stefano leo

QUELLO A STEFANO LEO E’ STATO UN AGGUATO – SVOLTA NEL CASO DEL DELITTO DEI MURAZZI A TORINO, IL KILLER APPOSTATO PER OLTRE MEZZ’ORA - VOLEVA UCCIDERE E FORSE STAVA ASPETTANDO PROPRIO IL COMMESSO? LE IMMAGINI DELLE TELECAMERE HANNO RIPRESO L'ASSASSINO FRONTALMENTE, L’ANALISI SUI VIDEO DEI GIORNI PRECEDENTI

stefano leo 2

SARA MARTINENGHI per repubblica.it

 

"Il mio cane cammina lentissimo, lo stavo tirando al guinzaglio per attraversare la strada. E mentre ero lì che lo tiravo, ho visto il ragazzo ferito che poi si è accasciato a terra e, girandomi, un uomo scappare". È un racconto molto preciso quello che il supertestimone del delitto dei Murazzi ha fornito ai carabinieri.

 

Quello che dice coincide con le immagini delle telecamere che hanno ripreso l'assassino frontalmente, sebbene in un fotogramma non nitido: sulla trentina, alto un metro e 75-80, vestito con abbigliamento ginnico, un cappuccio o berretto in testa, una busta con sé. Ed è la stessa persona con cui il testimone aveva discusso 40 minuti prima per il timore, del killer, di essere stato fotografato: un diverbio successo alle 10.20. Per oltre mezz'ora, dunque, l'assassino è rimasto seduto sulla panchina, la prima della passerella del lungo Po Machiavelli, a circa quindici metri dalla scalinata principale, in un punto strategico perché da lì partono altre tre scale, in direzioni diverse, potendo dunque contare su quattro vie di fuga.

stefano leo 1

 

 

Voleva allora uccidere e forse stava anche proprio aspettando Stefano Leo? Quando ha visto il ragazzo passare ha frugato nella borsa che aveva con sé, un sacchetto di tela impermeabile, ha preso il coltello, ha seguito Leo e l'ha sgozzato, arrivando da dietro, con un gesto preciso e violento, carico di odio, come se fosse un'azione di cui era già pratico.

 

stefano leo 3

Per poi risalire dalla scalinata in direzione di piazza Vittorio, mentre la vittima ha imboccato quella alla sua destra, che porta verso via Napione, cercando aiuto in mezzo all'incrocio con corso San Maurizio, dove è crollato. L'arma utilizzata è un coltello affilato come un bisturi o un rasoio, con una lama forse di ceramica. L'assassino non se n'è liberato subito, rimettendolo nella borsa di tela.

 

La ricostruzione degli inquirenti su come è successo l'omicidio è questa. E i carabinieri del nucleo investigativo lavorano senza sosta per trovare l'assassino, valutando tutti gli elementi emersi sinora con ragionamenti e dichiarazioni, mentre analizzano le immagini delle telecamere della zona, partendo da quelle vicino a casa di Stefano Leo a quelle vicine al negozio in cui lavorava, lo store K- way in piazza Cln.

 

stefano leo 4

Si cerca cioè di capire se l'assassino volesse proprio uccidere Stefano Leo, se l'abbia pedinato o aspettato anche nei giorni precedenti, rimanendo fermo per almeno 40 minuti su quella panchina sabato mattina. Quello, tra l'altro, era l'unico giorno in cui il trentatreenne iniziava il turno in negozio alle 11 e mezza.

 

stefano leo 6

Domani pomeriggio, a Biella, alle 14,30, nel chiostro del museo del territorio si terranno i funerali di Stefano Leo.

stefano leo 5stefano leostefano leostefano leo

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?