conte haftar

LIBIAMO! BLITZ DEL GENERALE HAFTAR A ROMA: SPONDA USA ALLA LINEA ITALIANA - L' UOMO FORTE DI TOBRUK VEDRÀ ROBINSON L' AMBASCIATORE AMERICANO IN TUNISIA – INATANTO LA POSIZIONE DEL PRESIDENTE IN CARICA, FAYEZ AL SERRAJ, SI FA OGNI GIORNO PIÙ DEBOLE

Cristiana Mangani per “il Messaggero”

conte haftar

 

Il generale Khalifa Haftar è a Roma. Dopo venti giorni dalla Conferenza di Palermo sulla Libia, dove il feldmaresciallo ha avuto un ruolo da protagonista, ieri sera è arrivato nella Capitale per due visite molto riservate.

 

Oggi incontrerà David Robinson, ambasciatore americano a Tunisi con delega sul dossier libico. E domani dovrebbe andare dal premier Giuseppe Conte, con il quale, quasi certamente, discuterà anche della questione migranti. Il suo ritorno in Italia conferma quanto importante sia in questo momento la posizione del nostro paese rispetto alla stabilizzazione della Libia, soprattutto mentre la Francia, altro contendente in territorio africano, deve fare i conti con una situazione interna molto difficile.

 

CONTE TRUMP

IL CAMBIAMENTO La scelta di incontrare l' ambasciatore Robinson a Roma non sembra casuale. Segue a una continua attività che la diplomazia e il governo stanno attuando. Senza considerare che proprio due giorni fa, qualche anticipazione su quello che potrebbe essere il nuovo ruolo di Haftar, è stata data dal Wall street journal. «Sotto un nuovo governo populista, l' Italia ha mostrato una spinta a impegnarsi nei confronti del comandante - è il passaggio di un articolo a lui dedicato - Questo è un cambiamento rispetto agli ultimi anni in cui Roma ha favorito il governo rivale di Tripoli, che riconosce».

 

Il giornale fa anche riferimento alle dichiarazioni di un esponente dell' amministrazione Trump. «Certamente vedremmo un ruolo per il generale Haftar in qualsiasi futuro della Libia - sono le dichiarazioni della fonte - Haftar potrebbe guidare il paese? «Questo riguarda il popolo libico».

conte haftar

 

Senza voler andare così oltre, è comunque certo che qualcosa stia realmente accadendo. La posizione del presidente in carica, Fayez al Serraj, si fa ogni giorno più debole, e il suo ruolo potrebbe non avere più senso. Circa due settimane fa, Sebastiano Cardi, direttore degli Affari politici e di sicurezza per l' Italia, insieme con il capo dell' Ufficio politico militare nel Gabinetto del ministro della Difesa, contrammiraglio Gianfranco Annunziata, hanno co-presieduto la sessione di due giorni che si è svolta a Washington, alla quale hanno partecipato rappresentanti delle agenzie tra Stati Uniti e Italia. Ed è stato confermato l' impegno a migliorare gli sforzi di sicurezza e stabilizzazione nella regione mediterranea.

 

Tutto questo mentre ieri è stato ufficialmente comunicato che non ci sarà l' incontro tanto atteso tra Serraj e Haftar, che avrebbe dovuto svolgersi a fine settimana ad Amman, in Giordania.

al serraj haftar giuseppe conte

 

Secondo quanto spiegato ad Agenzia Nova da Talal Abdullah al Mayhoub, presidente della commissione per la Difesa e la Sicurezza nazionale della Camera dei rappresentanti libica di Tobruk, il vertice «non è avvenuto, in quanto Haftar, in Giordania già dall' inizio della scorsa settimana per partecipare a una serie di incontri con i militari locali, ha lasciato la capitale del regno hashemita poco prima dell' arrivo di Serraj». La speranza degli osservatori libici era che, dopo le aperture durante il vertice italiano, il re Abdullah II - che da tempo ospita i libici feriti e li cura - potesse fare da mediatore e arrivare a un accordo tra le parti.

 

conte haftar

PRESSIONI INTERNAZIONALI Il quotidiano qatariota edito a Londra al Arabi al Jadid ha anche dato notizia dell' arrivo ad Amman di Serraj alla testa di una folta delegazione. Sebbene l' attesa fosse per l' incontro con il comandante di Tobruk che, secondo il giornale, era stato organizzato su pressioni internazionali allo scopo di arrivare a un accordo sul ruolo delle istituzioni militari rispetto a quelle civili in Libia.

