Carlo Antonio Biscotto per il “Fatto Quotidiano”
lI principe del Brunei,Hassanal Bolkiah , detto anche il "Principe playboy", governa col pugno di ferro il minuscolo principato adagiato sulla sponda settentrionale del Borneo, nel sud-est asiatico.
Non ha avuto una infanzia costellata di privazioni e crudeltà, non ha pianto vedendo con il naso schiacciato sulla vetrina di una pasticceria di lusso i bimbi più fortunati di lui mangiare dolciumi in occasione delle feste mentre a lui toccavano solo due cucchiai di minestra nella quale galleggiava, triste, una patata. Non ha, quindi, le buone ragioni che aveva il Grinch del Dr. Seuss di odiare il Natale. E non di meno il principe del Brunei odia le feste.
Quelle degli altri, naturalmente. Infatti dietro gli impenetrabili cancelli della sua regia se la spassa in compagnia di un vero esercito di modelle, reginette di bellezza, escort di lusso provenienti da ogni angolo della terra e banchetta senza riguardo né per la sua religione né per il suo colesterolo.
L' anno passato, impermeabile al senso del ridicolo, questo sultano d' altri tempi, ha annunciato l' introduzione della sharia nel Brunei e la lapidazione per chiunque violi il severissimo codice morale imposto dalla legge islamica.
Dopo aver perseguitato diverse categorie di persone, i gay in particolare, quest' anno la furia moralizzatrice si è diretta contro quanti festeggiano il Natale. La pena per i rei è di cinque anni di detenzione.
La polizia ha fatto irruzione nei negozi addobbati per le feste distruggendo gli alberi di Natale e arrestando i commessi vestiti da Santa Claus.
Ed ora gli imam intendono impedire ai cittadini del Brunei di festeggiare il Capodanno.
"Il profeta Maometto ha detto che chi imita un peccatore diventa simile a lui". In sostanza basta che un musulmano intoni Jingle Bells per trasformarsi in un infedele degno di essere lapidato sulla pubblica piazza.
Il sultano Bolkiah deve essere anche un lettore di Oscar Wilde - "a tutto posso resistere tranne che alle tentazioni" - visto che ha allargato anche ai non musulmani il divieto di festeggiare il Natale in pubblico. Forte può essere il potere della tentazione, deve aver pensato. "Può sembrare esagerato, ma come musulmani dobbiamo impedire che la fede islamica possa essere contaminata", ha dichiarato il sultano.
nozze dorate per il figlio del sultano del brunei
E le orge organizzate con il fratello Jefri, come documentato da Vanity Fair in un numero del 2011 rimasto famoso? Queste attività non sembrano turbare, contaminare o corrompere la purezza della sua fede. Basta la parola. La sua, naturalmente.
I due 'fratellini' hanno a loro disposizione un harem di bellezze internazionali che si precipitano a palazzo ogni qual volta lo desiderano e che raggiungono il principato a bordo dei tanti aerei della flotta personale del monarca.
la sposa ventiduenne con bouquet di gemme
Il "pio" Jefri ha speso miliardi in feste e regali e possiede uno yacht da 50 metri significativamente chiamato "Tette". Non bastasse si è fatto scolpire mentre copula con una delle sue tante "fidanzate". E mentre il principe del Brunei e il suo amato fratello se la godono, i sudditi si chiedono se l' augurio di 'Buon Natale' ad un amico incontrato in strada potrà spedirli dietro le sbarre.
la coppia presso il palazzo istana nural iman PRINCIPE BRUNEI BABBO NATALE