Paolo Colonello per “la Stampa”
Baluardo della lotta alla criminalità organizzata, puntiglioso e in prima linea in inchieste difficili, precursore delle indagini sulla corruzione fin dai tempi di Mani Pulite, Pasquale Longarini sembrava, ed è considerato, un magistrato "incorruttibile". Invece il facente funzioni di procuratore capo di Aosta, arrestato ieri e messo ai domiciliari su richiesta della procura di Milano, ora è accusato di concussione per induzione, più precisamente per "induzione indebita a dare o promettere utilità".
Avrebbe cioè approfittato del suo ruolo e delle sue funzioni per favorire un imprenditore amico, Gerardo Cuomo, amministratore delegato del caseificio valdostano All food Service, anch' egli arrestato. Sulla vicenda, che ieri ha scatenato un terremoto nella relativa quiete della procura valdostana, vige, come al solito in questi casi, il più assoluto riserbo.
Le indagini, condotte dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Milano e coordinate dal pm Roberto Pellicano e dal procuratore aggiunto per i reati di corruzione Giulia Perrotti, sono nate però sei mesi fa da un esposto del Procuratore generale di Torino che aveva raccolto una segnalazione della Procura della Repubblica subalpina incappata, nel corso di un' inchiesta in qualche intercettazione imbarazzante che chiamava in causa proprio il dottor Longarini.
L' indagine milanese, proseguita nel segreto più assoluto, , con l' interrogatorio di diversi testimoni e altre intercettazioni, ieri è arrivata però è arrivata a una svolta e per il magistrato e il suo amico imprenditore, sono scattate le manette.
In sostanza, il procuratore Longarini avrebbe chiesto al titolare di un albergo e di una gioielleria ad Aosta, che in quel momento stava indagando per fatture false e frode fiscale, di favorire il suo amico Cuomo affidandogli un appalto per la fornitura di fontina dal valore di 70 mila euro all' anno. Una quantità di formaggio davvero notevole per un solo albergo, per quanto grande.
La richiesta, all' imprenditore già alle prese con Guardia di Finanza e magistratura, deve essere sembrata qualcosa di più di un consiglio per gli acquisti. Una concussione, hanno stabilito altri magistrati. Accusa pesantissima per una toga che ha costruito la sua fama nella valle sulla incorruttibilità - fece arrestare vent' anni fa per corruzione l' attuale presidente della regione Val d' Aosta, Augusto Rollandin -, era il referente della Dda e si è occupato di casi come quello del delitto di Cogne e che, ciò nonostante, ultimamente non era esente da critiche per alcune amicizie "chiacchierate": con alcuni esponenti politici di centro destra oppure con imprenditori considerati "spregiudicati".
Come ad esempio proprio Gerardo Cuomo, titolare per altro di un' altra prestigiosissima fornitura con il Forte di Bard, forte di origine napoleonica diventato dopo una ristrutturazione durata un bel po' di anni e costata 80 milioni di euro, il primo centro museale della Val d' Aosta e tra i più importanti del nord Ovest, controllato dalla Regione. Qui il formaggio, raccontano in Valle, costa quasi il doppio che altrove. Sarà per l' altezza e il prestigio del Forte. Il procuratore Longarini e il suo amico Cuomo verranno interrogati nei prossimi giorni a Milano.