aniello mormile e livia barbato

LA VENDETTA DEL DJ GELOSO – IL RAGAZZO CHE HA UCCISO LA FIDANZATA E UN AUTOMOBILISTA DI PASSAGGIO PRENDENDO LA TANGENZIALE DI NAPOLI CONTROMANO PARE FOSSE ARRABBIATO CON LA RAGAZZA – LE TELECAMERE LO HANNO RIPRESO MENTRE FA LA “U” CON TUTTA CALMA E SPEGNE I FARI

 

Fulvio Bufi per “Il Corriere della Sera”

 

La Clio nera entra nel campo visivo della telecamera numero 8 della tangenziale alle 4 e 30 del mattino. Procede in direzione di Pozzuoli e ha quasi raggiunto il casello di Agnano. Ha i fari accesi e starà sui settanta all’ora. La webcam la inquadra mentre rallenta, accosta sulla destra ma non si ferma completamente. L’autista lascia passare l’auto che sta sopraggiungendo, poi fa inversione a U e si posiziona nella corsia di sinistra. Parte contromano, mentre l’inquadratura diventa nera perché la Clio si allontana veloce e perché non si vedono più nemmeno i puntini chiari dei fari posteriori: l’autista li ha spenti.

ANIELLO MORMILE LIVIA BARBATOANIELLO MORMILE LIVIA BARBATO

 

Altre telecamere la incrociano per quasi cinque chilometri. Viaggia spedita a cavallo tra la seconda e la terza corsia, e a niente servono gli abbaglianti che le puntano tutti quelli che se la trovano davanti e devono evitarla. Poi finisce che uno non la evita, non ce la fa in tempo. Il frontale è sempre lo scontro peggiore. La Clio nera e la Panda grigia si accartocciano una nell’altra. Fine della corsa. Muore l’uomo alla guida della Panda. Muore la ragazza, unica passeggera della Clio. Non muore l’autista della Clio, l’unico responsabile del macello e pure l’unico ad avere fortuna.

 

Si chiama Aniello Mormile, ha 29 anni, fa il dj. Musica tekno, rave, e l’abitudine di «bombardarsi», come dicono quelli che lo fanno. Sicuramente di alcol, perché in ospedale risulterà che ne è pieno. Se anche di altro non si può dire finché non arriveranno i risultati dei test, ma non ci vorrà molto. La ragazza che gli era accanto, e che quando lui si è lanciato contromano, ha cercato inutilmente riparo sul sedile di dietro, era la sua ragazza, Livia.

 

Livia Barbato, 22 anni, occhi grandi, piercing e tatuaggi. Bella. Troppo per uno geloso e fuori di testa come Aniello. Non si fidava, aveva paura che lo lasciasse, alla festa nel locale dove erano stati fino a poco prima qualcuno li ha visti discutere.

ANIELLO MORMILE LIVIA BARBATOANIELLO MORMILE LIVIA BARBATO

 

E allora ecco che si fa strada, in chi sta indagando su questa storia, il sospetto che Mormile non si sia messo a correre contromano e a fari spenti sulla tangenziale perché ubriaco, ma per spaventare Livia, per punirla. O addirittura per ammazzarla e ammazzarsi. Troppi elementi fanno vacillare l’ipotesi dell’azione incosciente di uno fuori controllo. La manovra di inversione non è d’impeto: è tranquilla, ragionata. E la corsa verso lo schianto è senza sbandamenti: chi conduceva la Clio ne aveva il pieno controllo.

 

E poi c’è la testimonianza del primo soccorritore, un automobilista che si è fermato quando ancora non erano arrivati né la Polizia stradale né le ambulanze. Si chiama Salvatore Raglione, e al Corriere del Mezzogiorno racconta che Mormile era «lucidissimo, cosciente e in discrete condizioni. Ha detto: io sto bene, pensa alla mia ragazza». In quei momenti Livia era ancora viva. «Gemeva e si vedeva che era molto grave», aggiunge il testimone. È rimasta viva ancora per parecchi minuti. Quando è arrivata al pronto soccorso del Cardarelli respirava. È morta lì. L’uomo della Panda, invece, lo hanno tirato fuori già morto dalle lamiere. Aveva 48 anni, si chiamava Aniello Miranda e a quell’ora stava andando a lavorare.

ANIELLO MORMILEANIELLO MORMILE

 

Ha incrociato uno che si chiama come lui e che invece abitualmente alle 4 del mattino finisce di lavorare. E che agli amici di Facebook aveva promesso che alla festa da cui veniva l’altra notte li avrebbe «mitragliati a botte di tekno». Si definiva musicista, pure se i musicisti la musica la fanno, non la mitragliano. Aveva studiato all’Accademia di belle arti e lì aveva conosciuto Livia, che faceva la fotografa e stava raccogliendo pure soddisfazioni con qualche pubblicazione importante.

 

Ora lei non c’è più e lui è in ospedale, ferito ma non troppo grave e assolutamente cosciente di quello che ha fatto. Davanti alla porta della sua stanza due poliziotti lo piantonano. È in stato di fermo per duplice omicidio colposo, ma dopo i primi accertamenti, già oggi l’accusa potrebbe cambiare e diventare di omicidio volontario. E per lui dopo l’ospedale ci sarebbe il carcere.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)