PARNASI CONNECTION – DOPO L’OK DELLA RAGGI AL NUOVO STADIO DELLA ROMA ARRIVA LA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO PER IL COSTRUTTORE: “C’ERA UN SISTEMA CORRUTTIVO” – I PM STANNO PER CHIUDERE IL FILONE DEL FINANZIAMENTO ALLA POLITICA: INDAGATI I TESORIERI DI PD E LEGA - QUELLE UTILITA’ IN FAVORE DI UN ESPONENTE DEL M5s - LE INTERCETTAZIONI CHOC SUL PONTE DI TRAIANO: “SE NON SI FA SARÀ IL CAOS, MA NON DEVI DIRLO”

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«STADIO, PARNASI A PROCESSO C' ERA UN SISTEMA CORRUTTIVO»

Michela Allegri per “il Messaggero”

 

PARNASI PARNASI

Non sono trascorse nemmeno ventiquattr' ore dall' annuncio della sindaca Virginia Raggi sullo sblocco dei cantieri per il Nuovo stadio della Roma che arriva la richiesta di rinvio a giudizio per chi quell' impianto doveva costruirlo: l' imprenditore Luca Parnasi, i suoi collaboratori: ma anche funzionari e politici del Comune di Roma.

 

Quindici persone in tutto, accusate, a seconda delle posizioni, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, al finanziamento illecito ai partiti, al traffico di influenze. Tra gli imputati, anche l' ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio di FI, Adriano Palozzi, l' ex assessore regionale del Pd, Michele Civita e il Soprintendente ai Beni culturali di Roma, Francesco Prosperetti.

 

stadio della roma stadio della roma

Per gli inquirenti, Parnasi era il «capo e organizzatore» dell' associazione - si legge nel capo d' imputazione - che ha cercato di pilotare in favore della sua società Eurnova le procedure amministrative legate al masterplan, approvato, nell' ambito della conferenza dei servizi, nel febbraio dello scorso anno.

 

Ad agevolare l' imprenditore, il consulente plenipotenziario del Campidoglio, consigliere di punta della sindaca Virginia Raggi, ingaggiato senza contratto ma interpellato per ogni decisione importante: l' avvocato Luca Lanzalone, finito ai domiciliari in giugno - mentre Parnasi era in carcere - e già sotto processo. Per lui, ribattezzato il sindaco ombra, la Procura ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Stessa sorte per il suo socio Luciano Costantini e per Fabio Serini, commissario straordinario dell' Ipa, l' ente di previdenza dei dipendenti capitolini. Lanzalone è accusato di corruzione, perché Parnasi gli avrebbe fatto ottenere incarichi lucrosi in cambio di favori.

ROMA STADIO TOR DI VALLE ROMA STADIO TOR DI VALLE

 

LE FONDAZIONI Ma è solo l' inizio. Perché l' inchiesta ha scoperchiato un giro di relazioni illecite molto più ampio: il procuratore aggiunto Paolo Ielo e la pm Barbara Zuin stanno per chiudere il filone che riguarda il finanziamento alla politica. Più di 400mila euro, che Parnasi - per sua stessa ammissione - ha garantito alle fondazioni Eyu e Più Voci, vicine rispettivamente a Pd e Lega - sono indagati i tesorieri dei due partiti - e le utilità in favore di un esponente capitolino di M5S.

 

francesco bonifazi francesco bonifazi

Nella richiesta di rinvio a giudizio si legge che Parnasi «impartiva direttive» e, soprattutto, si occupava di «mantenere i rapporti con gli esponenti del mondo politico e istituzionale». Il manager di Eurnova, Luca Caporilli, aveva invece il compito di «mantenere rapporti con le figure professionali e con la pubblica amministrazione». La contestazione di associazione a delinquere riguarda anche Simone Contasta e Giulio Mangosi che, per i pm, curava «le relazioni corruttive». Stessa accusa anche Zaffiri Nabor, avvocato aziendale, e Gianluca Talone, commercialista.

