(ANSA) - L'Italia ha il tasso più elevato d'Europa di persone disponibili ma che non cercano lavoro (13% della popolazione attiva), ed è tra i quattro peggiori Paesi in quanto a istruzione della popolazione in età da lavoro (oltre il 40% ha al massimo il diploma o si è fermato alle medie).
Emerge dal rapporto della Commissione Ue sugli sviluppi sociali. Per quanto riguarda la situazione della povertà, l'Italia è ancora ai livelli massimi, con un tasso di 'severa deprivazione materiale' sceso rispetto al 2012 ma non abbastanza da riportarlo ai livelli pre-crisi 2008, comunque alti.
L'Italia si posiziona dopo Grecia e Cipro in quanto a rapporto tra il tasso di povertà e il suo miglioramento. Inoltre è aumentato il numero delle persone che vivono in nuclei famigliari senza lavoro. Resta stabile invece il livello di disuguaglianza sociale, sebbene superiore alla media Ue.
Ma sono molti i Paesi dove la disuguaglianza è invece aumentata: nei Paesi Baltici, Cipro, Bulgaria e Romania, Grecia e Ungheria. In Italia è positivo anche il dato sul 'gap' salariale uomo-donna: sebbene si sia aggravato dal 2007, resta tra i più bassi d'Europa, sotto il 3%. Sul fronte lavoro, un record tutto italiano è l'utilità pari a circa lo 0% dei servizi pubblici per l'impiego nel trovare lavoro ai disoccupati: si tratta del peggior dato europeo.