roma centro anziani

SONO RIMASTI SOLO I VECCHIETTI A LOTTARE CONTRO IL SISTEMA - VIDEO: ARZILLI E AGGUERRITI SPACCANO I LUCCHETTI E OCCUPANO IL CENTRO ANZIANI SULLA CASSIA CHE ERA STATO CHIUSO DAL COMUNE DI ROMA: COI SACCHI A PELO A TURNO RESTANO A DORMIRE PER NON ESSERE SGOMBRATI, E SI SONO DIVISI I LAVORI PER RISISTEMARLO: ''CI RESTANO POCHI ANNI, VOGLIAMO POTER VIVERE INSIEME''

 

 

 

 
 

gli anziani si riprendono il centro anziani di roma tomba di nerone sulla cassia 2

Flavia Scicchitano per www.leggo.it

 

Si sono dati appuntamento alle 16.30 in via Cassia. Al civico 724. Agguerriti come mai e con un solo obiettivo: riprendersi il centro anziani che il Municipio aveva deciso di chiudere. E così, in 150, ieri pomeriggio sono arrivati davanti al loro spazio e, armati di tenaglie, hanno rotto catena e lucchetto e sono entrati con lo spirito garibaldino e la voglia di giustizia. Un colpo secco di Vittorio, classe 1938, e il cancello si è spalancato davanti ai loro occhi lucidi di gioia. E così, per proclamare la loro vittoria e sottolineare la loro occupazione hanno issato uno striscione di 20 metri: “Gli anziani si riprendono il centro”.

 

Quel centro che da sedici anni è una seconda casa per tutti loro. Un luogo di incontro, dove fare ginnastica, giocare a bocce e ballare, passando il tempo in compagnia. Fino al 22 maggio, quando il centro anziani San Felice Circeo di via Cassia, Tomba di Nerone, è stato chiuso ai residenti per inidoneità, tagliando fuori tutti i nonni del quartiere, dai 65 ai 100 anni.

 

«L’apertura del centro risale al 2002 - spiega Pippo Betulia, il presidente del Centro anziani - In quell’epoca era un capannone da utilizzare in via provvisoria, fino al completamento della struttura definitiva di via San Felice Circeo. Ma ad oggi, per diversi contenziosi, la struttura non è pronta e non lo sarà per ancora almeno un paio di anni». Nel punto di aggregazione di via Cassia, l’unico in zona, gli iscritti sono circa 350.

 

«Ad ottobre 2017 abbiamo fatto presente al presidente del Municipio che il capannone aveva bisogno di lavori - racconta Pippo - Di inverno pioveva dentro, si formava il ghiaccio.. così abbiamo eseguito di nostra iniziativa alcune migliorie, soffitto, pareti in legno non infiammabile, finestre, condizionatori, bagni. Poi alcuni soci hanno fatto delle segnalazioni e il municipio ad aprile ha bloccato alcune attività per inidoneità. Il 22 maggio hanno messo le catene ma senza una determina che autorizzasse la chiusura».

 

«Non esiste nessun atto ufficiale di chiusura - spiega Giorgio Mori, consigliere FdI del Municipio - Nulla di giuridicamente valido e adesso gli anziani sono esasperati». «Il quartiere è dalla parte degli anziani - ha detto Enrico Ingami del Gruppo ‘Sei della Cassia Se’ - Sarebbe un valore aggiunto per la zona». Il commento di Alberto è la sintesi di questa storia tutta romana: «Con questa azione abbiamo perso 20 anni in un colpo solo, siamo tutti più giovani perché abbiamo lottato e vinto».

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