luca parnasi

ROMA ALL’ULTIMO STADIO - LUCA PARNASI TORNA IN LIBERTA DOPO 4 MESI MA HA L'OBBLIGO DI FIRMA E DI DIMORA ALL'INTERNO DELLA CAPITALE - I FACCIA A FACCIA DEL COSTRUTTORE CON I PM SONO STATI QUATTRO: HA PARLATO DEI FINANZIAMENTI ALLE FONDAZIONI E ON LUS VICINE AI PARTITI (‘EYU’ AL PD, ‘PIÙ VOCI’ ALLA LEGA), DEL COMPORTAMENTO DEI FUNZIONARI PUBBLICI E DELLE DINAMICHE LEGATE ALLA MAXI COSTRUZIONE A TOR DI VALLE

Valeria Di Corrado e Andrea Ossino per “il Tempo”

 

christiane filangieri elisabeth felkel luca parnasi

Prima il carcere, poi i domiciliari. E adesso è libero di aggirarsi per le vie della Capitale. E la storia del costruttore Luca Parnasi: dopo quattro mesi trascorsi tra il penitenziario milanese di San Vittore, le celle di Rebibbia e le mura della sua abitazione, put) finalmente uscire di casa. Il gip Maria Paola Toma selli ha infatti revocato gli arresti domiciliari all' imprenditore, arrestato il 13 giugno scorso perché ac cusato di essere a capo di un' associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, nell' ambito dell' inchiesta Rinascimento, che travolto Eurnova, la società che avrebbe dovuto costruire il nuovo stadio giallorosso. Il giudice, nei confronti di Parnasi, ha comunque disposto l' obbligo di firma tre volte a settimana e di dimora nel comune di Roma.

luca parnasi mauro baldissoni

 

Dopo l' arresto avvenuto a Milano, il costruttore era stato trasferito nella Capitale il 19 giugno. Difeso dagli avvocati Emilio Ricci e Giorgio Tamburrino, ha trascorso 37 giorni nel penitenziario di Rebibbia. Poi il 20 luglio scorso il gip romano aveva deciso di attenuare la misura cautelare, accogliendo l' istanza di scarcerazione avanzata dai difensori, e concedendo a Parnasi gli arresti domiciliari.

 

La decisione del giudice era legata alla disponibilità dell' imprenditore di rendere diversi interrogatori. I faccia a faccia coni pubblici ministeri di piazzale Clodio sono infatti stati ben quattro. Dai finanziamenti alle fondazioni e on lus vicine ai partiti (Eyu al Pd, Più Voci alla Lega), fino al comportamento dei funzionari pubblici, passando per le dinamiche legate alla maxi costruzione a Tor di Valle. I pm chiedevano e il costruttore rispondeva.

Del resto le accuse mosse nei suoi confronti dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Barbara Zuin sono numerose. E presto po trebbero portare a una richiesta di rinvio a giudizio.

luca parnasi

 

L' ex presidente della società Eurnova è accusato di aver corrotto per eliminare gli eventuali ostacoli burocratici che minavano la realizzazione dello stadio dell' As Roma nell' area di Tor di Valle, o solo per accreditarsi negli ambienti che contano, in vi stadi futuri progetti imprenditoriali, da intraprendere anche fuori Roma.

 

«Io pago tutti», ha svelato in una delle intercettazioni contenute nell' ordinanza di arresto che il 13 giugno scorso gli aveva aperto le porte del carcere. «Sulle elezioni spendert) qualche soldo, è un investimento che devo fare... molto moderato rispetto a quanto facevo in passato quando ho speso cifre che manco te le racconto... Pert) la sostanza è che la mia forza è quella che alzo il telefono...».

LANZALONE E RAGGI

 

Gli inquirenti stanno cercando di capire se queste elargizioni ai politici, anche se formalmente regolari, possano rappresentare una forma corruttiva. Se, in sostanza, abbiano venduto la propria funzione in cambio di denaro, mettendosi a disposizione di Parnasi nel caso ne avesse avuto bisogno.

 

Tra le persone su cui il costruttore poteva contare, c'è sicuramente Luca Lanzalone. L'avvocato genovese arrivato a Roma a gennaio 2017, era il referente del Comune sulla questione stadio. E lo è rimasto anche dopo aver assunto l' incarico di presidente di Acea. Per questo la Procura lo considera un «amministratore di fatto» del Campidoglio e ritiene che abbia messo a disposizione la sua funzione pubblica, ottenendo in cambio da Parnasi consulenze e promesse di utilità. «E colui che ha risolto veramente il tema dello stadio di calcio della Roma, ormai siamo diventati amici. Si chiama Luca Lanzalone», ha confermato il costruttore al telefono, soprannominandolo: «Wolf», il signor «risolvo problemi» di «Pulp Fiction».

LUCA PARNASI - MAURO BALDISSONI - SIMONE CONTASTA - MARCELLO DE VITO - LUCA BERGAMO - VIRGINIA RAGGI

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…