NEL PROCESSO D’APPELLO-BIS PER L’OMICIDIO DI GARLASCO, CHIESTI 30 ANNI PER ALBERTO STASI - IL SOSTITUTO PROCURATORE: “HA CERCATO DI OSTACOLARE LE INDAGINI CON OMISSIONI CHE SONO ANDATE AL DI LÀ DEL DIRITTO DI DIFESA”

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1 - GARLASCO: PG, STASI VA CONDANNATO A 30 ANNI

(ANSA) - Il sostituto pg di Milano Laura Barbaini ha chiesto 30 anni di carcere per Alberto Stasi accusato dell'omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi con l'aggravante della crudeltà. Stasi è imputato nel processo d'appello 'bis' che si sta celebrando con rito abbreviato. Il pg ha chiesto la condanna a trent'anni di carcere per Alberto Stasi per via dell'aggravante della crudeltà.

 

delitto garlasco04 alberto stasidelitto garlasco04 alberto stasi

La stessa richiesta di condanna nei confronti dell'ex studente bocconiano era stata chiesta anche nei processi di primo e secondo grado che si erano conclusi con una assoluzione. La Cassazione poi aveva annullato la sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Milano rinviando il procedimento davanti ad una nuova sezione, cioè quella davanti al quale è in corso il dibattimento. Il verdetto è previsto per il 17 dicembre.

 

2 - GARLASCO: PG, STASI HA CERCATO DI OSTACOLARE LE INDAGINI

CHIARA POGGI CHIARA POGGI

(ANSA) - Alberto Stasi ha "sistematicamente" cercato di ostacolare le indagini con omissioni che sono andate al di là del diritto di difesa. E' un passaggio della requisitoria del sostituto pg di Milano Laura Barbaini al processo d'appello 'bis' a carico di Alberto Stasi, imputato per l'omicidio della sua fidanzata Chiara Poggi. La discussione del pg dovrebbe terminare nel tardo pomeriggio con la richiesta di condanna verosimilmente a 30 anni di carcere.

 

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Il Pg durante la sua requisitoria ha sottolineato come "in tanti anni di attività non si era mai verificato che due sentenze avessero escluso" un accertamento "così importante" come quello relativo alla camminata di Stasi, sui due gradini della scala della villetta dei Poggi sulla quale il giovane trovò il corpo senza vita di Chiara. I nuovi esami, disposti dalla Corte d'assise d'appello nell'ambito della rinnovazione parziale del dibattimento, hanno invece compreso anche quei due gradini e sono arrivati a stabilire l'impossibilità che Alberto non si fosse sporcato di sangue le suole delle scarpe.

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