RELITTI E DELITTI - LA PROCURA DI BARI ACCUSA ARMATORE ED EQUIPAGGIO DEL TRAGHETTO: “L’EVACUAZIONE NON È RIUSCITA”. L’ALLARME NON È SUONATO, LE SCIALUPPE NON SONO STATE CALATE

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera

 traghetto in fiamme norman atlantic 13 traghetto in fiamme norman atlantic 13

 

Ritardi, omissioni, negligenze: con il trascorrere delle ore il naufragio del Norman Atlantic assume sempre più i contorni di una tragedia che poteva essere evitata, almeno per quanto riguarda il numero delle vittime. La conferma emerge dal decreto di sequestro firmato dai magistrati di Bari che ieri hanno disposto il trasferimento del relitto nel porto di Brindisi mentre era già in viaggio verso Valona, in Albania, trainato dai mezzi di un’impresa contattata dall’armatore Carlo Visentini, indagato assieme al comandante.

 

Il provvedimento evidenzia proprio le carenze che ci sarebbero state al momento di far scattare l’allarme per mettere in salvo i passeggeri. E poi la necessità di verificare il corretto funzionamento dei dispositivi che, almeno secondo quanto testimoniato da chi era a bordo, in parte non hanno funzionato.

 traghetto in fiamme norman atlantic 11 traghetto in fiamme norman atlantic 11

 

IL DECRETO DEI PM

Nell’atto notificato alla Visemar viene sottolineata l’urgenza di avere a disposizione il relitto «per ricostruire l’esatta dinamica dell’incendio e dell’evacuazione non riuscita secondo quanto doveva essere previsto». È il passaggio chiave che rende espliciti i dubbi degli inquirenti sulla gestione delle fasi più delicate: il rogo e l’assistenza alle persone.

 

Non a caso nel decreto si parla esplicitamente delle verifiche da effettuare sulle dotazioni di bordo. Oltre ai sistemi di sicurezza, bisognerà infatti stabilire come mai non si sia riusciti a calare una parte delle scialuppe ritardando così di molte ore l’abbandono della nave e mettendo a rischio la vita delle persone o addirittura provocando la morte di alcuni.

 

L’ALLARME E IL MAY DAY

naufraghi norman atlantic tratti in salvo 1naufraghi norman atlantic tratti in salvo 1

La scansione degli orari rappresenta la chiave per capire che cosa è accaduto. Un aiuto potrà arrivare da fotografie e filmati archiviati nei telefonini dei passeggeri con la registrazione dell’ora in cui sono stati effettuati. Al momento si sa che l’incendio è divampato nel garage alle 4.30 di domenica, circa dodici ore prima dell’arrivo previsto nel porto di Ancona. Dopo poco il comandante Argilio Giacomazzi ha lanciato il May Day.

 

Numerosi passeggeri già interrogati hanno raccontato di non aver sentito alcuna sirena. Qualcuno ha sostenuto di essere rimasto in cabina addirittura fino alle 5.20 prima di essere svegliato dal trambusto e dal fumo che a quel punto saliva dal garage. E questo avvalora l’ipotesi che l’allarme sia scattato in ritardo, pregiudicando per molti la possibilità di mettersi in salvo.

norman atlantic operazione di salvataggio 9norman atlantic operazione di salvataggio 9

 

MEZZI E PASSEGGERI

Secondo la lista ufficiale a bordo del Norman Atlantic c’erano 128 camion, di cui almeno quattro pieni di olii, 90 auto, 2 autobus e una moto. Ma si tratta appunto di quanto registrato al momento dell’imbarco, è possibile che i mezzi fossero di più. La perizia già disposta dai magistrati dovrà stabilire se il peso del carico fosse adeguato, ma soprattutto se è vero — come raccontato da alcuni passeggeri — che il tetto di alcuni camion sfiorava il soffitto del garage e con il movimento causato dal mare in tempesta, lo sfregamento tra le due superfici potrebbe aver causato le scintille all’origine del rogo.

 

Su questo tutte le ipotesi rimangono aperte, compresa quella dell’incendio scatenato involontariamente da uno dei clandestini nascosti proprio nella stiva. Nel decreto si parla di «dotazioni di bordo» e nell’elenco sono comprese le scialuppe che non hanno funzionato, impedendo a numerosi passeggeri di mettersi subito in salvo.

 

Ma anche delle verifiche da effettuare sull’impianto antincendio, visto che le fiamme si sono propagate velocemente dal garage fino ai ponti superiori e nel giro di pochissimo tempo il traghetto è diventato rovente e ingovernabile.

argilio giacomazzi  comandante della norman atlanticargilio giacomazzi comandante della norman atlantic

 

IL TEAM LEGALE

Una famiglia di tre persone sopravvissute alla tragedia ha deciso di presentare una denuncia affidandosi al team di legali che già assistono un gruppo di circa cento naufraghi della Costa Concordia. L’esposto sarà depositato nelle prossime ore e, come anticipa l’avvocato Alessandra Guarini, «chiederà la verifica delle dotazioni di bordo e della funzionalità di tutti i sistemi di sicurezza, ma riguarderà anche l’attività del Rina, il registro navale italiano».

 

Aggiunge il legale: «Come abbiamo già segnalato alla magistratura di Grosseto sarebbe opportuno mettere fine a questo mercato delle certificazioni a scapito dell’incolumità dei passeggeri. Le ispezioni in realtà sono una farsa, anche di fronte a palesi violazioni le imbarcazioni non vengono fermate. E di fronte a ogni naufragio torniamo a interrogarci su come vengano effettuati i controlli».

 

fsarzanini@rcs.it

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…