NON CAPIAMO, SIAMO INGLESI – LA MAMMA DI MEREDITH KERCHER: “QUEI DUE GIOVANI ERANO STATI CONDANNATI GIÀ DUE VOLTE DA TRIBUNALI DIFFERENTI, NON CAPISCO” – “ABBIAMO SEMPRE ESPRESSO FIDUCIA NELLA GIUSTIZIA ITALIANA, ADESSO SIAMO DELUSI”
1.LA MADRE DI MEZ: “SCIOCCATA” I MEDIA INGLESI CONTRO L’ITALIA
di Caterina Soffici per “Il Fatto Quotidiano”
La sentenza che ha assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher ha lasciato la Gran Bretagna sotto choc. La madre di Meredith, Aline Kercher, riassume lo stupore di un intero popolo, abituato ad altre procedure e a un’altra giustizia. “Sono scioccata. E abbastanza sorpresa. Sono stati condannati per due volte, è un po’ strano che le cose possano cambiare ora”. “Siamo allibiti” sbotta invece la sorella, Stephanie Kercher. “Un po’ strano” è il minimo che si possa dire di una sentenza che risulta incomprensibile in un paese come il Regno Unito.
LA STAMPA britannica critica il sistema giudiziario italiano senza vie di mezzo. L’Independent è il più diretto e parla di “atroce errore giudiziario”. Mentre il Guardian dice che i familiari della vittima avevano riposto fiducia nel sistema giudiziario italiano e “questa non era certo la conclusione che la famiglia Kercher voleva e si aspettava”. La stoccata del Guardian è diretta: “Non è chiaro se questa fiducia nella giustizia italiana sia rimasta intatta dopo la sentenza della Cassazione”. In un commento di Peter Popham l’Independent si chiede “come il sistema giudiziario di un Paese così bello e illuminato” possa compiere così tanti errori.
Twitter è stato sommerso dai commenti negativi e lo stupore è tale che la Bbc, compassata e sempre imparziale, ritiene di riassumere per punti le fasi del lungo e confuso per spiegare l’inspiegabile. “Perché la Knox e Sollecito sono stati assolti? Non sappiamo ancora i motivi della decisione” scrive il sito della Bbc. Perché le motivazioni della Corte di Cassazione arriveranno tra 90 giorni, quindi a fine giugno. Ma la principale domanda che assilla gli inglesi è: “Come è possibile essere processati due volte per lo stesso reato?” Così la Bbc (ma ci provano anche i giornali), devono spiegare che “la sentenza della Corte di Cassazione significa che il secondo giudizio non era tecnicamente un nuovo processo, ma la continuazione di quello originale”. Concetti difficili da spiegare in un paese dove una sentenza è una sentenza e dove non esiste, dopo il giudizio, la possibilità di entrare di nuovo nel merito.
2. SONO SOTTO SHOCK, QUALCUNO MI DICA CHI HA UCCISO LA MIA MEREDITH”
Stephanie Kercher sorella di Meredith
Enrico Franceschini per “la Repubblica”
Signora Arline Kercher, come ha reagito al verdetto che ha assolto gli imputati dell’assassinio di sua figlia?
«Sono rimasta molto sorpresa. Sono tuttora sotto shock. Quei due giovani erano stati condannati già due volte da tribunali differenti per l’omicidio di Meredith. Non mi aspettavo che ora sarebbero stati definitivamente assolti. Non riesco a capire la motivazione della sentenza. Bisognerà aspettare novanta giorni perché sia resa nota, secondo quanto mi hanno detto. Non che cambi molto. Sono otto anni che aspettiamo e ora sappiamo di avere aspettato invano».
Perché invano?
«Perché volevamo sapere chi ha ucciso Meredith e vedere punito il colpevole o i colpevoli. Invece, dopo otto anni, siamo tornati alla casella di partenza. Nessuno sembra in grado di arrivare alla verità. Cosa è successo quella sera? Chi è l’assassino?».
È delusa dalla giustizia italiana?
I fratelli Kercher erano emozionati
«La nostra famiglia ha sempre espresso fiducia nella giustizia del vostro paese. Adesso siamo delusi. Perché non c’è una soluzione del delitto. Finisce tutto così, con un punto interrogativo. E allora questo verdetto è una sconfitta del sistema giudiziario italiano».
Però un colpevole in realtà c’è, Rudi Guede, l’ivoriano che è quasi a metà della sua condanna a 16 anni di carcere per la morte di Meredith.
«Sì, ma la condanna nei suoi confronti dice che non ha agito da solo. Chi c’era con lui quella notte?».
Pensa che la magistratura avrebbe potuto costringerlo a parlare?
«Non lo so. Fatico a comprendere perché Guede ha ricevuto una pena del genere, se non ha aiutato gli inquirenti a capire chi erano i suoi complici».
Le piacerebbe chiederglielo di persona?
«Non l’ho mai incontrato in aula, al processo. L’ho visto soltanto in tivù. Comunque immagino che in tribunale mi avrebbero impedito di parlargli».
FRANCESCO MARESCA AVVOCATO DELLA FAMIGLIA DI MEREDITH KERCHER
Potrebbe richiedere un colloquio in carcere.
«Non so se sarebbe possibile. Comunque non spetta a me fare giustizia».
Ha sentito le reazioni di Amanda Knox alla sentenza di assoluzione?
«Le ho lette sui giornali».
Ha detto che Meredith era la sua “amica”. Le crede?
«Non lo so. Altre volte ha detto altre cose su Meredith. Non voglio parlare di quella ragazza».
A questo punto accetta che la vicenda giudiziaria è finita, che non c’è più niente da fare?
LA FAMIGLIA DI MEREDITH KERCHER
«Non so cosa può accadere adesso. Non sono un esperta. L’avvocato mi ha detto che questa era l’ultimo grado di giudizio. Non so cosa sarebbe necessario per riaprire eventualmente le indagini o il processo».
Come avete passato questa prima giornata dopo la sentenza?
«Siamo stati tranquilli, in casa. Nessuno di noi ha voglia di uscire, di fare qualcosa, di parlare di quello che è accaduto. Fuori fa freddo, piove. È un tempo atmosferico che riflette quello che sentiamo dentro di noi».