burke bergoglio

VAI FUORI DAI BERGOGLIONI - IL PAPA PROMUOVE-RIMUOVE IL CARDINALE CONSERVATORE RAYMOND BURKE, AVVERSARIO NUMERO UNO ALL’ULTIMO SINODO: LA PORPORELLA AMERICANA SARÀ PATRONO ALL’ORDINE DEI CAVALIERI DI MALTA

Sciarpa in faccia al papa-3Sciarpa in faccia al papa-3

1 - LA RIVOLUZIONE IN CURIA: BERGOGLIO RIMUOVE IL CARDINALE CONSERVATORE

M.Antonietta Calabrò per il “Corriere della Sera”
 

Papa Francesco rinnova i vertici della sua diplomazia e allo stesso tempo ufficializza l’avvicendamento di uno dei capi dicastero vaticani di recente maggiormente al centro delle polemiche. Il cardinale statunitense Raymond Burke è stato rimosso dalla guida del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica, che è un dicastero della Curia romana e massimo organo giurisdizionale della Santa Sede.

 

Bergoglio ha nominato Burke patrono all’Ordine dei Cavalieri di Malta, un incarico poco più che di cerimoniale. Una decisione largamente attesa. E Burke stesso disse di aspettarselo in dichiarazioni a margine del recente Sinodo dei vescovi sulla famiglia, in cui egli è stato il campione del cosiddetto campo «conservatore», cioè di quella che ieri il segretario del Sinodo, cardinale Lorenzo Baldisseri, ha definito «una minoranza di blocco» rispetto al «percorso pastorale nuovo» voluto dal Pontefice.

Papa BergoglioPapa Bergoglio


Decisione attesa, dunque, quella su Burke ma il cui significato è altrettanto inequivocabile viste anche le recenti dichiarazioni del porporato che ha descritto la Chiesa «come una barca senza timone», anche se poi ha cercato di correggerle sostenendo che non era al Papa che si riferiva.


Come prefetto della Segnatura Francesco ha promosso l’arcivescovo corso Dominique Mamberti che per otto anni è stato Segretario per i rapporti con gli Stati, e ora potrebbe ottenere la porpora.

raymond cardinal burke oratory raymond cardinal burke oratory


Il nuovo «ministro degli Esteri» vaticano invece è Paul Richard Gallagher, 60 anni, nato a Liverpool nello stesso quartiere dei Beatles (è il primo inglese a ricoprire l’incarico), per un anno e mezzo e fino a ieri nunzio in Australia (ha «selezionato» il successore del cardinale George Pell come arcivescovo di Sydney, Anthony Fisher, nominato a settembre). Gallagher ha fatto esperienza diplomatica nei cinque continenti (e anche al Consiglio d’Europa).


Ha lavorato per cinque anni in Segreteria di Stato e dunque conosce da vicino la macchina curiale, viene descritto come preparato e alieno da «cordate», mentre con il suo arrivo cresce il peso degli anglofoni in Vaticano. Sarà il braccio destro del segretario di Stato Pietro Parolin, in un momento in cui la diplomazia della Santa Sede è impegnata su dossier cruciali riguardanti le gravi tensioni internazionali.
 

Paul Richard Gallagher  Paul Richard Gallagher

2 - IL NUOVO CORSO DI BERGOGLIO E I SUOI NEMICI

Dal “Corriere della Sera”

 

Ha un titolo quasi profetico – Francesco tra i lupi – il libro pubblicato da Laterza che Marco Politi ha dedicato a questo inizio del papato di Bergoglio. Perché vi si prefigurano non solo le opposizioni che il Papa riformatore deve affrontare all’interno della Chiesa, emerse plasticamente durante il Sinodo della famiglia che si concluderà tra un anno; ma perché indaga il clima culturale e politico in cui Francesco si muove, dentro e fuori le mura vaticane.

