò in un errore. Una concorrente, alla domanda su quale fosse la capitale di Israele rispose Tel Aviv, Insinna la corresse con Gerusalemme.
Il giorno successivo, a seguito delle proteste dell’Ambasciata di Palestina a Roma lo stesso Insinna lesse questa precisazione: “Prima di cominciare la puntata, a nome della Rai e a nome di tutti noi del programma, desidero fare una precisazione: con migliaia di domande che prepariamo per ogni edizione de L’Eredità, ci si può ritrovare involontariamente al centro di una controversia che chiama in causa vicende sulle quali non spetta certo ad un gioco come il nostro intervenire. È successo il 21 maggio scorso, il quiz prevedeva la seguente domanda: qual è la capitale di Israele, il concorrente ha risposto Tel Aviv, la nostra schermata con le risposte, Gerusalemme. Sulla questione però esistono posizioni diverse. Alla luce di ciò riteniamo di non dover entrare, noi che non ne abbiamo titolo, in una disputa così delicata, e ci scusiamo per averla involontariamente evocata. E per questo, ai fini del gioco, consideriamo nulla questa domanda”.
TRUMP FIRMA IL DOCUMENTO CHE RICONOSCE GERUSALEMME CAPITALE DI ISRAELE
Ma la rettifica venne ritenuta insufficiente dalla Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (con sede a Genova) e l’Associazione Palestinesi in Italia rappresentate dal loro presidente, l’architetto Mohammad Hannoun. Hannoun, è stato sottoposto a sanzioni dal Dipartimento del Tesoro Usa perché ritenuto un finanziatore di Hamas. […]
Tornando alla puntata dell’Eredità, attraverso l’avvocato Dario Rossi venne presentato un primo ricorso che fu respinto e un secondo al Tribunale Ordinario di Roma, sezione diritti della Persona ed Immigrazione, che lo ha accolto.
“Sul piano dell’ordinamento internazionale - si legge in sentenza -l’Assemblea Generale Onu, il Consiglio di Sicurezza Onu e la Corte Internazionale di Giustizia hanno ripetutamente escluso la sovranità di Israele sulla città di Gerusalemme e condannato ogni tentativo da parte dello Stato di Israele di modificare lo status giuridico di Gerusalemme. Numerosissime sono le Risoluzioni Onu al riguardo…..[…] Dire che quello che è stato stabilito dal diritto internazionale e dal nostro ordinamento sia controverso è oggettivamente falso”.
Nel ricorso era stato sottolineato che: “La concorrente è stata costretta a rettificare la risposta ed ha proseguito con il gioco su altre capitali. Dal momento che ad ogni risposta sbagliata il quiz prevede che il concorrente ripeta tutte le risposte dall’inizio, la concorrente ha dovuto ripetere quattro volte che la capitale di Israele era Gerusalemme”.
La giudice Silvia Albano non ha riconosciuto ai ricorrenti il diritto a un risarcimento ma ha condannato la Rai al pagamento delle spese di giudizio, 5mila euro.
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Il giudice conclude la sentenza con la condanna della RAI “a trasmettere nel corso della prossima puntata del programma “L’Eredità” ovvero in altro programma con analoga tipologia di utenza ed analoga fascia oraria una rettifica, espressamente riferita a quanto accaduto nel corso delle puntate del 21 maggio 2020 e del 5 giugno 2020,dando atto della scorrettezza delle informazioni ivi fornite e contenente la dichiarazione che “Gerusalemme non è la capitale di Israele e non è riconosciuta come tale dal diritto internazionale”.
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