Andrea Arzilli per il Corriere della Sera - Roma
Alberi abbattuti dal vento sulle auto (con una donna ferita), tegole e cornicioni sbriciolati a minaccia dei passanti, buche stradali che si trasformano in voragini, strade chiuse, enormi pozze d' acqua in centro (anche in via del Corso) gallerie sbarrate e allagamenti che portano alla chiusura delle stazioni Flaminio (metro) e Prima porta.
Un autentico bollettino di guerra, in città e sul litorale come a Marino e Palestrina: piove e la Capitale fa acqua da tutte le parti. Sulla via Salaria si sono aperte grandi buche sulla carreggiata: settantacinque auto sono rimaste in panne per i danni ai pneumatici, in serata è dovuta intervenire una squadra di pronto intervento del Comune. Una lunga fila di mezzi si è creata all' altezza della Motorizzazione. A Fiumicino l' aeroporto chiude una pista dalle 8 alle 14 a causa del «forte vento traverso» portando tutti voli ad un ritardo medio di circa 30 minuti. Mentre i vigili del fuoco rispondono alla raffica di chiamate: 40 interventi solo quelli dalle 8 alle 11, alle ore 16 già 110 e si proseguirà fino a 250, cioè il numero stimato di operazioni da completare entro stamattina.
Il primo effetto tangibile sulla città fin dalla mattina presto, con la pioggia battente che gonfia il fiume di automobili paralizzate nel traffico romano: dalla Cassia alla Flaminia, dalla Nomentana alla Pontina, alla Pisana, a Boccea fino alla via Ostiense, tutte strade soffocate dalle auto in coda che, nella migliore delle ipotesi, procedono a passo d' uomo e con il timore che il vento possa stressare gli alberi già pericolanti. È successo sulla via del Mare, in direzione Roma, un centinaio di metri dopo il tunnel all' altezza di Acilia, quando verso le 10 un grosso albero ha colpito un' auto ferendo una donna a bordo. Anche in via Ugo Rellini, a Ostia, un pino sì è appoggiato sulla facciata di un edificio danneggiando un balcone e scatenando il panico. Due episodi che hanno indotto FdI del municipio X a presentare un' interrogazione urgente sul tema della sicurezza delle alberature.
In centro, poi, attimi di paura vicino al Senato: le forti raffiche di vento hanno fatto saltare uno dei tre tiranti di sicurezza della grande palma (di 15 metri) nel cortile-giardino di palazzo Carpegna, edificio degli anni '40 che fa da raccordo con Palazzo Madama. Quello degli alberi cadenti è comunque un pericolo che mette in allarme tutta la città, non solo il litorale dove il vento ha fatto registrare i danni più importanti. In via Leone XIII, all' altezza di Piazzetta del Bel Respiro, un albero piombato sulla carreggiata ha rallentato a lungo il traffico, stessa cosa sulla Cassia e a via Marcello Piacentini, a via di Boccea e a viale Pietro De Coubertin. A via Antonio Pacinotti, nei pressi di Lungotevere Vittorio Gassman, alcuni veicoli in sosta sono rimasti danneggiati a causa del crollo di un platano.
Anche la Galleria Giovanni XXIII, altezza via del Foro Italico in direzione Salaria, è rimasta chiusa per molte ore a causa della "presenza di alberi sull' asfalto", come da tweet di Muoversi a Roma. Mentre via dei due Ponti ha chiuso e riaperto il flusso nel giro di qualche ora a causa di un maxi allagamento.
«Aiuto dai privati» Un lunedì straordinario di pioggia che, però, amplifica i problemi quotidiani della città.
Caditoie ostruite, alberi malati e le buche che trasformano le strade di Roma in un autentico percorso di guerra. «Crediamo che l' emergenza sia giunta ad un punto tale da richiedere l' aiuto dei privati - il Codacons lancia una proposta «choc» alla sindaca Raggi -. Proponiamo un bando per la sponsorizzazione dei lavori, come fatto per il restauro del Colosseo, dando la possibilità ad aziende private di contribuire al rifacimento delle strade in cambio di pubblicità».
«Se piove, uscire è un terno al lotto - la nota di Davide Bordoni (FI) -. L' incognita riguarda il formarsi di nuove voragini e il rischio di venire colpiti da un albero che cade. Una situazione del genere anni fa sembrava fantascienza, la giunta grillina continua a giocare con il fuoco e finora gli è andata bene. Ma l' atteggiamento è gravissimo e irresponsabile».
«Enormi disagi riproposti quando si registra qualche goccia di pioggia, ci si chiede che fine abbiano fatto i fondi per debellare questo problema - dicono Francesco Figliomeni (FdI) e Marco Rollero (FI) -.
Quella della Capitale è immagine sconfortante: è amministrata in maniera approssimativa».
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In serata, però, nella metro Flaminio la situazione torna alla normalità.
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