Droga e sesso con la figlia minorenne. Per anni e nel più totale silenzio. Otto anni di reclusione sono stati invocati dal pubblico ministero Francesca Miglietta nei confronti di un 61enne di Ugento nel processo che si sta celebrando con il rito abbreviato davanti al gup Carlo Cazzella.
L’imputato, ora in pensione, risponde di violenza sessuale aggravata e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. La figlia, ora poco più che 20enne, si è costituita parte civile con l’avvocato Enzo Garzia invocando una richiesta risarcitoria di 100mila euro.
L’indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci. Gli accertamenti sono scattati dopo una segnalazione giunta ai carabinieri della locale stazione da parte dei servizi sociali del Comune che, da tempo, seguivano la giovane cresciuta in un contesto difficile dopo la separazione dei propri genitori.
Una prima informativa è stata così inoltrata in Procura. Secondo quanto denunciato, La ragazzina sarebbe stata sorpresa nel sonno e violentata dal padre (nel periodo in cui viveva in casa dell’uomo dopo la separazione dalla moglie) sin da quando era minorenne.
Gli abusi sarebbero andati avanti fino al 2008. Si fa riferimento anche a rapporti sessuali completi. la giovane non è stata mai sentita nel corso delle indagini con la forma protetta dell’incidente probatorio.
Il presunto padre orco è accusato anche di spaccio. Le indagini avrebbero appurato come l’uomo offerto alla figlia e ad una nipote sostanza stupefacenti: non solo marijuana e hashish (le cosiddette droghe leggere); anche roba ben più pesante come eroina ed lsd (una droga sintetica che provoca allucinazioni).
Raccolto il materiale d’indagine, il magistrato inquirente ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dell’uomo difeso dall’avvocato Roberto Bray. La difesa, però, ha sottolineato come le dichiarazioni della ragazzina si debbano ritenere inattendibili in virtù della decisione della ragazza di ritornare a vivere in casa insieme al padre.
stupro 1 vittime di stupro stupro