M-ORSA TUA, VITA MEA - IL FUNGAIOLO AGGREDITO DA DANIZA: “DA UN MESE RICEVO INSULTI E MINACCE, ANCHE DAI BAMBINI. NON CE LA FACCIO PIÙ. NON VOLEVO L’ABBATTIMENTO DELL’ORSA”

Il Web gli scarica addosso di tutto, gli attribuisce la responsabilità dell’uccisione dell’orsa ma il fungaiolo aggredito dall’orda non ha neanche più la forza di arrabbiarsi: “Ho raccontato della mia disavventura, adesso voglio uscire da questa storia” - Il sindaco di un paese della zona: “Danno d’immagine terribile, ora per tutti siamo i killer dell’orsa”...

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Alberto Simoni per “la Stampa

 

daniza 3 daniza 3

«È un mese che mi maltrattano, ricevo minacce e insulti anche dai bambini sui social network, su Facebook, ovunque. Basta, voglio solo uscire da questa storia».

Daniele Maturi, detto «Carnera», non ha nemmeno più la forza di arrabbiarsi. Sembra stremato e deluso, risponde con un filo di voce.  «Non ho niente da dire, non ce la faccio più».

 

Ha appena parlato con i carabinieri, gli insulti dal mondo virtuale sono approdati ieri al telefono. E tutto – si sfoga con una pacatezza che sfiora la rassegnazione – perché ha raccontato quanto gli è successo lo scorso Ferragosto. È diventato «il fungaiolo di Pinzolo aggredito dall’orso», da Daniza, 18 anni e altrettanti cuccioli secondo i conteggi dei forestali. Ci fece a pugni, si salvò, qualche sbrego, paura, qualche ora di (non voluta e richiesta) notorietà che adesso gli si ritorce contro. «Ho raccontato della mia disavventura, non ho chiesto che l’orso venisse abbattuto, eppure...».

fungaiolo ferito da Daniza fungaiolo ferito da Daniza

 

Il Web gli scarica addosso di tutto, gli attribuisce la responsabilità dell’uccisione dell’orsa. Certo in questa valle del Trentino occidentale stretta fra le Dolomiti di Brenta e il gruppo dell’Adamello, gli orsi sono ormai di casa. Ce li portò un progetto, «Life Ursus» sponsorizzato dal Parco Adamello Brenta, con il via libera della Provincia e dell’Europa. Riportiamo i plantigradi a casa, dissero sfidando le resistenze di parte della popolazione che da decenni non sentiva parlare di orsi a piede libero e non ne aveva nostalgia. Rassicurarono: «andrà tutto bene», monitoraggio costante, collarini con gps.

 

Walter Ferrazza Walter Ferrazza

I primi li presero dalla Slovenia, due subito (era il 1998) altri otto entro il 2002. Daniza è (era) la più vecchia ormai, sbarcata nel 2000. Il conteggio su quanti siano ora è approssimativo; fra i 42 e i 50 esemplari dicono ufficialmente, ma fonti della Forestale spingono la cifra «più in su, almeno 70».

 

L’idea che qualcosa sia andato storto con il progetto è condivisa da molti, esperti e non. Il documento che ufficialmente apriva «Life Ursus», fissava a 50 il limite di plantigradi. Ma se la sola Daniza ha dato alla luce 18 cuccioli, non è difficile pensare che anche altre femmine siano state prolifiche. E non tutti gli orsi, è evidente, sono monitorati, la natura non si ferma per farsi imbrigliare da un gps.

 

 

Da almeno 15 anni la gente del Trentino convive con gli orsi. Li tollera almeno, in un sentimento che è un mix fra timore e curiosità. Non si contano nemmeno più gli avvistamenti; un’estate decine di auto si fermarono sopra un ponte del fiume Sarca che taglia la Val Rendena perché il gigante stava facendo il bagno. «Disturbato», se ne andò nei boschi.

io sto con daniza io sto con daniza

 

Tutti hanno un aneddoto, un racconto sulla bestia, Daniza o i suoi fratelli; chi l’ha visto e filmato nascosto dietro un albero con i cuccioli, chi lo ha visto frugare nei bidoni dell’immondizia, chi ne narra imbufalito le razzie nel pollaio sotto casa, le arnie distrutte, le pecore dilaniate, gli alberi da frutto spogliati dal vorace animale. Che non resta fermo in alta quota, ma scorrazza nel fondo valle, vicino, troppo, all’uomo.

 

Solo nell’ultimo mese Daniza era stata avvistata almeno una decina di volte vicina (quando non dentro) i centri abitati. È questo che l’ha «fregata». Walter Ferrazza, sindaco di Bocenago, paese della zona ed ex sottosegretario alle Autonomie nel governo Letta, aveva provato subito dopo l’aggressione a Maturi a creare un comitato coinvolgendo Provincia, sindaci e autorità varie per affrontare il problema.

daniza un altra vittima della crudelta umana daniza un altra vittima della crudelta umana

 

«Non volevo - spiega - che abbattessero l’orso, ma serviva un coordinamento per affrontare il problema perché Daniza era una minaccia». Tutto rimasto carta straccia fino a quando l’altra notte la squadra speciale della provincia individua la bestia in una stalla e l’abbatte. «Sono degli incompetenti», sbotta Ferrazza. «Il danno d’immagine per noi è terribile, ora per tutti siamo i killer dell’orso».

 

Gli animalisti da un mese erano sul piede di guerra; il 25 agosto c’erano stati scontri a Pinzolo, una seconda manifestazione, con poche decine di esagitati, era stata di fatto bloccata dalle forze dell’ordine. «Animalisti che - spiega una giovane di Pinzolo – non hanno nulla a che fare con noi, vengono da fuori, solo per fare caos, provocare, non sanno niente degli orsi».

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