trinita' dei monti degrado

UN SUK CHIAMATO TRINITA’ DEI MONTI – IL DEGRADO DELLA SCALINATA PIUì MIRABILE DEL MONDO FRA AMBULANTI E TURISTI MALEDUCATI – I GRADINI SONO TORNATI OSTAGGIO DI IMMONDIZIA E BANCARELLE IMPROVVISATE DI MERCE CONTRAFFATTA. VIGILI? NEMMENO L’OMBRA....

 

Camilla Mozzetti per il Messaggero

 

TRINITA' DEI MONTI DEGRADO

Quando esce la sperella di sole come si dice a Roma scatta, neanche fosse un automatismo, il solito adagio: «Oggi si mangia fuori». Il problema però è che il rito molto spesso non è scandito da bianche tovaglie su tavolini apparecchiati all'esterno, in spazi regolari, che rispettano i limiti di massima occupabilità di suolo. Altri sono invece i metodi e le abitudini, consumate proprio sotto al sole, che prestano il fianco al degrado e trasformano il centro di Roma. Tanto, alla fine, nessuno controlla.

 

Il primo è quello di approfittare dei monumenti della Capitale tanto maestosi quanto inermi scambiarli per locali pubblici, (Trinità dei Monti ne sa qualcosa) accomodarsi su essi e iniziare a mangiare panini sgocciolanti salse e maionese. Il secondo è gettonatissimo tra gli esercenti e i ristoratori che, appena scattano i 16 gradi centigradi, montano in strada (con un guizzo da maratoneti) tavolini e sedie in spazi di marciapiede o strade non consentiti.

trinita dei monti

 

IL DEGRADO

Qualche esempio? Di fronte alla Barcaccia del Bernini, su quei scalini che portano da piazza di Spagna a Villa Medici, ieri all'ora di pranzo si contavano soltanto persone sedute, impegnate a consumare un pasto frugale. Poco importa che proprio la scalinata di Trinità dei Monti sia stata completamente restaurata grazie al finanziamento della maison Bulgari da 1,5 milioni di euro.

 

E pensare che il Campidoglio, all'indomani della riapertura al pubblico del monumento, aveva persino stabilito più controlli, tanto che il comando dei vigili urbani diramò una circolare interna (tutt'ora in vigore) per sanzionare coloro i quali venivano trovati intenti a consumare cibo. Poi, considerata forse la penuria dei caschi bianchi, l'operazione di tutela e di controllo è durata tanto quanto uno spot pubblicitario.

 

La morale? Ognuno è tornato a fare quello che vuole, consumando insalate condite, tranci di piazza con la margherita fumante, e ancora panini e bibite. Alcuni commensali, una volta saziato l'appetito, si sono guardati intorno per assicurarsi che nessuno li controllasse abbandonando così carte o tovaglioli tra i blocchi di marmo insieme ai mozziconi delle sigarette. 

 

GLI AMBULANTI

TRINITA' DEI MONTI

Al loro fianco come da prassi i soliti ambulanti. Dall'inizio della scalinata partendo da Villa Medici fino all'imbocco con via dei Condotti sempre ieri si contavano circa 20 extracomunitari intenti a vendere sciarpe, asticelle per i selfie e palline anti-stress. Alcuni di loro hanno pensato che per vendere meglio la mercanzia, fosse utile esporla. E così sulla scalinata di Trinità dei Monti, nel pavimento che separa il primo blocco dei gradini dal secondo, sono apparsi lunghi lenzuoli bianchi con file di borse, occhiali e cappelli.

 

Per ammazzare il tempo gli ambulanti si sono seduti in terra e hanno tirato fuori un mazzo di carte. Che la penuria delle vendita pare abbia colpito anche loro. «Lo scorso anno di tasca nostra abbiamo fatto un volantino in sette lingue per informare le persone che la scalinata non è un punto di bivacco», spiega Viviana Di Capua, presidente dell'Associazione Centro Storico. L'iniziativa, lodevole, ha sortito benefici temporanei.

TRINITA' DEI MONTI DEGRADO

 

«In questi momenti dovrebbe essere fondamentale la comunicazione istituzionale che purtroppo nella nostra città manca totalmente, a rimetterci conclude la Di Capua è l'immagine del centro e di molti tra i più importanti monumenti che il mondo intero ci invidia». «Quello che manca taglia corto la consigliera del I Municipio, Nathalie Naim è il rispetto dei luoghi pubblici e delle regole in vigore». 

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…