auto senza assicurazione

POPOLO DI SANTI, POETI E SOPRATUTTO DI TRUFFATORI – IN ITALIA CIRCOLANO 4 MILIONI DI AUTO SENZA ASSICURAZIONE O CON IL TAGLIANDO CONTRAFFATTO – LA PERCENTUALE DEI FURBONI VARIA DAL 6% DEL NORD AL 13% DEL SUD

Federico Genta per “la Stampa

 

È iniziato tutto da una carta di credito. Di proprietà di un signore di Torino, clonata su internet e usata per pagare l’assicurazione di un’auto di un abitante fantasma di Sondrio, Valtellina. Ma targa e polizza compilata on line portavano a Napoli, la città dove tanti, troppi veicoli circolano senza copertura assicurativa.

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Questa truffa scoperta dai carabinieri sembra essere solo l’ultima delle tante escogitate per aggirare i pagamenti delle polizze.  Un sistema diffuso in tutta Italia e in continua crescita. Lo scorso anno l’Istituto di vigilanza delle assicurazioni ha contato 518 mila incidenti «a rischio frode», poco meno del 20% dei sinistri. Perché è difficile entrare più nel dettaglio? Le frodi realmente scoperte e denunciate dalle compagnie e dalle forze dell’ordine non superano mai il 4%. Un fenomeno conosciuto ma destinato a restare sommerso.

 

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Giusto la scorsa estate, Alessandro, torinese, si presenta in caserma per denunciare l’utilizzo indebito della sua carta. Usata per versare poco meno di mille euro in favore della Zuritel Spa. Le indagini portano alla denuncia di 6 persone, tutte di casa nel Napoletano. Da una parte ci sono i clienti, che non possono certo dirsi vittime, e dall’altra i broker. Dove sono finiti i soldi del signore di Torino? Sono stati usati per «coprire» la Lancia Y di una donna napoletana, convinta dal figlio a cercare una strada più «conveniente». Invece di 3 mila euro ne paga la metà, perché la polizza è intestata a un tizio di Sondrio.

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«Questa storia è la dimostrazione più evidente di come le truffe non siano conseguenza di carenza di sicurezza da parte delle compagnie di assicurazioni». Umberto Guidoni è il responsabile del servizio auto di Ania, l’associazione che rappresenta le compagnie di assicurazione. «Certo, i sistemi di raccolta dati possono essere migliorati ma ci troviamo davanti a veri e propri raggiri».

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Cosa succede poi in caso di incidente? «Il sinistro risulterà scoperto. I danneggiati dovranno ricorrere al fondo delle vittime della strada. Ed è proprio per questo motivo che, specialmente in alcune regioni, molti automobilisti liquidano in forma privata piccoli sinistri». Tradotto: sempre più auto girano per l’Italia senza assicurazione oppure con tagliandi contraffatti. Qualche numero? L’Ania ha calcolato che su 40,8 milioni di veicoli, 3,9 non sono coperti. La percentuale dei furbi varia dal 6% del Nord fino al 13% del Sud, dove a tenere alta la media ci pensa Napoli: qui già tre anni fa un terzo delle macchine non era in regola.

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