VENERDÌ DI SANGUE/2 – NON SOLO TUNISIA E KUWAIT, DUE TERRORISTI ENTRANO IN UNA FABBRICA DI GAS VICINO A LIONE E FANNO UN MORTO E DUE FERITI – TROVATA LA TESTA DECAPITATA DI UN MANAGER CON SCRITTE IN ARABO SULLA PELLE
Leonardo Martinelli e Paolo Levi per “lastampa.it”
Attentato stamani nell’Isère, nel Sud della Francia. E l’integralismo islamico è ancora sullo sfondo della tragedia: la testa di un uomo, decapitato, è stata trovata nei pressi di un impianto di produzione di gas, dove due terroristi sono penetrati pochi minuti prima delle dieci. «Volevano provocare un’esplosione nel sito industriale», ha spiegato François Hollande. Il presidente ha anche confermato «il carattere terroristico dell’operazione ».
A essere colpita è stata una fabbrica della società Air Products, che si trova a Saint-Quentin-Fallavier, a una trentina di chilometri da Lione. Secondo quanto riportato dal sito del quotidiano locale Le Dauphiné Libéré, la vettura con i terroristi sarebbe entrata a sorpresa nel cortile della fabbrica, percuotendo una serie di bombole di gas. Altre sarebbero state fatte esplodere dal conducente dell’auto, che tra le mani aveva delle bandiere scritte in arabo.
Non è chiaro se dietro l’attacco ci sia lo Stato Islamico.
Il veicolo utilizzato per l’attacco nel sito di gas industriale vicino Lione aveva un’autorizzazione ad entrare nella fabbrica e per questo non aveva insospettito la vigilanza. Lo ha rivelato il prefetto di Isere, Jean-Paul Bonnetain.
Un uomo, sospettato di essere il terrorista è già stato fermato dalle forze dell’ordine. Si chiama Yassin Sahli, nato nel marzo 1980. La sua identità è stata confermata dal ministro degli interni, Bernard Cazeneuve, che si è subito recato sul posto. Risiede in una cittadina della stessa zona, Saint-Priest, vicino a Lione. E’ stato bloccato da un pompiere, poco lontano dall’impianto, e Cazeneuve lo ha ringraziato pubblicamente per il suo coraggio e il suo sangue freddo.
Sahli non ha alcuna pendenza con la giustizia ma fino al 2006 era finito nel mirino dei servizi segreti per manifestazioni di radicalismo islamico. Quella sorveglianza, però, era stata poi interrotta. Un secondo uomo, probabilmente il complice di Sahli, è stato arrestato dalla polizia, ma al momento la sua identità è sconosciuta. La polizia ha fermato inoltre anche la giovane moglie di Yassin Sahli.
La testa decapitata di un uomo, che non sarebbe un dipendente dell’Air Products, è stata ritrovata ad alcune decine di metri dallo stabilimento: una visione macabra, la pelle con iscrizioni in arabo, appesa a un’inferriata intorno al sito industriale. Ci sono anche due feriti ma in maniera leggera. La zona è circondata dalla polizia e da unità dei pompieri. La fabbrica si trova in un’area industriale classificata «zona Seveso», con produzioni chimiche a rischio e controlli particolari.