Estratto dell'articolo di Claudio Tadicini per www.corriere.it
Una «tappa speciale», che lo ha cambiato e gli ha insegnato tanto. È così che il salentino Fabrizio Miccoli - ex calciatore, tra le altre, di Palermo, Juventus, Benfica e Fiorentina - ha commentato l’incontro di sabato scorso con Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone assassinato dalla mafia, che Miccoli definì «quel fango» in un’intercettazione.
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«Permettetemi però, senza volermene gli altri - scrive Miccoli - di dire che in questo viaggio c'era una tappa speciale che volevo fare da tanto tempo». Poi prosegue: «Ringrazio con tutto il cuore la signora Falcone per avermi dato l'opportunità di incontrarla, per avermi accolto e per avermi ascoltato. Questo percorso mi ha cambiato e insegnato tanto. Mi ha fatto maturare».
Oltre a scusarsi di persona con la sorella del giudice Falcone, Miccoli ha promesso di impegnarsi in un progetto sociale, creando una squadra di calcio per offrire ai ragazzi del quartiere Kalsa di Palermo un’alternativa alla strada, attraverso lo sport e l’educazione a valori sani e lontani dalla criminalità organizzata.
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