PUTINATE – DOVEVA ESSERE LA PRIMA GRANDE BATTAGLIA POLITICA DEL 2015 E DIVENTA IL FINALE CLAMOROSO DEL 2014: CONDANNA MITE PER IL LEADER DELL’OPPOSIZIONE RUSSA ALEXEY NAVALNY – PUTIN ATTENTO A NON CREARE NUOVI MARTIRI

Il leader dell’opposizione russa era stato accusato con il fratello di una truffa da 400mila euro. Molti testimoni avevano sostenuto che non c’era reato, ma l’accusa aveva chiesto 10 anni per Navalny e otto e mezzo per il fratello. Il tribunale ne ha decisi 3 e mezzo con la condizionale per Alexey e tre e mezzo senza condizionale per Oleg…

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Anna Zafesova per “La Stampa

 

vladimir putin vladimir putin

Doveva essere la prima grande battaglia politica del 2015 e diventa il finale clamoroso del 2014: a sorpresa il tribunale Zamoskvoretsky di Mosca ha anticipato la condanna ad Alexey Navalny e suo fratello. Colpevoli entrambi, con il blogger condannato a 3 anni e mezzo con la condizionale, e suo fratello Oleg a 3 anni e mezzo di prigione. In aula il leader dell’opposizione ha perso la pazienza: «Non vi vergognate? Perché lo mettete dentro? Per punire me?», ha urlato al giudice mentre Oleg veniva preso in custodia. 

 

PROTESTE ANTI PUTIN IL BLOGGER ALEXEY NAVALNY PROTESTE ANTI PUTIN IL BLOGGER ALEXEY NAVALNY

Il leader dell’opposizione russa, ai domiciliari da mesi, era stato accusato insieme al fratello di truffa ai danni della società “Yves Roches East” per circa 400 mila euro, attraverso contratti di comodo con società dei Navalny. Un processo surreale quanto lo era stato il primo caso “Russia contro Navalny”, nel quale perfino molti testimoni dell’accusa sostenevano che non c’era stato reato. Pochi giorni fa la procura aveva chiesto 10 anni per Navalny – considerato il precedente di 5 anni con la condizionale – e 8 per suo fratello. Al momento di avere l’ultima parola Oleg Navalny era stato esplicito nel definirsi «un ostaggio» e si era rivolto al fratello invitandolo ad «andare avanti» nonostante le pressioni. Oggi, subito dopo la sentenza, il twitter di Alexey Navalny ha commentato: «Non ci poteva essere sentenza più vile». 

 

 

 

 

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