dom pietro vittorelli abate montecassino

QUESTA SÌ CHE È ECSTASY DIVINA! L'ABATE DI MONTECASSINO SPENDEVA I SOLDI DELL'8 PER MILLE IN MARCHETTARI, VIAGGI E PILLOLE PER SBALLARSI NEI FESTINI DI MEZZA EUROPA - GRAMELLINI: 'CI LAMENTIAMO DEI POLITICI IMPRESENTABILI. PERÒ TRA PEDOFILI, LADRI, CRAPULONI E VENDITORI DI INDULGENZE, NON È CHE LA CHIESA SE LA PASSI MOLTO MEGLIO' - IN UN MESE SPENDEVA 34MILA EURO. 7MILA A LONDRA, 2MILA AL PRINCIPE DI SAVOIA DI MILANO. FORSE IL VATICANO, INVECE DI INSEGUIRE CORVI E GIORNALISTI, DOVREBBE GUARDARSI IN CASA

il profilo dell abate di montecassino pietro vittorelli su grindr la chat gay per scopareil profilo dell abate di montecassino pietro vittorelli su grindr la chat gay per scopare

 

1. L'ABATE DI MONTECASSINO SPENDEVA IN VIAGGI E FESTINI GAY

Alberto Dandolo per Dagospia

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/affare-si-ingrossa-abate-montecassino-indagato-accusa-112675.htm

 

 

2. ECSTASY E VIAGGI CON I SOLDI DELL' 8 PER MILLE

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera

 

Soldi provenienti dall' 8 per mille rubati all' Abbazia di Montecassino e versati sui conti personali dall' ex vescovo della cittadina Pietro Vittorelli, per questo accusato di appropriazione indebita. Trasferimenti di denaro dai depositi dello Ior a quelli di altri istituti di credito per occultare provviste illecite per un totale di oltre 500mila euro con la complicità del fratello Massimo. Un nuovo scandalo finanziario scuote il Vaticano.

 

pietro vigorelli ex abate di montecassino  9pietro vigorelli ex abate di montecassino 9pietro vigorelli ex abate di montecassino  7pietro vigorelli ex abate di montecassino 7

La procura di Roma ricostruisce la sparizione dei fondi destinati alla beneficenza e per questo dispone il sequestro dei beni dei due indagati. Si scopre così che Massimo Vittorelli ha quattro appartamenti a Roma e a San Vittore del Lazio e due magazzini, probabilmente provento dell' attività illecita e per questo è accusato anche di riciclaggio.

 

Ma soprattutto dall' inchiesta emerge la passione sfrenata del vescovo per la bella vita con viaggi all' estero con preferenza per il Brasile, cene in ristoranti di lusso, soggiorni da migliaia di euro a Londra e Milano. E uso di ecstasy, tanto da essere segnalato al prefetto nel 2010.

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BONIFICI E CONTANTI

Sono le indagini affidate al Nucleo valutario della Guardia di Finanza a scoprire il percorso dei soldi dopo una serie di segnalazioni sospette provenienti dagli istituti di credito. E accertano come la prima movimentazione risalga addirittura al 27 novembre 2008 quando vengono prelevati «dal conto Ior 16427-003 intestato all' Abbazia 141mila euro». Accade di nuovo 5 anni dopo, il 12 marzo 2013, ma questa volta il prelevamento è in contanti: 202mila euro.

 

Passano due mesi e c' è un ulteriore trasferimento di denaro in due tranches dal conto corrente 1035923 intestato alla diocesi di Montecassino al conto di Vittorelli aperto presso la filiale di zona del Monte dei Paschi dal quale vengono poi prelevati.

Sono complessivamente 202mila e 500 euro. A scorrere la lista dei vari trasferimenti sembra evidente la volontà di svuotare la cassa della Diocesi.

 

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Il primo giugno 2013 il vescovo effettua infatti un nuovo prelevamento in contanti di 44mila 500 euro mentre pochi giorni dopo versa su un conto di Banca Sella, cointestato con il fratello, 164mila 900 euro. E lo fa, come sottolinea il giudice Virna Passamonti nel decreto di sequestro, «con l' aggravante di aver abusato del proprio ufficio e di aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante entità sottraendo ingenti risorse finanziarie al loro impiego fisiologico di aiuto e l' assistenza ai bisognosi e realizzazione di opere e attività caritatevoli» .

 

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I VIAGGI IN BRASILE

Comprava case il prelato, ma soprattutto si divertiva. L' elenco delle spese come emergono dalle carte di credito dimostrano che in un mese riusciva a spendere oltre 34mila euro.

 

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Andava a Rio de Janeiro, nel Regno Unito. Per un soggiorno in un hotel di Londra aveva speso 7mila euro, 2mila al Principe di Savoia di Milano. E poi cene nella capitale inglese da 700 euro, nottate trascorse con ostriche e champagne anche per soddisfare i desideri dei suoi amici. L' analisi dei documenti contabili non è ancora terminata, così come l' individuazione dei beneficiari. Anche perché bisogna stabilire se anche altri possano aver contributo al reimpiego dei fondi sottratti alla Santa Sede .

 

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La cassetta nella filiale Il prelato prendeva il denaro e poi lo affidava al fratello che - quando si trattava di contanti - «lo occultava all' interno della cassetta di sicurezza 236 aperta presso la filiale di Roma della Deutsche Bank». Gli specialisti guidati dal generale Giuseppe Bottillo sono riusciti a individuare tutti i metodi utilizzati per il reimpiego dei fondi e per questo è scattata l' accusa di riciclaggio nei confronti di Massimo Vittorelli. L' uomo seguiva un metodo tipico di chi vuole occultare la provenienza dei beni sfruttando pure il conto che aveva insieme alla moglie.