 

La base di partenza era la frase attribuita ad Haftar a margine della Conferenza di Palermo: «Non è utile cambiare il cavallo finché non si è attraversato il fiume», avrebbe detto l' uomo forte della Cirenaica al presidente del Consiglio presidenziale. Ora la situazione potrebbe essere cambiata.

al serraj haftar giuseppe contehaftarIL GENERALE HAFTARVINCENZO MOAVERO MILANESI CON IL GENERALE KHALIFA HAFTARCONTE HAFTAR

Ultimi Dagoreport

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A STI’ POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…

donald trump friedrich merz giorgia meloni

DAGOREPORT - IL FINE GIUSTIFICA IL MERZ... – GIORGIA MELONI HA FINALMENTE CAPITO CHE IL DAZISMO DI TRUMP È UNA FREGATURA PER L’ITALIA. AD APRIRE GLI OCCHI ALLA DUCETTA È STATA UNA LUNGA TELEFONATA CON IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ - DA POLITICO NAVIGATO, L’EX NEMICO DELLA MERKEL È RIUSCITO A FAR CAMBIARE IDEA ALLA DUCETTA, PUNTANDO SUI GROSSI PROBLEMI CHE HANNO IN COMUNE ITALIA E GERMANIA (TU HAI SALVINI, IO I NAZISTI DI AFD) E PROPONENDOLE DI FAR DIVENTARE FRATELLI D’ITALIA UN PUNTELLO PER LA MAGGIORANZA PPE ALL’EUROPARLAMENTO, GARANTENDOLE L'APPOGGIO POLITICO ED ECONOMICO DELLA GERMANIA SE SOSTERRA' LA ROTTA DI KAISER URSULA, SUPPORTATA DALL'ASSE FRANCO-TEDESCO – CON TRUMP OLTRE OGNI LIMITE (LA FRASE SUI LEADER “BACIACULO” HA SCIOCCATO “AO’, IO SO' GIORGIA”), COME SI COMPORTERÀ A WASHINGTON LA PREMIER, IL PROSSIMO 17 APRILE?

donald trump peter navarro

DAGOREPORT: COME È RIUSCITO PETER NAVARRO A DIVENTARE L’’’ARCHITETTO" DEI DAZI DELLA CASA BIANCA, CHE STANNO SCONQUASSANDO IL MONDO? UN TIPINO CHE ELON MUSK HA LIQUIDATO COME UN “IMBECILLE, PIÙ STUPIDO DI UN SACCO DI MATTONI”, FU ‘’SCOPERTO’’’ GIÀ NEL PRIMO MANDATO DEL 2016 DALLA COPPIA JARED KUSHNER E IVANKA TRUMP - IL SUO “MERITO” È LA FEDELTÀ ASSOLUTA: NEL 2024 NAVARRO SI È FATTO 4 MESI DI CARCERE RIFIUTANDOSI DI TESTIMONIARE CONTRO ''THE DONALD” DAVANTI ALLA COMMISSIONE D’INCHIESTA PER L’ASSALTO A CAPITOL HILL DEL 6 GENNAIO 2021...

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO. IN PRIMIS, SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO BERSAGLIO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE I MERCATI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

giana, turicchi, venier, paolo gallo, cristian signoretto arrigo antonino stefano

DAGOREPORT - AL GRAN BALLO DELLE NOMINE DELLE AZIENDE PARTECIPATE DALLO STATO - FA STORCERE IL NASO IL NUOVO CEO DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA): ARRIGO GIANA VANTA UN CURRICULUM DI AMMINISTRATORE PRETTAMENTE “LOCALE” E “DE SINISTRA”: MALGRADO SIA STATO IMPOSTO DA SALVINI, GUIDA ATM GRAZIE AL SINDACO BEPPE SALA. E PRIMA ANCORA FU NOMINATO CEO DI COTRAL DALL’ALLORA GOVERNATORE DEL LAZIO NICOLA ZINGARETTI; DOPODICHÉ SI ATTACCÒ ALL’ATAC, SPONSOR IL SINDACO GUALTIERI - RIMANE IN BALLO LA QUESTIONE SNAM: MALGRADO IL PARERE FAVOREVOLE DI CDP ALLA CONFERMA DI STEFANO VENIER, IL CEO DI ENI DESCALZI PUNTEREBBE SU CRISTIAN SIGNORETTO. IN BILICO PAOLO GALLO AL QUARTO MANDATO COME AD DI ITALGAS…