 

Un clima non sempre preparato alla novità che l’elezione di Bergoglio porta con sé, e percorso talora da umori «nostalgici» quando non palesemente ostili. Politi, vaticanista di lunga esperienza, ricostruisce il Conclave con passaggi talora inediti.

 

Nella Sistina si saldano l’esigenza di discontinuità, la diffidenza verso gli italiani – per giunta divisi tra loro –, il protagonismo degli americani che vorrebbero per la prima volta scegliere un Papa non europeo. Alla fine anche una parte dei curiali converge su Bergoglio. Però non tutti i suoi elettori sono pronti davvero a supportare la stagione di radicale rinnovamento.

Dominique Mamberti Dominique Mamberti

 

C’è di più. In Vaticano «si è formato un sistema di potere malsano che va smantellato», come confida all’autore un diplomatico di lungo corso. C’è un’insofferenza culturale e personale verso il Papa argentino, che disdegna gli antichi simboli della carica, che spinge la sua rottura con il passato sino al rifiuto di abitare l’Appartamento, che in Vaticano non è solo un luogo fisico ma anche l’espressione per indicare la cerchia ristretta del Pontefice. E c’è «una rete di rapporti personali e di interessi tra persone spregiudicate di qua e di là del Tevere», come scrive Politi: «Lupi rapaci», che vedono il papato di Bergoglio come una minaccia ai loro interessi.


La proposta di riforma, compresa la partecipazione dei divorziati e risposati alla vita della Chiesa e l’apertura agli omosessuali, è stata criticata in modo aperto da cardinali importanti: ma questo, sostiene Politi, è messo nel conto da Francesco, che «ha bisogno di un’opposizione aperta», così come «ha bisogno di uno schieramento riformatore, che faccia sentire la sua voce». Fa parte della sua strategia che i cambiamenti non siano decisi in solitudine. Lo preoccupa di più la «resistenza passiva» di chi ostacola senza esporsi, «l’opposizione silenziosa» di chi teorizza: «Lasciamolo parlare», tanto i Papi passano e la Curia resta.

SELFIE BENEDETTO XVI ratzingerSELFIE BENEDETTO XVI ratzinger


Il loro calcolo potrebbe non essere infondato. Nessuno può dire quanto durerà il papato di Bergoglio. Il Pontefice è sano, le maldicenze circolate già durante il Conclave sulla sua salute sono false. È un uomo pieno di energia. Ma non è un uomo giovane. Il suo ex portavoce, padre Marcò, prevede che non abbia un arco temporale molto lungo davanti a sé.

 

Le dimissioni di Ratzinger hanno di fatto introdotto nella Chiesa la figura del Papa emerito. Per ora ovviamente Bergoglio non ci pensa. Ma, avverte Politi, il tempo a sua disposizione è poco. Fin da ora si può dire però che in certe cose la Chiesa non potrà tornare indietro. «Il successore – conclude l’autore – tornerà probabilmente a vivere nell’appartamento papale, ma non potrà più presentarsi con i paludamenti del passato.

ratzinger con la coppa del mondoratzinger con la coppa del mondo

 

Soprattutto, non riuscirà più a esercitare un potere autoritario senza limiti. L’assolutismo imperiale dei pontefici è stato incrinato irreversibilmente. Papa Francesco si è presentato al mondo come discepolo di Gesù; dopo di lui è difficile che un Papa possa salire sul trono pretendendo di essere il plenipotenziario di Cristo».

 

Inoltre, è stato calcolato che tra 5-6 anni Francesco avrà rinnovato più di metà del Conclave e lascerà un collegio elettorale ulteriormente mondializzato, in cui il peso dell’Europa e dell’Italia sarà destinato a diminuire. I lupi hanno appena iniziato a far sentire il loro ululato. I rischi di un fallimento delle riforme non sono vanificati. Ma fin da ora si può prevedere che la traccia lasciata da Francesco nella storia della Chiesa sarà profonda.

