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IL TRUCCO NON C’È E SI VEDE – LA SFIDA DI ELLE SELINE, REGINETTA DI BELLEZZA CHE PARTECIPA SENZA MAKE UP AL CONCORSO DI MISS GRAN BRETAGNA, ARRIVANDO IN FINALE - UNA SVOLTA DOPO CHE PER ANNI È STATA BULLIZZATA PER LA PELLE OLIVASTRA E I PELI SULLE BRACCIA E SI È SENTITA SCHIAVA DEL TRUCCO: “USAVO PRODOTTI PER SCHIARIRE LA CARNAGIONE E MI TRUCCAVO SEMPRE. IL TRUCCO ERA DIVENTATO UN BARRIERA. MI SENTIVO UN'ALTRA VERSIONE DI ME STESSA. POI CON IL LOCKDOWN…”

Chiara Bruschi per “Il Messaggero”

 

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Partecipare a un concorso di bellezza senza trucco. È la sfida di Elle Seline, 31enne che vive nel Surrey, e che ha deciso di mettersi alla prova e soprattutto dimostrare alle più insicure che non servono ciglia finte, fard e rossetto per essere belle. Per ora il suo approccio è stato premiato: Elle, musicista, è arrivata in finale al concorso di Ms Gran Bretagna sezione che accoglie partecipanti tra i 28 e i 39 anni - e le ultime due tappe di questa avventura si terranno il 16 e il 17 settembre. «Usare il make up dovrebbe essere una scelta non una necessità - ha spiegato - Gli uomini possono andare in giro senza. Quindi perché non possiamo farlo anche noi?»

 

Un desiderio di riscatto, il suo, che affonda le radici negli anni della pre-adolescenza, quando utilizzava i cosmetici per nascondere ciò che la rendeva diversa dalle coetanee in momento molto delicato della crescita, quando il desiderio non è essere diversi ma «uguali alle altre, disperatamente».

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LE PRESE IN GIRO Grazie al padre greco, invece, Elle aveva la carnagione olivastra, i capelli vaporosi, le sopracciglia folte e scure. «Venivo presa in giro per i miei ricci o i peli sulle braccia. E a 13 anni ho scoperto il make-up. È stato come avere una bacchetta magica. Ho iniziato a utilizzare prodotti per schiarire la mia carnagione e ogni mattina mettevo mascara, eyeliner e lucidalabbra. Lisciavo i miei capelli, depilavo le sopracciglia e mi radevo le braccia». Le cose non sono cambiate crescendo, quando la sua carriera di cantante l'ha portata a esibirsi dal vivo. «Una volta qualcuno mi ha detto: La sua musica sarebbe ancora migliore se ti vestissi di meno e ti truccassi di più. Non aveva alcun senso! Ma ero molto giovane e questa frase mi influenzò molto», ha raccontato.

 

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Elle ha cominciato a cambiare il suo aspetto esteriore ma questo ha avuto un impatto molto negativo sulla sua salute mentale e soprattutto sull'amore che aveva per la musica. «Non mi divertivo più racconta perché stavo facendo qualcosa per piacere agli altri senza chiedermi se fossi davvero d'accordo». Il trucco è diventato un modo per nascondere le sue vulnerabilità e le sue insicurezze, «alzare una barriera» tra lei e tutti gli altri. «Mi sentivo un'altra versione di me stessa, più coraggiosa e resiliente».

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IL COVID Poi però è arrivato il Covid e tutto è cambiato. Il lockdown ha imposto a tutti modalità sociali differenti, ha ridotto gli incontri e ha permesso a Elle di riflettere maggiormente su se stessa. Vedere il suo viso al naturale, tutto il giorno, ha raccontato, «mi ha aiutata a capire che vado bene così come sono. Truccarmi e applicare cosmetici sulla mia pelle non cambia quello che sono dentro». E quando ha visto l'annuncio per il concorso di bellezza di Ms Gran Bretagna ha deciso che era giunto il momento di dimostrare anche alle altre donne quello che aveva imparato su se stessa, sperando di poterle aiutare ad accettarsi di più.

 

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«Spero che vedermi mentre mi metto alla prova nella mia versione più vulnerabile, senza difese, e su una piattaforma nazionale, le aiuti a trovare il coraggio di sentirsi meglio con se stesse», ha spiegato. Un messaggio ancora più importante nell'era della perfezione digitale spesso irreale e irraggiungibile - promossa dalle influencer. Oggi, infatti, quando non basta il make up si ricorre ad altri trucchi, virtuali, come i filtri resi disponibili dalle applicazioni.

 

«Molte ragazze pensano che se non hanno il corpo o l'apparenza delle influencer allora non valgono nulla - ha spiegato Elle- Le bambine di cinque anni possono accedere ad applicazioni che cambiano il loro corpo o la forma del loro viso cliccando un pulsante. Questo è un danno enorme alla loro salute mentale e al loro benessere. Come società dobbiamo fare di più per queste nuove generazioni».

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