 

abate vittorelli con ratzingerabate vittorelli con ratzinger

«L' indagato - scrive il giudice - investiva 500mila euro nel conto deposito "Semprepiù" mediante cinque depositi vincolati a sei mesi del valore di centomila euro ciascuno e il 6 giugno 2014 lo riaccreditava su un conto acceso presso la Banca popolare di Vicenza per poi ulteriormente trasferire (con tre bonifici) 200mila euro sul deposito che aveva cointestato insieme al fratello vescovo».

 

Scrive il giudice: «La sequenza delle operazioni fa risultare inequivoco l' intento di celare il tracciato delle somme prelevate dai conti dell' Abbazia e della Diocesi. L' esame dei flussi finanziari documenta in modo diretto la predisposizione di accurati sistemi operativi», anche perché non veniva specificata la causale dei prelevamenti. Soltanto in seguito si è scoperto a che cosa servivano realmente .

 

 

3. MONTE SCASSINO

Massimo Gramellini per “la Stampa

 

PIETRO VITTORELLI EX ABATE DI MONTECASSINO   PIETRO VITTORELLI EX ABATE DI MONTECASSINO

L' ex abate di Montecassino, dicesi l' ex abate di Montecassino, è accusato di avere dirottato almeno cinquecentomila euro dalle tasche dei fedeli alle proprie. I soldi della carità si disperdevano nei conti correnti di suo fratello per poi convergere miracolosamente in un fondo a disposizione del sant' uomo. Una gigantesca presa per il culto.

 

Sarà pure vero che l' abito non fa il monaco, però qui non fa più neanche l' abate. Si è travolti da un senso di smarrimento nell' accorgersi che a fare sparire le galline dal pollaio non sono più le volpi ma i guardiani. Succede nella macchina dello Stato e adesso persino nei luoghi in cui Benedetto da Norcia dettò la regola «ora et labora» (che l' abate Vittorelli ha liberamente tradotto «ora si lavora per me») e dove un tempo ad assediare l' abbazia erano gli Alleati contro i nazisti mentre oggi sono i credenti, turlupinati al punto da passare per creduloni.

 

pietro vittorelli  5pietro vittorelli 5

Nel 2013 l' abate manolesta fu indotto alle dimissioni da un provvidenziale problema di cuore e al suo successore vennero sfilati i poteri sulle finanze del monastero. Segno che qualcuno dentro la Chiesa sapeva, ma che come al solito preferì soffocare lo scandalo nella speranza che non scoppiasse.

 

Ci lamentiamo da anni di una classe politica impresentabile. Però tra pedofili, ladri, crapuloni e venditori di indulgenze, non è che quella ecclesiastica se la passi molto meglio. Con buona pace dei tanti preti perbene che ogni giorno mandano avanti la baracca, questa Chiesa, che papa Francesco vorrebbe inquieta, ai piani alti si sta rivelando inquietante.

 

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4. L’ABATE VITTORELLI COME RATZINGER: SI DIMETTE

Cristiano Ricci per www.iltempo.it del 9 giugno 2013

 

Il telefono squilla. Invano. Dom Pietro Vittorelli è a Montecassino, il monastero che San Benedetto fondò nel 529. Sono i suoi ultimi giorni da abate. Qualche settimana fa la lettera con le dimissioni inviata a Papa Francesco. E probabilmente l’annuncio ufficiale della Sala Stampa Vaticana già giovedì prossimo. Al massimo sabato.

 

pietro vittorelli  7pietro vittorelli 7

Cinquantuno anni, riceve l’ordinazione nel 1994, dopo una laurea in medicina e un inaspettato percorso nella fede. Il 25 ottobre del 2007 viene eletto abate di Montecassino e prende il posto di Dom Bernardo D’Onorio, oggi arcivescovo di Gaeta. È la prima volta nella storia che un abate ancora in carica e nel pieno delle proprie funzioni viene trasferito. Ma per la diocesi è una novità importante. Dom Pietro è giovane, è un medico, è uno studioso. Fa parte del comitato provinciale di bioetica dell’Azienda sanitaria di Frosinone e partecipa alla vita pubblica della sua comunità. Con rigore, senza interferenze.

 

Ma con un ruolo deciso, forte. Non si nasconde. Frequenta la politica, organizza incontri, diventa un punto di riferimento. Appena dodici mesi fa la crisi cardiaca che lascia importanti conseguenze neurologiche. Poi la lunga riabilitazione in Svizzera. La mente sempre lucida in un corpo sofferente, indebolito. Il recupero, seppur parziale, e il rientro nel suo monastero.

 

JOHN E ALAN ELKANN DON PIETRO VITTORELLIJOHN E ALAN ELKANN DON PIETRO VITTORELLI

La malattia, la paura di non farcela, di non poter svolgere appieno il proprio compito. Inevitabile il parallelismo con le dimissioni di Joseph Ratzinger, il Papa che quattro anni fa aveva pregato a Montecassino proprio insieme a Dom Vittorelli.

 

Per l’abbazia si apre un periodo di sede vacante. Dopo l’annuncio ufficiale delle dimissioni, la Santa Sede comunicherà anche il nome dell’amministratore apostolico. Colui che avrà il compito di traghettare la diocesi verso l’elezione del nuovo abate tra i ventritré monaci residenti. Un periodo limitato, non più di sei mesi. Quasi sicuramente a gestire una fase tanto delicata sarà l’attuale priore, Dom Giuseppe Roberti. Settant’anni, pugliese, uomo di grande profilo. Lo stesso accreditato da molti come successore di Dom Pietro.

 

Vittorelli resterà a Montecassino. Sarà abate emerito. Oggi il saluto ai fedeli. In programma c’è la cerimonia per le cresime. E la benedizione, l’ultima, ai «suoi» giovani soldati della fede.

 

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