TUTTE LE DONNE DEL PANSESSUALE - INDAGATA PER TRUFFA LA DONNA CHE FINSE DI ESSERE UNA DIRETTRICE DI BANCA PER SPINGERE GLORIA ROSBOCH A CONSEGNARE A GABRIELE DEFILIPPI 187 MILA EURO - MA CHE FINE HANNO FATTO QUEI SOLDI? SONO STATI NASCOSTI?
Riccardo Bruno per il “Corriere della Sera”
La telefonista di Gabriele, la donna che finse di essere una direttrice di banca per spingere la professoressa Gloria Rosboch a consegnare al suo ex allievo tutti i suoi risparmi, 187 mila euro, è da ieri indagata per concorso in truffa. Al termine di quasi quattro ore di interrogatorio condotto dal procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando, è uscita dal Palazzo di giustizia nascondendosi sotto il sedile del fuoristrada del suo avvocato, Ferdinando Ferrero. Sarebbe una cameriera di 44 anni di Castellamonte, ma la Procura non ha voluto ancora dare il suo nome e cognome.
GABRIELE DEFILIPPI CON LA MADRE
La donna, sposata, era stata sentita già tre giorni fa. Per oltre un mese, dal giorno della scomparsa della professoressa e dei primi sospetti su Gabriele, aveva convissuto con uno spettro che si è materializzato quando i carabinieri hanno bussato alla sua porta. Gli inquirenti sospettano che nell' autunno di due anni fa, quando si prestò a fare la falsa telefonata, la donna avesse una relazione con l' allora 19enne Gabriele. In ogni caso, lui riuscì a convincerla a compiere un' azione che aveva tutta l' aria di essere poco lecita.
le mille facce di gabriele defilippi
Chiamò infatti la professoressa Rosboch spacciandosi per la «dottoressa De Martino», direttrice della banca di San Giusto Canavese, e la tranquillizzò dicendole che i 187 mila euro sarebbe stati al sicuro nella sua filiale, in attesa dell' investimento fasullo in Costa Azzurra che le aveva prospettato Gabriele. «Pensavo fosse soltanto uno scherzo», sarebbe stata la prima spiegazione della donna agli inquirenti. Una giustificazione che non li ha convinti e che li ha spinti a iscriverla nel registro degli indagati.
Quella telefonata, insieme alle finte mail di un tale Piero Tullio De Mauro, presunto datore di lavoro di Gabriele, contribuirono a convincere la professoressa Rosboch a ritirare i suoi risparmi e a consegnarli al suo ex studente. Segnando così il proprio destino.
Che fine abbia fatto quel denaro ancora non si sa. I carabinieri del Nucleo investigativo di Torino stanno cercando di ricostruire i movimenti finanziari di Gabriele e della sua famiglia. E di trovare la pistola semiautomatica che il ragazzo possedeva, e che l' amante e complice Roberto Obert ha detto di aver sotterrato nelle campagne del Canavese dopo il delitto.
Il legale di Gabriele Defilippi, Pierfranco Bertolino, dopo averlo incontrato in carcere ha riferito che «è molto provato. Mi ha detto di aver tentato il suicidio e che vuole morire». Il difensore della madre, Caterina Abbattista, anche lei detenuta per concorso in omicidio, ha invece presentato un' istanza per la scarcerazione.
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