TORTA DI MELE - FINIRÀ CON UNA PRESCRIZIONE IL PROCESSO DI PRIMO GRADO A COSIMO MELE, L’EX DEPUTATO UDC ACCUSATO DI AVER PORTATO COCAINA A UN FESTINO CON DUE ESCORT NELL’HOTEL FLORA DI VIA VENETO NEL 2007
Giulio De Santis per il “Corriere della Sera - Roma”
MANIFESTO ELETTORALE DI COSIMO MELE
Dopo sei anni di dibattimento e ventotto udienze, il processo di primo grado a Cosimo Mele, accusato di aver portato cocaina a un festino nell’hotel Flora di via Veneto nel 2007, quando era deputato dell’Udc, ha subito un nuovo rinvio al 4 febbraio del 2016. Questa è la data fissata dal giudice monocratico Chiara Riva per procedere alla discussione. Un’odissea giudiziaria che rischia però di essere già prescritta per quel giorno.
Qualora tra sette mesi, il difensore dell’ex parlamentare – l’avvocato Mario Guagliani, intenzionato a dimostrare innanzitutto l’innocenza di Mele - dimostrerà che l’imputato la sera del 27 luglio del 2007 ha offerto solo «modiche quantità» di stupefacente a due prostitute, allora il giudice sarà obbligato a dichiarare il reato prescritto. La cessione di un numero modesto di dosi di cocaina obbliga, infatti, la procura a finire un processo tra primo grado, appello e cassazione in 7 anni e mezzo. I calcoli, pertanto, sono presto fatti: il procedimento in questo caso si estinguerà nel corso di quest’anno.
Ora un passo indietro al luglio del 2007 quando Francesca Zenobi, una delle escort presenti al festino nell’albergo dell’ex strada della Dolce Vita si sente male dopo aver fatto uso di droga. È lo stesso allora deputato in quota Udc a denunciare la sua partecipazione alla serata a luci rosse. La procura il 2 luglio del 2008 ne ottiene il rinvio a giudizio per cessione di droga durante il festino hard. Prima udienza fissata: 15 dicembre del 2008.
Da allora ne sono state fatte altre 27. Il dibattimento tra altro è ricominciato da capo a giugno dello scorso anno dopo essere stato fermo quattro udienze per sostituire il giudice Maria Nocera, trasferitasi in altra sede. Nel frattempo, a marzo dello scorso anno la Zenobi (soprannominata «Pocahontas» per la somiglianza con la protagonista dei cartoni animati) è stata condannata in primo grado a un anno e otto mesi di reclusione con l’accusa di tentata estorsione per aver chiesto all’ex parlamentare favori in cambio di una «versione ammorbidita».
Durante questi anni dall’inizio del processo, Mele ha fatto politica, seppure solo a livello locale. Nel 2013, guidando una lista civica, è diventato sindaco di Carovigno, la sua cittadina natale in provincia di Brindisi, carica da dove si è dimesso lo scorso febbraio: il 19 aprile si è ritirato dalla corsa alla rielezione.
In questo lungo periodo di udienze fissate e rinviate, a tenere in vita il dibattimento è stata la scelta del pm Mario Pesci di contestare a Mele di aver offerto alle escort «non modiche quantità» di cocaina. Tesi che, se confermata con la condanna dell’imputato, permetterà di chiudere il procedimento entro i tre gradi di giudizio in 25 anni. La requisitoria dell’accusa e l’arringa della difesa avrebbero dovuto già tenersi lo scorso 30 ottobre, poi il 15 gennaio, poi ancora il 30 marzo e infine il 22 giugno, giorno nel quale è stato deciso di rinviare tutto a febbraio del 2016.
Francesca ZenobiFrancesca ZenobiFrancesca ZenobiFrancesca ZenobiFrancesca ZenobiFrancesca ZenobiFrancesca ZenobiFrancesca Zenobi