Felice Cavallaro per il “Corriere della Sera”
aldo il clochard ammazzato brutalmente da due ragazzini rom a palermo
I loro volti sono rimasti impressi nelle registrazioni delle telecamere di banche e negozi lungo i portici di piazzale Ungheria, il rifugio e il luogo dove nella notte fra domenica e lunedì è stato ucciso a pugni e bastonate un senzatetto amato da commercianti e impiegati. Sono i volti di un ragazzino di 16 anni e di un altro minore di quattro anni più piccolo.
Due giovanissimi rom adesso sospettati di un orrendo omicidio. Interrogati da ieri sera in caserma dai carabinieri, il più grande è stato fermato. La posizione sempre più pesante, come conferma l' arrivo del procuratore aggiunto Ennio Petrigni e del sostituto Daniele Sansone negli uffici dove si confrontano le facce spaventate dei due presunti assassini con le sagome delle videoregistrazioni.
Atti trasmessi alla Procura dei minori che dovrà valutare come procedere. Sarebbero questi due balordi a muoversi verso Aid Abdellah, lo sfortunato senzatetto di 56 anni, un pittore di origini francesi conosciuto da tutti come Aldo e soccorso ogni mattina da chi gli offriva una brioche o una tazza di latte caldo, da chi scambiava volentieri due parole o portava coperte per la notte.
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Vedendo le immagini, sarebbero loro a correre via dopo che di questo clochard, sempre a spasso nella stessa piazza con un gattino al guinzaglio, era rimasto sul marciapiede il corpo senza vita, la faccia ridotta a una maschera, un lago di sangue intorno.
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Interrogatori protrattisi fino all' alba per una svolta maturata con la perquisizione nelle case dei due minori ben noti nel centro di Palermo, impegnati a vagare tutto il giorno soprattutto nelle aree pedonali fra piazza Politeama e il Teatro Massimo, offrendo a turisti e passanti piccoli oggetti, chiedendo l' elemosina, a volte litigando fra di loro, a volte prendendo di mira i più deboli del quartiere.
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È il caso del pittore che aveva confidato a due ragazzi della zona, due impiegati sempre pronti ad aiutarlo, di avere subito qualche provocazione da un gruppo di giovani pronti a importunare i venditori ambulanti e i clochard che dormono sotto i portici. È anche il caso di un serbo al quale gli investigatori sono risaliti sempre attraverso i video. Ma forse lo stesso serbo ha consentito di concentrare l' attenzione sui due minori raggiunti ieri nei loro alloggi dove sono state sequestrati oggetti ritenuti utili, forse qualcosa che apparteneva ad «Aldo».
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Agghiaccianti i risultati dell' autopsia che proprio ieri ha confermato la ferocia del massacro. Un agguato mentre il senzatetto era rannicchiato sotto una coperta. Picchiato prima al volto, poi alla nuca. A pugni, ma anche con un corpo contundente, forse un bastone. Colpi secchi e ferite profonde.
Atroce epilogo di tensioni fra disperati in «una città che cerca di esaltare la capacità di accoglienza», come ripete il sindaco Leoluca Orlando, allarmato da quanto accaduto sotto quei portici, deciso a intitolarli ad Abdellah e ad esporre nel giorno dei funerali le bandiere a mezz' asta negli uffici comunali. Scelte condivise da chi continua a lasciare fiori e messaggi occupandosi anche del piccolo gattino, Helios, rimasto senza padrone per colpa di due balordi.