doping atletica

IL PEGGIO VIENE DOPING - DALLE PALESTRE ALLE SOCIETA’ SPORTIVE MINORI, AUMENTANO I CASI DI CHI ASSUME SOSTANZE PER MIGLIORARE LE PRESTAZIONI - MA SI RISCHIANO DANNI GRAVI, SIA A BREVE SIA A LUNGO TERMINE, SU SFERA RIPRODUTTIVA, CUORE, FEGATO, SISTEMA NERVOSO. E NON SOLO PER I CASI D'OVERDOSE

Alice Vigna per il “Corriere della Sera”

 

DOPING LABORATORIO

È un sottobosco di cui si sa poco, pochissimo. Che ogni tanto emerge in tutta la sua drammaticità perché ci scappa il morto: dallo sport professionistico il doping è tracimato in centri fitness e società sportive minori diventando una piaga sempre più diffusa, un' abitudine per tanti frequentatori assidui delle palestre e perfino per i ragazzini alle prime gare.

 

Ma se ne parla solo dopo qualche fatto di cronaca eclatante, poi tutto torna nell' ombra.

Anche per questo la Società Italiana di Tossicologia (Sitox), durante il suo ultimo congresso, ha acceso i riflettori sul fenomeno cercando di fare il punto sugli scarsi dati noti a oggi.

 

Sarah Vecchio, tossicologa del Centro Nazionale di Informazione Tossicologica (Cnit) degli Istituti Clinici Scientifici Maugeri di Pavia, spiega: «Il doping amatoriale è del tutto sottostimato perché avviene nelle palestre, ambienti chiusi dove c' è connivenza fra chi assume le sostanze e chi le consiglia. Possiamo solo registrare i casi delle persone che arrivano in Pronto soccorso ammettendo uso di sostanze dopanti, ma si tratta ovviamente della punta di un iceberg, perché tanti tacciono e anche con gli esami tossicologici non riusciamo a individuare ciò che è stato assunto».

 

DOPING

I dati sono perciò parziali, ma anche così spaventano: soltanto al Cnit di Pavia, fra il 2013 e il 2017, ci sono stati 91 accessi di «dopati da palestra» con sintomi che nella metà dei casi sono a carico del sistema nervoso (come agitazione psicomotoria, quadri psicotici, convulsioni, mal di testa, vertigini e tremori), ma si registrano anche problemi cardiaci (con tachicardia, ipertensione, shock cardiogeno) e c' è un abbondante 10 per cento che arriva con un' epatite acuta da steroidi.

 

Il 7 per cento degli accessi è dovuto a un' overdose vera e propria di anabolizzanti o stimolanti, mentre negli altri casi i dosaggi non sono eccessivi: si tratta di sostanze che possono dare eventi avversi consistenti, soprattutto se prese senza che ce ne sia una reale necessità clinica, ed è per questo che portano guai anche se nella singola somministrazione non si esagera col dosaggio.

 

DOPING - CICLISMO DILETTANTI

Ma quali sono le sostanze più utilizzate in chi si dopa in palestra, non per una gara?

«Nella maggioranza dei casi si tratta di cocktail variegati, tuttavia quasi metà dei soggetti che arrivano all' attenzione dei medici ha preso stimolanti per ridurre il senso di fatica, più spesso caffeina pura in polvere (ma anche amfetamina, cocaina, ecstasy o efedrina, ndr) - racconta Vecchio -. C' è poi un 40 per cento circa che assume aminoacidi e proteine, per esempio la creatina: sostanze meno problematiche perché meno dannose, inoltre di solito chi le sceglie si attiene a quanto segnalato sulle confezioni e non esagera coi dosaggi. Il 30 per cento, infine, prende steroidi anabolizzanti per aumentare la massa muscolare».

 

Qualcuno finisce in Pronto soccorso per gli effetti collaterali acuti a seguito di una somministrazione, ma sono una minoranza; dopo anni e anni di ormoni e stimolanti le conseguenze sono perfino peggiori, eppure restano completamente sotto traccia.

«Prima si comincia e più gravi sono le ripercussioni a lungo termine, che ovviamente sono più serie anche al crescere dei dosaggi usati - dice la tossicologa -. Si va dalla ginecomastia alle lesioni muscolari (perché a furia di aumentare la massa del muscolo questo si può danneggiare o si può rompere qualche tendine, ndr), dalla psicosi alla tossicità epatica che può portare perfino alla necessità di un trapianto di fegato; senza contare lo sconquasso ormonale associato all' uso di ormoni steroidi che impattano moltissimo, per esempio, sull' apparato genitale.

DOPING

 

Tanti a trent' anni hanno i muscoli scolpiti, ma devono fare i conti con una disfunzione erettile. Purtroppo c' è pochissima consapevolezza dei rischi, invece dovrebbe essere chiaro a tutti che stimolanti e anabolizzanti fanno male e alla lunga il prezzo da pagare è alto».

 

L' aggravante è che questo gran consumo di sostanze per migliorare l' aspetto fisico (l' obiettivo è sempre puramente estetico, interessa il muscolo ben definito ancor più della capacità atletica) avviene nel più completo fai da te, seguendo le direttive di personal trainer che non sono medici e consigliano tuttavia cicli di anabolizzanti sulla base della loro esperienza sul campo, senza garantire alcuna sicurezza clinica.

 

dhea ormone steroideo

«Per di più il 40 per cento degli "sportivi della domenica" acquista i farmaci online, per cui all' illegalità dell' uso senza prescrizione medica si aggiunge l' incertezza della qualità del prodotto, che spesso non si sa bene quali molecole contenga davvero - sottolinea Sarah Vecchio -. Chi frequenta le palestre però vuole ignorare i rischi degli anabolizzanti, un filo di paura serpeggia solo quando muore un wrestler: c' è perfino chi prende ormoni ritirati dal mercato perché cancerogeni, eppure basterebbe fare un giro sul web per accorgersene.

 

È perciò molto difficile fare prevenzione nelle palestre, così come far desistere chi è avviato su questa strada: tanti ragazzi che arrivano in ospedale per eventi avversi seri non hanno idea dei rischi che corrono e anche se li informiamo non gli interessa granché. La partita, quindi, si può forse giocare nelle scuole, sui ragazzini, o magari nell' ambulatorio del medico di base, che potrebbe riuscire a intercettare qualche paziente troppo "gonfio" per provare a spiegargli i pericoli del doping da palestra», conclude la tossicologa.

 

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…