“SELFIE” AL VOLANTE, PERICOLO COSTANTE - CELLULARE ALLA GUIDA: UNO SU QUATTRO SI SPARA UN AUTOSCATTO, IL 40% MANDA SMS ED È RECORD DI INCIDENTI - I GUIDATORI PIÙ DISTRATTI DAGLI SMARTPHONE? AL NORD
Laura Serloni per “la Repubblica”
Leggiamo mail, inviamo messaggi, scattiamo foto (o selfie), traffichiamo con i social network, controlliamo il navigatore, scorriamo la rubrica, telefoniamo: gli italiani anche al volante sono instancabili internauti che proprio non riescono a fare a meno di utilizzare il cellulare.
Non è un caso se nel 2014 — secondo i dati Aci/Istat — la distrazione è balzata al primo posto nell’elenco delle cause degli incidenti stradali con feriti. La guida poco attenta provoca il 20,1% dei sinistri, seguita da altre infrazioni come il mancato rispetto delle regole di precedenza e dalla velocità. E il motivo più frequente di distrazione è l’uso degli smartphone.
In Italia, nel 2013, sono stati 181.227 gli incidenti stradali con lesioni a persone. Secondo l’Istituto superiore di Sanità rappresentano la prima causa di morte sotto i 40 anni. Ora gli ultimi dati Aci/Istat dimostrano che, prima della velocità e dell’ebbrezza, è la disattenzione per l’utilizzo del cellulare a provocare gli scontri sulle strade.
Su settemila giovani europei, uno su 4 ammette di aver scattato un selfie al volante, sempre uno su 4 di aver pubblicato o controllato i social network mentre era alla guida. L’utilizzo del cellulare è vietato dal codice della strada: meno 5 punti sulla patente, sospensione da 1 a 3 mesi per i recidivi oltre alla multa tra i 148 e i 594 euro.
Deterrenti che però non sembrano sufficienti. Così l’Asaps, l’associazione della polizia stradale, ha avviato un’indagine per capire quanto pesa l’uso del cellulare tra le cause di distrazione alla guida. Su 32.650 automobilisti, uno su otto è stato sorpreso con una mano sul telefonino e l’altra sul volante o sul manubrio dello scooter.
Sono più abituati a mandare sms e a telefonare al Nord (42,2%), poi al Centro (29,3%) e al Sud (28,5%). Pratica pericolosissima. Sì perché il cellulare alla guida dimezza i tempi di reazione rispetto alle normali condizioni. Per comporre un numero di telefono impieghiamo 7 secondi, andando a una velocità di 100 km/h è come se percorressimo bendati l’equivalente di 4 piscine olimpioniche. Mandare un sms? Occorrono 10 secondi: è come attraversare al buio 12 campi da tennis. Per un selfie serve ancora più tempo, 14 secondi: il dato tradotto in metri è la lunghezza di una pista di atletica.
Dalle indagini emerge che gli italiani passano molto tempo attaccati agli smartphone durante la guida, quasi inconsapevoli degli enormi rischi che corrono. «La sicurezza stradale — spiega Antonio Rota, amministratore delegato di Vidierre, società di media intelligence — è un tema poco trattato sui mezzi di comunicazione italiani e quando se ne parla si trattano più le conseguenze degli incidenti — maxi-tamponamenti, morti e feriti — ma quasi mai le loro cause e come prevenirle».
Tutte le ricerche Aci/Istat, Asaps, Ford sono state analizzate da Vidierre per conto della Tim nell’ambito del progetto “Guarda Avanti” che nelle prossime settimane arriverà nelle scuole per sensibilizzare i più giovani sulla pericolosità dell’uso del cellulare al volante.
«Le campagne di prevenzione — sottolinea Rota — occupano sui media fra il 5 e l’8% dello spazio, l’uso del cellulare alla guida l’1,9% cioè 0,5 secondi al giorno. In Europa se ne parla quattro volte di più». E conclude: «Occorre diffondere messaggi che incentivino in maniera gentile i cittadini a migliorare le proprie abitudini».