 

LA POLITICA Nel mirino della Procura, i legami con la politica. Parnasi e soci avrebbero dato a Palozzi, «25.010 euro», cifra accreditata sui conti della sua società Pixie social media. Circostanza che costa agli imputati le accuse di finanziamento illecito e corruzione. Lui, in cambio, avrebbe garantito «l' asservimento della sua funzione agli interessi del gruppo». Imputato per illecito finanziamento anche Davide Bordoni, consigliere comunale di FI. Mentre Civita - accusato di corruzione - avrebbe ottenuto la promessa di assunzione del figlio in una delle società dell' imprenditore. Giampaolo Gola, assessore allo Sport del X Municipio, «sfruttando le relazioni con Paolo Ferrara, presidente del gruppo consiliare M5S» - la sua posizione è stata stralciata - avrebbe ottenuto da Parnasi la promessa di un incarico presso l' As Roma. A rischio processo anche Daniele Leoni, funzionario del Dipartimento programmazione e attuazione urbanistica: a metterlo nei guai, un bonifico da 1.500 euro in favore della Fondazione Fiorentino Sullo, a lui riconducibile.

parnasi e salvini allo stadio parnasi e salvini allo stadio

 

IL SOPRINTENDENTE C' è un altro nome eccellente tra gli imputati, che mette in imbarazzo il Campidoglio: quello del soprintendente Prosperetti. È accusato di induzione indebita a dare e promettere utilità. Per i pm, in cambio dell'«archiviazione della proposta di apposizione del vincolo» sull' Ippodromo di Tor di Valle, che avrebbe rallentato il progetto, avrebbe indotto Parnasi ad affidare al suo amico architetto Paolo Desideri, datore di lavoro di sua figlia, un incarico da 200mila euro: la «progettazione della ricollocazione di una campata dell' ex Ippodromo». A mettere in contatto l' imprenditore e Prosperetti sarebbe stato Claudio Santini, imputato per traffico di influenze illecite. In cambio della «mediazione» avrebbe ottenuto 53.440 euro.

 

LE INTERCETTAZIONI CHOC SUL PONTE DI TRAIANO

Mic. All. per “il Messaggero”

pallotta-parnasi pallotta-parnasi

 

Luca Parnasi che esulta cantando per l' approvazione della delibera che dà il via al progetto dello Stadio. Gli ammonimenti al collaboratore che fa notare che, con l' eliminazione del Ponte di Traiano, la città sarebbe sprofondata nel caos e i romani diretti a Tor di Valle sarebbero rimasti imbottigliati nel traffico: «Vabbè, ma questo tienitelo per te».

parnasi giorgetti lanzalone parnasi giorgetti lanzalone

 

Mai come nel caso dell' affaire Tor di Valle, le intercettazioni sono state profetiche. Perché oggi, due giorni dopo l' annuncio della sindaca Virginia Raggi - «lo stadio di farà» - e dopo l' allarme lanciato Politecnico di Torino per il rischio «caos» ed esito «catastrofico» per la mobilità, permettono di ricostruire passo per passo gli inganni e i sotterfugi che il gruppo Parnasi, per l' accusa, ha messo in atto pur di raggiungere l' obiettivo, stroncato dall' esplosione dell' inchiesta lo scorso giugno. Uno su tutti: la sparizione dal progetto del Ponte di Traiano, arrivata quando i nuovi inquilini del Campidoglio ridussero le cubature del masterplan e Parnasi ottenne, in cambio, di non dovere più realizzare a sue spese il passaggio sul Tevere, strategico per lo smaltimento del traffico.

luca parnasi luca parnasi

 

LE INTERCETTAZIONI È tutto scritto nell' informativa finale dell' inchiesta sul giro di corruzione dietro alla realizzazione del Nuovo stadio della Roma. Giugno 2017, viene approvata la delibera di pubblico interesse, che comporta una «significativa riduzione delle cubature con un conseguente taglio delle opere pubbliche - annotano i carabinieri del Nucleo investigativo - sono stati ridotti i fondi per il prolungamento della metro e per gli interventi della Roma-Lido».

