Una diga di scarti minerari della compagnia brasiliana Vale ha subito un cedimento il 25 gennaio a Brumadinho, nella periferia di Belo Horizonte, capitale dello stato brasiliano di Minas Gerais.
Ci sono per il momento 9 vittime accertate e almeno 350 dispersi , secondo quanto affermano i vigili del fuoco locali, come riportano i media, anche se - a detta del governatore dello Stato, Romeu Zema - ci sono poche possibilità di trovare persone ancora in vita sul luogo del crollo. «Probabilmente recupereremo solo corpi».
Immagini aeree hanno mostrato che un mare di fango ha sommerso le case della regione di Corrego do Feijao. Il sindaco di Brumadinho parla di sette corpi recuperati. Intanto, il governo del presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, ha istituito un “gabinetto di crisi”.
Lo stesso capo di Stato ha visitato il luogo del disastro. Secondo quanto reso noto dalla società Vale, proprietaria dell’impianto (dove lavorano 300 dipendenti), il crollo si è registrato nel primo pomeriggio del 25 gennaio a Mina de Corrego do Feijao. L'onda di fango e rifiuti ha investito vari edifici dell'azienda e la piccola località di Vila Ferteco.
L’incidente avviene a tre anni di distanza dalla tragedia di Mariana, città distante 120 km da Brumadinho, dove si verificò quello che è considerato il peggior disastro ambientale del Brasile: qui, a seguito del crollo di due dighe, rimasero uccise 19 persone.
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