È MORTO SERGIO SCARPELLINI – L’IMMOBILIARISTA ROMANO AVEVA 81 ANNI. ACCUSATO DI CORRUZIONE NEL PROCESSO MARRA, LA SUA POSIZIONE ERA STATA STRALCIATA PER LE SUE GRAVI CONDIZIONI DI SALUTE

1 – ADDIO A SERGIO SCARPELLINI, L'IMMOBILIARISTA ROMANO AVEVA 81 ANNI

Da www.leggo.it

 

SERGIO SCARPELLINI

È morto Sergio Scarpellini. L'immobiliarista romano aveva 81 anni ed era da tempo gravemente malato. Accusato di corruzione nell'ambito del processo che lo vedeva imputato insieme all'ex capo del personale del Campidoglio, Raffaele Marra, la sua posizione era stata stralciata a luglio scorso proprio per le sue gravi condizioni di salute.

 

2 – TANGENTI, IL SISTEMA SCARPELLINI: «PAGAVA ANCHE DA INDAGATO»

Michela Allegri per www.ilmessaggero.it

 

Anche nel 2018, pur essendo già a processo per corruzione, l'imprenditore Sergio Scarpellini non avrebbe perso il vizio di pagare tangenti. A farlo notare, rivelando un elemento finora inedito, sono i giudici del tribunale del Riesame, nelle motivazioni - depositate nei giorni scorsi - con cui hanno confermato l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per il sindaco di Ponzano, Enzo De Santis, che avrebbe ricevuto tangenti dall'imprenditore coindagato.

 

SERGIO SCARPELLINI

«L'avvenuta sottoscrizione di un atto di transazione nel giugno 2018, con cui a fronte di decreti ingiuntivi per circa 240mila euro ed a fronte dell'emissione delle già citate note di credito, le società di famiglia del De Santis ricevono 80.000 euro portati da due assegni circolari, rappresenta in buona sostanza ulteriore recente elargizione da ritenersi priva di causa lecita effettuata dallo Scarpellini», si legge nell'atto.

 

Con le persone più vicine, l'imprenditore si lamentava spesso delle continue richieste da parte della politica: «Manifesta apertamente l'insofferenza per la necessità di doversi inventare ogni volta qualcosa per aggirare le normative per consegnare denaro ai partiti», scrivono i giudici.

 

Sergio Scarpellini saluta il Sindaco Marino

Anche a verbale, Scarpellini è scostante nei confronti dei politici che gli chiedevano continuamente favori: «Sono sempre stati gli altri, per lo più uomini politici o funzionari a chiedermi dei favori ed io, per avere la loro disponibilità, ho sempre accettato.

 

Se fossero venute da me persone che non contavano, certo non avrei dato loro nulla né fatto sconti». A verbale ripete - senza essere creduto dalla pm Barbara Zuin - anche di non aver mai ricevuto grandi agevolazioni per tutta questa benevolenza nei confronti della politica.

 

FUNZIONE ASSERVITA

SERGIO SCARPELLINI

Gli atti dell'inchiesta nel caso del sindaco di Ponzano, però, raccontano un quadro ben diverso. De Santis, scrive la presidente Maria Agrimi, è talmente legato al progetto di Scarpellini che per parlare «utilizza la prima persona plurale (noi) che rappresenta plasticamente la comunanza di posizione tra lui e l'imprenditore, situazione che incarna pienamente l'illecita abdicazione da parte del funzionario pubblico ai suoi doveri. Le richieste di denaro continuamente avanzate hanno indubbio carattere di prezzo della corruzione per i servigi resi».

 

SERGIO SCARPELLINI

L'accordo principale che i due avevano preso riguardava quella che il sindaco chiamava «una legge edilizia» mediante la quale «il gruppo Scarpellini potrà costruire 170mila metri quadri di logistica e commerciale per i quali non ha necessità di dare nulla alle banche», è la sintesi che fa lo stesso imprenditore, intercettato.

 

Pur di farlo contento - e ricevere il pagamento complessivo di 412mila euro, «case a parte», specifica il collegio - De Santis si sarebbe fatto promotore degli interessi dell'imprenditore anche in altre sedi. Probabilmente, nella politica nazionale. Il 27 luglio 2016, ad esempio, lo informa «di due questioni che afferma essere importanti». Oltre alla vicenda delle cubature, «fa riferimento ad una nuova legge che permette di velocizzare l'iter di smaltimento della terra da scavo, in quanto evita la classificazione della terra in rifiuto, per cui la stessa potrebbe essere riutilizzata anche nel medesimo cantiere».

I REPERTI ARCHEOLOGICI SEQUESTRATI A SERGIO SCARPELLINISERGIO SCARPELLINI E SUOI AMICI I REPERTI ARCHEOLOGICI SEQUESTRATI A SERGIO SCARPELLINISergio Scarpellini e Fabrizio Panecaldo I REPERTI ARCHEOLOGICI SEQUESTRATI A SERGIO SCARPELLINI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?