il decalogo delle regole by debora serracchiani

“LAVATEVI E INDOSSATE INDUMENTI PULITI” - DEBORA SERRACCHIANI  NOVELLA LINA SOTIS: IMPONE UN DECALOGO DI REGOLE AI SINDACI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA - UN VADEMECUM CON LE INDICAZIONI DI BASE SU COME LAVARSI, COME STARE A TAVOLA ED EVITARE DI PUZZARE 

Da http://www.milleunadonna.it

 

DEBORA SERRACCHIANI

Se un uomo, nella fattispecie un presidente di regione, si fosse azzardato a dire a una donna, nella fattispecie una sindaca, quanto doveva essere lunga la propria gonna, si sarebbe sollevato un putiferio da qui alle prossime elezioni.

 

Invece è una donna, Debora Serracchiani, a “consigliare” a prime e primi cittadini del Friuli Venezia Giulia non solo come vestirsi, ma pure come stare a tavola, lavarsi e profumarsi. Come racconta Il Messaggero Veneto, il vademecum inviato a tutti i sindaci contiene indicazioni come “il risotto si mangia con la forchetta. La minestra non si tira su. A tavola, prima di bere, ci si pulisce la bocca e non si parla mentre si mastica”. Come se ci si rivolgesse a bambini maleducati.

 

SINDACI LAVATEVI

IL DECALOGO DELLE REGOLE BY DEBORA SERRACCHIANI

Non solo ineducati ma pure sporcaccioni visti gli accenti sulle prescrizioni igieniche. «Vale la pena ricordare l’utilità di un buon uso quotidiano di acqua e sapone, quello moderato del profumo - continua il manuale - , la cura del proprio aspetto, compresi capelli, barba e baffi che dovranno essere ben curati”.

 

MAI GONNE CORTE

Per non parlare delle indicazioni sull’abbigliamento: alle sindache è rivolto l’invito a misurare la gonna. Deve arrivare al ginocchio, non più su. E sandali vietati anche se d’estate. Calorosi consigli pure riguardo i colori del guardaroba, meglio per il pastello, il tailleur nero invece è per le cerimonie. In tempi di magra poi, meglio non ostentare opulenza e quindi gioielli sobri. Moderatezza pure col profumo.

serracchiani

 

NO AI CALZINI CORTI

Per gli uomini l’invito alla sobrietà riguarda le cravatte, “e ricordate: cravatta e pochette non devono mai avere la stessa fantasia”. Nel vademecum anche indicazioni precise sul resto dell’abbigliamento: “Bene i completi sia grigi che blu e pure il gessato (ma a riga stretta); vietato il nero. Le camicie devono essere azzurre in tinta unita, o con una righina, per il giorno, mentre la camicia bianca è prerogativa della sera o dell’abito da cerimonia. E mi raccomando: niente calzini corti”.

 

L'IMPORTANZA DEL CERIMONIALE

serracchiani con guerini

Le 75 pagine sono accompagnate da una lettera della Serracchiani che le presenta come «un vademecum sul Cerimoniale e il Protocollo» in uso tra Enti territoriali, edito dall’Ancep. «Sottostimare la forma - dice Serracchiani - è spesso sinonimo di involontarie gaffes o incomprensioni a livello di istituzioni: conoscere il linguaggio del Cerimoniale risulta utile per organizzare cerimonie o incontri, come ogni amministratore ha fatto o si troverà a fare nel corso del proprio mandato. Questo agile volume, di facile consultazione, è pensato per aiutare a risolvere queste situazioni”. Ma visto il tenore delle indicazioni, viene da chiedersi “ma con chi crede di avere a che fare la governatrice?” Quale brutta esperienza le sarà capitata per sentire il bisogno di vestire i panni dell’educatrice?

 

Serracchiani Debora

LE REAZIONI

Inutile dire che i suggerimenti non sono stati accolti benissimo da tutti i sindaci. In particolare Pierluigi Molinaro, sindaco di Forgaria ha twittato ironicamente diversi passi del vademecum chiedendosi, tra l’altro: “Ma chi paga?”.

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