bigfoto mozart

ROMANZO FUNERALE - IL GIALLO DELLA SEPOLTURA DI MOZART NON E’ STATO ANCORA RISOLTO. LA MOGLIE, CONSTANZE CON I SUOI “SVARIONI” NON HA AIUTATO. LE ANALISI DEL DNA SUL TESCHIO DANNO RISULTATI INCREDIBILI. IL MISTERO S'INFITTISCE

Filippo Facci per “Libero Quotidiano

 

MOZART - SCENA DEL FUNERALE DAL FILM AMADEUSMOZART - SCENA DEL FUNERALE DAL FILM AMADEUS

Ci siamo già occupati di quanto la morte di Mozart resti avvolta nel mistero, nel senso che non se ne sa praticamente nulla e però tutti, da secoli, ne scrivono lo stesso. Tra le altre cose, ora, c' è da smitizzare anche l' immagine dello squallido funerale di Amadeus che nessuno si filò e che si concluse con una brutale sepoltura in una fossa comune, come per un pezzente.

 

L' ha mostrato il celebre film (Amadeus, di Milos Forman) ma è vero e non è vero. Anzitutto, dopo la morte, casa Mozart divenne un porto di mare: tra i convenuti ci fu anche il barone Joseph Deym von Stritez, che prese un calco con la maschera mortuaria del defunto e s' incaricò di organizzare il funerale.

MOZART - ANTROPOLOGO GOTTFRIED TICHYMOZART - ANTROPOLOGO GOTTFRIED TICHY

 

A quanto sembra fu Constanze a scegliere una cerimonia di terza classe (8 fiorini e 56 kreutzer, una miseria), che era senz' altro la soluzione meno costosa ma non propriamente quella di un povero, anche perché era scelta dalla grande maggioranza dei viennesi.

 

La bara fu lasciata aperta fino alle 18 del 6 dicembre nella cattedrale di Santo Stefano - la parrocchia di riferimento - e la data delle esequie fu annotata sul registro mortuario per ben due volte, anche se molti biografi l' hanno definita «sbagliata» perché l' iconografia mozartiana vuole che durante i funerali piovesse a dirotto e che per questo non partecipò nessuno, ma è stato appurato che il 6 e 7 dicembre il tempo era comunque ottimo.

mozart 3mozart 3

 

Sul giorno preciso della sepoltura invece c' è un pasticcio inestricabile, ma ha un' importanza relativa perché funerali e tumulazione erano momenti distinti: un regio decreto prevedeva infatti che il carro funebre raggiungesse il cimitero solo dopo il tramonto per non deprimere le passeggiate dei viennesi.

 

Di conseguenza non si è trovato un solo testimone del momento in cui la salma fu deposta in una fossa comune assieme ad altri cadaveri: cinque o sei secondo alcune fonti, sedici secondo altre.

CONSTANZE MOZARTCONSTANZE MOZART

 

Qualcuno, come detto, ha tentato di descrivere un tempo inclemente che costrinse gli amici e i parenti a desistere dal corteo: ma il corteo semplicemente non vi fu, ed è assodato che neppure Constanze seguì il carro funebre.

 

Anni dopo lei stessa ammetterà che «allora l' usanza era che il carro prelevasse il defunto, lo portasse in chiesa per la benedizione e quindi direttamente alla tomba», fuori città.

 

Se è vero che una cerimonia semplice corrispose probabilmente alle volontà di Mozart, è pure vero che la vacuità di Constanze - che del genio di Mozart non si era mai resa conto - non aveva ancora finito di far danni.

 

MOZART E CONSTANZE WEBERMOZART E CONSTANZE WEBER

È anche per questo che i biografi non le vogliono tanto bene: la vedova cercò di rintracciare la tomba del marito con troppi giorni di ritardo e rese vana ogni ricerca: e se della morte di Mozart si sa poco o nulla, in definitiva, è per questo, perché la salma non fu mai ritrovata dopo che lei aveva scelto una cerimonia perlomeno modesta.

 

MOZART - JOSEF DEYM VON STRITEZMOZART - JOSEF DEYM VON STRITEZ

In compenso Constanze ebbe modo di comprendere chi aveva sposato: riuscì a beccare due pensioni - una da Vienna e una da Praga - e organizzò concerti che ebbero un successo crescente tanto da arricchire sé e tutta la famiglia.

 

Poi fece altri disastri quando la mania mozartiana sfociò nella guerra delle biografie, con ogni ramo familiare a cercar di piazzare una storia diversa: fu lei, in particolare, a gareggiare nello smentire o avvalorare aneddoti secondo convenienza, senz' altro esagerando nel descrivere il marito come un poveraccio vittima di editori e impresari.

 

mozart 1mozart 1

Se Constanze riuscì a morire ricca sfondata nel 1842, quasi cinquant' anni dopo il marito, fu anche perché si assistette a un fenomeno assolutamente nuovo. Mozart infatti non soltanto era riuscito a toccare con pari genio tutti i generi musicali del suo tempo, abitudine allora per niente diffusa: fu anche il primo compositore in assoluto a raggiungere fama postuma, il primo cioè le cui musiche furono eseguite con regolarità soprattutto dopo la sua morte.

 

Ai tempi semplicemente non si usava: un repertorio moriva con il suo compositore.