 

Ultimi Dagoreport

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?

giorgia meloni gioventu meloniana

DAGOREPORT -  NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MELONI HA SORPRESO FACENDO UNA BELLA ACROBAZIA SUL FAMIGERATO VENTENNIO: “SHOAH, UNA TRAGEDIA OPERA DI NAZISTI CON COMPLICITÀ FASCISTA” - LA DUCETTA CERCA DI EVOLVERSI IN SENSO LIBERALE? PROSEGUIRÀ TOGLIENDO LA “FIAMMA TRICOLORE” POST-FASCISTA DAL SIMBOLO DI FDI? - INTANTO, UNA DICHIARAZIONE CHE DIMOSTRA COME L’UNDERDOG ABBIA GRAN FIUTO POLITICO E  CAPACITÀ DI MANOVRA PER NEUTRALIZZARE LO ZOCCOLO NOSTALGICO DI FRATELLI D’ITALIA - SECONDO: DI FRONTE ALLA IMPETUOSA AVANZATA DELLA TECNODESTRA DI MUSK E TRUMP, LA CAMALEONTE GIORGIA HA CAPITO CHE NON HA ALCUN BISOGNO DI METTERSI IL FEZ IN TESTA. QUINDI VIA DI DOSSO NON SOLO LE SCORIE DEL FASCISMO, A CUI LA SINISTRA SI ATTACCA PER SPUTTANARLA, MA ANCHE MANDANDO IN SOFFITTA POPULISMO E SOVRANISMO E CAVALCARE L’ONDA DELLA TECNODESTRA - L’ABILITÀ DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA È DI SAPER GIRARE LA FRITTATA SEMPRE A SUO FAVORE, AVVANTAGGIATA DA UN’OPPOSIZIONE EVANESCENTE, ANNICHILITA DALLA SCONFITTA

gaetano caputi giorgia meloni giuseppe del deo

DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL PROCURATORE CAPO DI ROMA, FRANCESCO LO VOI: IL DOCUMENTO-BOMBA PUBBLICATO DA "DOMANI", CHE RIVELA LO SPIONAGGIO A DANNO DI GAETANO CAPUTI, CAPO DI GABINETTO DELLA MELONI, NON SAREBBE MAI DOVUTO FINIRE NEL FASCICOLO D'INDAGINE (NATO PROPRIO DA UNA DENUNCIA DI CAPUTI) - LA DUCETTA, DAL BAHREIN, HA URLATO CONTRO I SUOI E CONTRO L'AISI - E IL QUOTIDIANO DI FITTIPALDI CI METTE IL CARICO SCODELLANDO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO, DOVE SI AMMETTE CHE PALAZZO CHIGI SPIAVA… PALAZZO CHIGI! – L’AISI RISPONDE CHE AD ATTIVARE L'INDAGINE È STATO GIUSEPPE DEL DEO, ALLORA VICE DELL’AISI (ORA NUMERO DUE DEL DIS), SU DISPOSIZIONE DELL'EX DIRETTORE DELL'AGENZIA INTERNA, MARIO PARENTE. DOMANDA: PARENTE DA CHI HA RICEVUTO TALE RICHIESTA? 

francesco saverio marini sabino cassese giorgia meloni premierato

DAGOREPORT – IL PREMIERATO? ANNACQUATO! DOMANI GIORGIA MELONI RIUNIRÀ I SUOI COSTITUZIONALISTI PREFERITI (MARINI E CASSESE) PER METTERE NERO SU BIANCO L’IPOTESI DI UN PREMIERATO “DI FATTO”. UNA RIUNIONE PRELIMINARE A CUI SEGUIRÀ UN INCONTRO CON I VERTICI DEL PARTITO PER TIRARE LE SOMME E VARARE LA NUOVA STRATEGIA: LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA, PER FARE LA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” BASTA CAMBIARE LA LEGGE ELETTORALE – TROVATA LA QUADRA PER LA CONSULTA: MARINI IN QUOTA FDI, LUCIANI PER IL PD E…

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…