david sweat richard matt joyce mitchell sarta evasione

TU CHIAMALE, SE VUOI, EVASIONI - PRIMA IL SESSO CON LA SARTA RACCHIA DEL CARCERE POI L’INCREDIBILE FUGA NELLE FOGNE CON SFOTTO’ FINALE ALLE GUARDIE: L’EVASIONE DEI DUE KILLER PLAYBOY E’ UNA STORIA DA FILM

david sweat   richard mattdavid sweat richard matt

Alessandro Dell’Orto per “Libero Quotidiano”

 

Il prezzo da pagare per l’evasione più incredibile e spettacolare del mondo l’hanno saldato con il sesso e valutate voi - dopo aver visto la fotografia della complice Joyce Mitchell, 51 anni, sarta del carcere - se l’affare è stato caro o no. Sicuramente, però, è stato un affare.

 

Perché David Sweat e Richard Matt, 48 e 34 anni, pericolosissimi killer con faccia da artista, intuito da genio e ironia da Zelig, sono evasi dal Clinton Correctional Facilit, una prigione di massima sicurezza di Dannemora (nello stato di New York) da cui nessuno, dal 1865, anno della costruzione, era mai riuscito a scappare. E l’hanno fatto con intelligenza e furbizia. Classe. Zero violenza.

joyce mitchelljoyce mitchell

 

David e Richard ora sono chissà dove, ricercati da più di mille agenti fra forze statali, locali e federali (su di loro è stata messa una taglia di 100 mila dollari), e l’unica segnalazione arrivata (dopo due settimane) li darebbe a piedi lungo County Route 115 nella città di Lindley, verso il confine con la Pennsylvania. Un po’ vago, già. Ma anche questo non fa che rafforzare e rendere sempre più leggendaria l’impresa. Da film.

 

David Sweat e Richard Matt, tanto per essere chiari ed evitare equivoci, non sono due simpatici ladruncoli di quartiere, ma due criminali veri, gente pericolosa: David stava scontando una condanna all’ergastolo senza possibilità di ottenere la condizionale per avere ucciso un vice-sceriffo nel 2002, mentre Richard stava scontando una condanna all’ergastolo con la possibilità di ottenere la condizionale per omicidio, rapina e rapimento in due casi separati, avvenuti fra il 1997 e il 2007.

 

la cella di david sweat e richard mattla cella di david sweat e richard matt

Il piano di fuga è stato studiato nei dettagli. Orari, percorso, giorno giusto, scavi, tunnel, buchi, tombino. Per rendere tutto possibile, però, sarebbe servito un complice interno, in grado di recuperare la planimetria del penitenziario e gli attrezzi di lavoro. Ed ecco la trovata geniale. David, il play boy dei due, ha iniziato a guardare in modo diverso dal solito quella donna bionda (mica tanto bella) impiegata in sartoria, sposata ma infelice e dalla scappatella facile. L’ha corteggiata. Illusa. Appagata sentimentalmente e sessualmente. Poi, dopo essere stato scoperto (un detenuto ha fatto la spia) e allontanato, ha lasciato finire il lavoro al compagno. Il quale, anche lui, l’ha corteggiata. Illusa. Appagata sentimentalmente e sessualmente.

 

A quel punto Joyce, la sarta, è caduta nelle loro mani, invaghita di entrambi («Mi facevano sentire speciale»), pronta a qualsiasi cosa per i due amanti. Sì, anche a fornire l’occorrente per l’evasione. Così è stato. La donna ha portato in carcere cartine, trapani, seghetti, scalpelli e cacciavite che David e Richard hanno trasferito nella cella nascondendoli in una chitarra. Il ruolo di Joyce, però, non è finito qui. In cambio dell’aiuto offerto, la sarta - oltre al non sottovalutabile pagamento in natura - ha proposto ai due, una volta fuori, di portarli a casa sua, in auto, per un ultimo lavoretto prima delle libertà (di tutti e tre): uccidere l’odiato marito Lyle, anche lui dipendente del carcere.

 

la fuga di david sweat e richard mattla fuga di david sweat e richard matt

Tutto pronto, ecco l’evasione. Nella notte tra venerdì e sabato 6 giugno David e Richard hanno iniziato i lavori pesanti, approfittando della copertura data dalla musica sparata ad alto volume dalle altre celle.

 

Hanno prima bucato la parete rinforzata della loro cella, quindi sono entrati nel cunicolo, sono scesi per sei piani, hanno segato una condotta d’aria, si sono infilati nella rete fognaria e da qui hanno raggiunto la strada sbucando in corrispondenza di un tombino. Liberi. Per festeggiare hanno appeso alla botola un biglietto giallo - uno smile giallo con viso orientale, denti in fuori e cappellino cinese - con scritto «Have a nice day», buona giornata.

 

la fuga di david sweat e richard matt la fuga di david sweat e richard matt

A quel punto, però, si sono trovati di fronte all’unico intoppo della fuga. Joyce, che sarebbe dovuta passare in auto, non è arrivata e così sono dovuti fuggire a piedi: la sarta (che ora è stata arrestata), agitata, in crisi da panico, anziché prelevarli ha cambiato strada ed è andata direttamente in ospedale preoccupata per la tachicardia. Risparmiando così il marito. In carcere si sono accorti dell’evasione solo la mattina seguente quando, alle 5.30, le guardie sono entrate nelle celle per il controllo e si sono rese conto che nei letti c’erano solo manichini realizzati con lenzuola e magliette. Nient’altro.

 

A parte una serie di quadri dipinti da Richard, criminale con il talento del pennello: ritratti a personaggi famosi tra cui il presidente Barack Obama, Hillary Clinton, Julia Roberts e Oprah Winfrey. Il ricordo artistico di una geniale evasione a regola d’arte.

esercito americanoesercito americanoesercito americano esercito americano

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…