IL RISSONE DEL PIRELLONE - COLTELLI E WHISKY NELLE NOTTI DEI GIOVANI FILIPPINI DI SECONDA GENERAZIONE A MILANO: CHI SONO I PROTAGONISTI DELLA LITE DI VENERDÌ SCORSO DAVANTI ALLA NUOVA SEDE DELLA REGIONE LOMBARDIA. IN MANETTE SONO FINITI SEI RAGAZZI -

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PIRELLONE PIRELLONE

Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera”

 

In questa piazza artificiale, racchiusa tra palazzi a specchio che ospitano gli uffici della Regione e del governatore Roberto Maroni, i filippini di Niguarda ci sono arrivati quattro anni fa. Non che la piazza di notte sia ospitale. E neppure un luogo dove tirar tardi. Ma c' è un tetto di vetro altissimo, che ripara dalla pioggia e dal freddo.

 

Le guardie giurate raccontano che «i ragazzi» non hanno mai creato problemi. Anche se viene difficile crederlo guardando l' arsenale di alcol che venerdì sera si erano portati dietro: whisky, birra, superalcolici, e poi noccioline, succhi di frutta, avanzi di cibo. Sono l' unica cosa rimasta dopo la rissa di venerdì sera.

 

Ore 22.26: due gruppi di ragazzi che si affrontano a bottiglie e coltelli sotto le telecamere di sorveglianza della Regione Lombardia. Telecamere che riprendono tutto e immortalano due minuti di guerra che quasi costano la vita a un giovane di 18 anni e a un 16enne.

Sono tutti filippini i ragazzi coinvolti in questa rissa. Che se non fosse avvenuta qui, in uno dei luoghi più sorvegliati di Milano, forse si sarebbe esaurita in fretta e senza polemiche.

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Ma a Milano in questi giorni è tornata l' emergenza sicurezza, con il ministro dell' Interno che - su richiesta del sindaco Beppe Sala - ha deciso di mandare altri militari di rinforzo dopo l' omicidio di un 37enne dominicano sabato scorso in piazzale Loreto.

 

A colpire Antonio Rafael Ramirez sono stati due assassini ancora in fuga legati alla banda dominicana dei Trinitarios. A costargli la vita una questione di cocaina.

 

MILANO NOTTI DEI GIOVANI FILIPPINI MILANO NOTTI DEI GIOVANI FILIPPINI

Meno di una settimana dopo, in un luogo altrettanto simbolico, ecco i filippini. Anche se in realtà filippini quasi non sono. Perché per la maggior parte si tratta di ragazzi nati e cresciuti a Milano. Quelli presi dai carabinieri hanno tra 15 e 21 anni. Uno, 19 anni, è stato fermato per tentato omicidio, cinque sono stati arrestati per rissa e altri quattro (minorenni) denunciati.

 

All' appello mancano un' altra manciata di ragazzi. Vengono tutti dalla periferia Nord.

Viale Fulvio Testi, quartiere Niguarda. Solo due hanno precedenti per ubriachezza molesta e piccoli furti. Hanno storie simili: studiano in pochi, uno lavora come cameriere, altri semplicemente non fanno niente. Erano lì per ascoltare musica hip-hop da una radio, per ballare. Per bere. Soprattutto per bere.

 

Sono i figli ribelli di uomini e donne che si spaccano la schiena facendo il portinaio, la colf o l' addetto alle pulizie.

 

Quella del Sud est asiatico è la comunità più numerosa a Milano, mansueta e laboriosa.

CARABINIERI CARABINIERI

Lavorano i filippini. Lavorano sempre, perché a Milano filippino è una professione, prima ancora che una nazionalità.

 

Ma oltre a sgobbare i filippini, specie quelli giovani, trafficano shaboo , la metamfetamina che crea dipendenza dalla prima assunzione, costa pochissimo e ha il colore del ghiaccio. Ieri, per prima cosa, il ministro Alfano e il comandante provinciale dei carabinieri Canio Giuseppe La Gala si sono affrettati a spiegare che non si è trattato di una «guerra tra gang».

 

Alla base della lite ci sarebbe un diverbio tra i due gruppi dopo che alcuni giovani s' erano messi a urinare in piazza. Nelle riprese delle telecamere, però, si vede uno scontro a colpi di coltelli, cocci di bottiglia e a mani nude. A terra i corpi di un 18enne, ancora grave, e di un 16enne. Feriti entrambi alla gola. E poi aggressori e vittime che si allontanano con calma, mentre cercano di bloccare il sangue dalle ferite con i fazzolettini di carta.

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