OCCHIO ALLE EVASIONI DA SEPARAZIONE - NEI DIVORZI IRROMPE LA GUARDIA DI FINANZA - PIÙ CONTROLLI SUGLI ASSEGNI DI MANTENIMENTO E SULLA SPARTIZIONE DI EVENTUALI IMMOBILI
Roberta Catania per “Libero Quotidiano”
Avviso ai divorziandi: inserendo un codice nel database della Guardia di Finanza, il coniuge più forte economicamente rischia di essere messo in mutande. D' ora in poi sarà inutile tentare di nascondere qualche soldarello in un altro conto corrente: in caso di diatriba tra moglie e marito, il patrimonio personale dei singoli e quello comune finiscono in una cartellina nelle mani del giudice.
La norma non è di adesso (articolo 5 della legge 898/1970), ma nel dicembre scorso è stata emanata una circolare (n. 364521/2015) che, tra le direttive impartite dal Comando Generale delle Fiamme Gialle ai suoi militari, per il nuovo anno, dispone anche di mettere chiarezza patrimoniale tra coppie che non riescono ad accordarsi sull' entità dell' assegno di mantenimento, sull' assistenza economica ai figli e la spartizione di eventuali immobili.
Sicuramente gli avvocati divorzisti terranno conto di come sia stata snellita la procedura per queste verifiche patrimoniali. Ma le parti in causa, prima di andare a scannarsi di fronte a un giudice per 20 euro in più al mese, forse dovrebbero ragionare sull' opportunità di tirare fuori tutti gli scheletri dall' armadio e metterli nelle mani della Guardia di Finanza.
A tornare sull' argomento è stato ieri Italia Oggi, spiegando che sono stati disposti obiettivi «comuni a tutti i comandi territoriali», come i controlli su aziende e scontrini, e indicatori «di carattere generico». Cioè variabili. Sia su delega dell' autorità giudiziaria, per un 'indagine in corso, sia su iniziativa del singolo Comando Provinciale, che a questo punto sarà libero di concentrarsi sui particolari reati prevalentemente commessi nell' area geografica di competenza.
La Guardia di Finanza per il 2016 si è quindi prefissata tre «obiettivi strategici», divisi in 45 punti. Il primo è il contrasto all' evasione, all' elusione e alle frodi fiscali. Il secondo mira ad arginare gli illeciti in materia di spesa pubblica.
Il terzo, dove compare anche l' accesso rapido alle verifiche in caso di divorzio burrascoso, si prefigge di combattere la criminalità economica e finanziaria.
Se si potesse riscrivere la storia, chissà, Al Capone sarebbe potuto finire in prigione per un assegno di mantenimento mancato anziché una banale evasione fiscale.