 

luca parnasi mauro baldissoni luca parnasi mauro baldissoni

E, soprattutto, «è stato eliminato il Ponte di Traiano, che consentiva un collegamento veloce con l' autostrada Roma-Fiumicino». Nelle carte si legge che «Parnasi e i suoi accoliti recepiscono con soddisfazione l' approvazione». Non sono delusi dal taglio delle cubature, «ampiamente compensato dall' eliminazione dei costi per la realizzazione delle opere». Parnasi telefona a Mauro Baldissoni, vicepresidente esecutivo della Roma, «è talmente entusiasta dell' esito della seduta che lo riferisce a Baldissoni cantando», si legge negli atti.

 

LA RIUNIONE Ma l' intercettazione clou è precedente e risale al febbraio 2017. Il manager di Eurnova, Luca Caporilli, è al telefono con un collega. Parlano di una riunione prevista il 24 del mese tra esponenti del gruppo Parnasi, vertici del Campidoglio e manager dell' As Roma. Caporilli gli dice di portare tutte le simulazioni fatte, «è veramente importante, dovete venire con tutte le simulazioni senza ponte, con il ponte, che succede se fanno il ponte, tutto quello che c' hai». Il 24, mentre la riunione è in corso, Caporilli contatta il collaboratore e si allontana dalla stanza. «Disquisiscono delle parafrasi da utilizzare con il Comune per comunicare loro l' esito negativo delle simulazioni», annotano gli investigatori: lo scopo è dimostrare che il Ponte non è necessario.

 

luca parnasi luca parnasi

L' interlocutore accenna però ai problemi di viabilità che si creerebbero con la cancellazione dal progetto. Ma Caporilli è categorico: «Questo tienilo per te». Una frase che ripete addirittura quattro volte. «Levando il ponte sul Tevere quello che si viene a creare è che sulla via Del Mare...», prova a dire il collaboratore. «Tienilo per te, tienilo per te, porta questo e tieni per te quello», replica il manager. «Si crea caos di nuovo sulla Roma Fiumicino», aggiunge l' altro. «Però possiamo dire che con la riduzione si dovrebbe risolvere...», incalza Caporilli. «Eh no, perché se io riduco...

 

», la risposta. E arriva il secondo ammonimento: «Va beh però questo tienitelo per te no? Dico io... è critica la cosa o è...». E lui risponde: «L' autostrada Roma Fiumicino torna com' è allo stato attuale... vanno a riprendere poi la via Ostiense e via Del Mare sul ponte dei Congressi». Il 28 febbraio, la Raggi brinda al patto con Parnasi e Pallotta. In giugno, l' approvazione della delibera.

 

Poco più di un mese dopo, si aprono altre questioni, come l' introduzione di una variante urbanistica. Si torna a parlare del Ponte di Traiano. Come sempre, il gruppo si rivolge all' avvocato Luca Lanzalone, consulente di punta della sindaca. L' 8 agosto 2017, nel corso di una conversazione dedicata a un parere del Ministero dei Trasporti, in cui si afferma che «la mancata realizzazione del ponte di Traiano costituirebbe un ostacolo per l' autorizzazione dell' intera opera», Baldissoni dice a Caporilli di stare tranquillo: Lanzalone gli ha assicurato che il parere non bloccherà il progetto. «Non è il sindaco e non è un politico, ma, ripeto, lì mi sembra che alla fine sia quello che indirizza le soluzioni pratiche», aggiunge. «È lui che ha risolto lo Stadio!», dirà soddisfatto Parnasi poco tempo dopo. E, ancora oggi, del Ponte non c' è traccia nel progetto.

LUCA PARNASI - MAURO BALDISSONI - SIMONE CONTASTA - MARCELLO DE VITO - LUCA BERGAMO - VIRGINIA RAGGI LUCA PARNASI - MAURO BALDISSONI - SIMONE CONTASTA - MARCELLO DE VITO - LUCA BERGAMO - VIRGINIA RAGGI

 

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