LA LEGGE DEL BRANCO – “UNA NOTTE DI PASSIONE”: COSÌ I TRE RAGAZZI CHE HANNO STUPRATO DUE TURISTE SUL LAGO DI COMO SI VANTAVANO TRA LORO DELLA VIOLENZA SULLA SPIAGGIA – RIUNITI PER FESTEGGIARE IL COMPLEANNO DI UNO DI LORO, HANNO INCONTRATO LE RAGAZZE IN UN LOCALE. QUANDO LORO HANNO CHIESTO DI ESSERE RIPORTATE A CASA È SCATTATA LA VIOLENZA. IL PIÙ INTRAPRENDENTE ERA IL BARMAN, L’UNICO ITALIANO, CHE…
Roberto Canali per www.ilgiorno.it
Erano così fieri della loro notte brava da essersene vantati con gli amici del bar. Una notte di passione, secondo la loro versione, trascorsa con due giovani turiste conosciute in serata in una spiaggia appartata.
Una cosa di cui vantarsi senza nulla da nascondere, neppure ai carabinieri che qualche giorno dopo sono andati a cercarli al lido dove tutti e tre lavoravano come stagionali, Nicholas Pedrotti, l’unico italiano, dietro il bancone del bar, e gli altri due, un albanese e un etiope, come camerieri.
Tutti e tre ventenni, ora in stato di fermo al carcere Bassone di Como in attesa della convalida per stupro nei confronti di due turiste diciassettenni, anche loro comasche, che all’inizio di agosto avevano trascorso qualche giorno di vacanza a Menaggio.
Tutto è accaduto la notte dell’8 agosto scorso, le ragazze erano entrate in un locale sul lungolago quando si sono imbattute nel branco. Riuniti per festeggiare il compleanno di uno di loro c’erano Nicholas il barman, probabilmente il più intraprendente, i suoi due colleghi e un quarto ragazzo, moldavo, conosciuto al lido dove i primi tre lavoravano perché era venuto a trovare la sorella che faceva la cameriera.
Un brindisi dopo l’altro la confidenza tra i giovani è cresciuta e le giovani sono state invitate prima a ballare e poi a fare una passeggiata. Siccome si era fatto tardi le ragazze hanno chiesto di essere riaccompagnate a casa e questo punto sarebbe scattata la violenza, con le giovani fatte scendere dalle auto e costrette a seguire i loro aguzzini in spiaggia per essere stuprate, a pochi metri l’una dall’altra. A confermarlo ci sarebbero gli esami compiuti qualche giorno dopo all’ospedale di Saronno.
«Il mio assistito non ha commesso alcuna violenza sessuale, non c’è stato nulla di forzato». Nega la versione delle giovani l’avvocato Francesco Romualdi, legale rappresentante di Nicholas Pedrotti, 22 anni, di Chiesa in Valmalenco, da due giorni nel carcere Bassone di Como insieme ai suoi due colleghi in attesa dell’udienza di convalida.
«Quanto è accaduto giovedì non è stata affatto una sorpresa, dieci giorni fa i carabinieri avevano effettuato una perquisizione a casa sua e lui si era mostrato totalmente collaborativo. In quell’occasione lui aveva spiegato la sua versione dei fatti, fornendo tutte le risposte. La sua disponibilità in quell’occasione e la tranquillità dimostrano l’insussistenza di un pericolo di fuga».
Invece l’altro giorno i carabinieri di Menaggio lo hanno arrestato dopo che aveva chiesto il passaporto. «Non voleva fuggire, ma doveva partire per le vacanze a settembre», lo difendono gli amici.