Constanze fece un altro danno nel 1825, quando le cadde una copia della maschera mortuaria che il conte von Stritez aveva preso sul letto di morte di Mozart. Andò in mille pezzi.

mozart bambinomozart bambino

 

In origine ne erano state fatte due copie: una per un museo delle cere locale, anch' essa distrutta, e una appunto per Constanze. Bene. Nel 1947, due anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, il musicista Jacob Jelinek entrò in un negozio di anticaglie e rimase colpito da una vecchia maschera funebre in bronzo: assomigliava a Mozart, decisamente. La comprò per dieci scellini austriaci.

MOZART - FILM AMADEUS 2MOZART - FILM AMADEUS 2

 

Gli esperti che la esaminarono trovarono solo conferme. Il volto era gonfio e suggeriva la malattia renale che l' aveva ucciso; sulla fronte e sulle guance s' intravedevano diverse cicatrici di vaiolo, la malattia che Mozart aveva avuto a 11 anni; alcuni edemi sul viso e sulle palpebre corrisposero al quadro clinico. Sull' autenticità della maschera, a tutt' oggi, non c' è però unanimità di opinioni. Ovvio.

 

Non è finita. Noi qui a spaccare il capello sulle irreperibili spoglie mozartiane: ma chiunque passi al Mozarteum di Salisburgo si ritrova bello bello «il teschio di Mozart» esposto al pubblico, sotto una teca di vetro. Dunque? È un' altra storia da pazzi.

MOZART MASSONERIAMOZART MASSONERIA

 

Antefatto: le salme, al tempo, venivano lasciati sepolte per dieci anni e poi riesumate per trasferire i resti negli ossari, e spesso sul teschio veniva inciso il nome del defunto in caratteri eleganti: al Museo di Storia Naturale di Vienna, per dire, ne sono raccolti 40mila. Ecco perché non deve stupire se ogni tanto spuntano rivendicazioni sul vero teschio di Mozart.

 

mpzart casa 5mpzart casa 5

Vi è tuttavia una vicenda più interessante di altre. Racconta che certo Joseph Rothmayer, nel 1801, dieci anni dopo la sepoltura del compositore, riesumò il cadavere e conservò il teschio come una reliquia. Secondo alcune fonti questo Rothmayer era il sacrestano di San Marco, secondo altre era solo un becchino che prima di inumare il corpo gli aveva avvolto un filo metallico attorno al collo, e che perciò seppe riconoscerlo.

 

mozartmozart

Si trasvola poi sino al 1842 (1868, secondo altre fonti) quando il teschio arrivò nelle mani dei fratelli Jakob e Josef Hyrtl, uno incisore e l' altro anatomista, spesso confusi tra loro. I due cercarono di analizzare l' apparato uditivo di Mozart e segarono la base del cranio, che infatti manca a tutt' oggi al pari della mandibola.

 

Poi chiusero il teschio in una teca e nel 1875 lo regalarono alla città di Salisburgo. Da allora, ma soprattutto di recente, si sono succeduti studi e ricerche degne della Nasa. L' antropologo Gottfried Tichy rilevò dapprima una stranezza - gli parve che il teschio fosse rimasto sepolto per un paio d' anni al massimo, non per dieci - e poi concluse che apparteneva a un caucasico dell' Europa centrale della stessa età e dello stesso sesso di Mozart, con buone correlazioni coi ritratti più noti del compositore.

 

MOZART - FILM AMADEUSMOZART - FILM AMADEUSmozart monumentomozart monumento

Più decisiva gli parve però un' anomalia che valutò compatibile coi tratti somatici di Mozart: l' osso frontale, che di norma è sviluppato in due metà, aveva la linea di sutura prematuramente chiusa come accade solo nello 0,3 per mille dei casi; e quella piccola anomalia cranica, a suo dire, era ben evidenziata negli stessi ritratti del compositore.

 

Per farla breve, e saltando vari passaggi, l' antropologo e i suoi collaboratori sostennero che un' emorragia cerebrale affrettò il decesso del compositore ed esposero una casistica secondo la quale era accaduto più volte che delle persone fossero morte mesi dopo essersi procurate piccole e dimenticate lesioni alla testa.

 

Questo, secondo Tichy, spiegherebbe anche le forti cefalee lamentate da Mozart alla fine del 1790. Però il professor Peter Davies di Melbourne, Australia, autore di un' ennesima e colossale indagine sulla salute del compositore, ha negato l' importanza della frattura: non spiegherebbe i noti e dimostrati sintomi mozartiani che il moribondo ebbe sul letto di morte, tipo la febbre e il gonfiore eccetera.

 

mozart casa 3mozart casa 3

Negli anni Duemila, infine, hanno fatto le cose in grande: due team di scienziati - Università di Innsbruck e Laboratorio dell' esercito americano a Rockville, Maryland - sono passati ai mitici esami del Dna.

 

L' idea era quella di prelevare il Dna del teschio e paragonarlo a quello della famiglia Mozart sepolta nel cimitero di Salisburgo: cioè il padre di Mozart, Leopold, e, per la linea materna, la nipote del compositore Jeanette Berchthold zu Sonnenburg e la nonna Euphrosina Pertl.

 

mozart casa 2mozart casa 2

Morale: dagli esami effettuati è risultato che i succitati non sono imparentati col proprietario del cranio. Non solo: è risultato che i presunti familiari - padre, nipote e nonna - non sono imparentati neppure tra di loro. Ergo: non solo il mistero non è stato risolto, ma non è nemmeno chiaro chi sia sepolto nella tomba della famiglia Mozart. Da pazzi. Ci fermiamo qui.

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A ’STI POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…